Expo della dignità, contro la fame e ogni sfruttamento

“Ci sono dentro un sacco di idee. Riflessioni. Progetti concreti e prospettive alt(r)e.
Si parla di dignità e beni comuni. Sostenibilità e cibo. Energia e cultura. Legalità.
Temi che non sono proprio di moda, in questo Paese strampalato…”

E’ con queste parole che l’amico Marco Boschini presenta questo nuovo libro, al quale ho contribuito con un mio scritto sul rapporto con il tempo.

copertina-expo“Expo della dignità” è un manuale d’azione per cambiare il pianeta, scritto proiettandosi oltre Expo e realizzato grazie ad un progetto di Crowd Funding.

Nel libro sono raccolti una serie di contributi di qualità, ognuno dei quali costituisce un invito all’azione, che sia singola, collettiva, nelle istituzioni o nella società civile.

La dignità di tutti passa, in primo luogo, dalla lotta alla fame, da affrontare secondo molteplici angolature. Ci guideranno in questa prima tappa Davide Mattiello (deputato) e Marzo Omizzolo (sociologo), i quali disegnano un quadro desolante dello sfruttamento e del caporalato in Italia, Francesco Vignarca (Rete Disarmo), con un contributo sulla pace e sulle ragioni dei conflitti, Roberto Barbieri (OXFAM), che ragiona con noi sul rapporto tra disuguaglianza e accesso alla terra, Riccardo Finelli (giornalista), in viaggio tra le tante terre di mezzo della penisola, Gianni Principe (economista), il quale ha elaborato una proposta per l’introduzione rapida del reddito minimo garantito e, infine, Stefano Catone, in un dialogo con i volontari delle associazioni che si occupano di recupero alimentare.

Continua a leggere

Viaggio fra le reti delle eccellenze italiane

Ho girato molto, in questi ultimi anni, per scoprire e raccontare le reti nate nel nostro Paese con lo scopo di scambiare esperienze virtuose ed eccellenze in ogni ambito.

Penso anzitutto alle reti della società civile, nate per promuovere Campagne di pressione su governi e multinazionali e cooordinare le iniziative di solidarietà, giustizia e pace a livello nazionale, che ho seguito come volontario con l’Associazione Mani Tese.

festa_referendumPoi alla Rete dei Comuni Virtuosi, che raccoglie le migliori esperienze amministrative, cercando di diffonderle e arricchirle in un fecondo scambio reciproco, che insieme a Marco Boschini abbiamo cercato di raccontare nel libro “L’anticasta, l’Italia che funziona”.

giovanni-maioloE alla Rete dei Comuni Solidali che, sempre nel campo delle amministrazioni, realizza bellissimi progetti sia per i bisogni presenti nei nostri territori che verso i paesi del sud del mondo, promuovendo protagonismo e restituendo a tanti speranza e dignità.

Quindi alle eccellenze nel campo della ricerca e delle ecotecnologie che insieme a Jacopo Fo, Fabio Roggiolani, Cristiano Bottone e tanti altri amici abbiamo raccolto per una meravigliosa settimana ad Alcatraz questo agosto, con il primo Festival “EcoFuturo”.

italia-che-cambiaNon potrei certo dimenticare lo straordinario lavoro di connessione che sta facendo Daniel Tarozzi -con la sua squadra de L’Italia che cambia– fra associazioni, movimenti, cooperative, scuole e ogni autentico agente del cambiamento, molti dei quali ho avuto la fortuna di conoscere personalmente al Centro Panta Rei poche settimane fa nel primo incontro nazionale degli “Agenti del Cambiamento” e che potete trovare in questa mappa appena andata on-line e in continuo aggiornamento.

agenti-cambiamentoUn’altra realtà splendida che ho scoperto, grazie all’amicizia con Claudia Bettiol, e di cui vorrei qui parlarvi è quella di Energitismo, un Movimento nato oltre 3 anni fa che mette in rete imprenditori, artisti e artigiani che amano definirsi “creatori di sogni”.
Questo sabato, per la seconda volta a livello nazionale, gli associati di Energetismo si incontreranno, a Marostica, per raccontarsi e mettere in mostra le loro realizzazioni, alcune delle quali nate da collaborazioni in cui è difficile tracciare un confine fra impresa e arte.

energitismo“Selezioniamo in base alla sostenibilità e bellezza delle realizzazioni -mi dice orgogliosa la presidente Claudia Bettiol- e alla disponibilità delle persone di mettesi in gioco e creare sempre cose nuove. Guardiamo le persone negli occhi perché quello che cerchiamo sono i Tesori dell’Umanità, persone che abbiamo dedicato il loro tempo alla gioia di creare”.

continua a leggere nel mio blog sul FattoQuotidiano.it …

I Buoni Frutti: viaggio nell’Italia della nuova agricoltura civica, etica e responsabile

E’ appena uscito il libro “I Buoni Frutti: viaggio nell’Italia della nuova agricoltura civica, etica e responsabile” al quale io ho dato con grande piacere un mio contributo di riflessione.

copertina.jpgIl libro, edito da Agra editrice, è il frutto di un viaggio iniziato il 28 agosto e terminato il 25 settembre, dal Trentino alla Sicilia, e riporta circa quaranta storie di chi ha scelto di investire in agricoltura senza trascurare il “valore di legame” con le proprie comunità di appartenenza.

Gli autori Angela Galasso, Francesca Durastanti, Giuseppe Orefice, Margherita Rizzuto e Silvia Paolini, sono cinque tecnici che da anni si occupano di agricoltura civica e di didattica in ambito rurale su tutto il territorio nazionale.

Il libro raccoglie, inoltre, i contributi di alcune personalità che in modi diversi hanno sostenuto il progetto: Francesco Di Iacovo, Saverio Senni, Carlo Hausmann, Andrea Segrè, Roberto Burdese, Michele Dotti, Marco Boschini, Francesco Mele, Gregorio Arena e Jacopo Fo.

Tante storie anche di giovani agricoltori come “Contadini per Passione”, agrumicoltori di Ribera (AG) che hanno realizzato il sogno di poter rimanere in Sicilia e attraverso il web riuscire a veicolare le loro arance, o “Madrenatura”, azienda campana, che ha fatto della vendita diretta “responsabile” la propria bandiera e la chiave del proprio successo.

O le tante storie di chi, senza cessare di essere agricoltore, offre servizi alla persona, come l’agrinido “Piccoli frutti” di Cremona inaugurato a settembre, o la giovane cooperativa piemontese “AgriCooPecetto” che promuove progetti formativi e inserimenti lavorativi di persone disabili, o ancora l’associazione “Il Giardino di Filippo” che realizza attività didattiche e riabilitative in un’azienda agricola utilizzando il contesto agricolo ed il cavallo.

Tante storie che gli autori raccontano riportando non solo motivazioni e valori, ma anche numeri ed elementi di successo affinché si possano generare effetti moltiplicatori e possa essere favorita la replicabilità di realtà virtuose.

Ecco un estratto dal contributo di Andrea Segrè (Preside Facoltà di Agraria Università di Bologna – Presidente Last Minute Market):

“Il viaggio che ha portato a questo libro – che è stato un po’ anche il mio idealmente – credo abbia dimostrato che le nostre azioni, anche se piccole, possono portare a un mondo nuovo.

Dobbiamo solo credere nel nostro ruolo di individui attivi nella società, fuggendo dalla passività e dal vuoto che ci circonda. Basta poco. Sarebbe sufficiente rinnegare la pervasiva cultura del consumo e del rifiuto che genera lo spreco di cui siamo circondati: di cibo e altri beni, ma soprattutto di relazioni.

Attraverso queste esperienze di agricoltura civica è possibile far vedere e riconoscere nuovamente il valore di legame, gli si ridà – appunto – valore, senza negare gli altri due – lo scambio e l’uso – in modo da rivoluzionare, veramente, il nostro sistema.

La speranza è che altri copino da queste esperienze: esse ci fanno vedere che la relazione civile esiste ancora e dimostrano che è possibile rendere l’economia più efficiente e anche più civile, proprio a partire dall’agricoltura e dai suoi buoni frutti. Ne ero sicuro, ne ho la conferma. Questo libro lo fa sapere a tutti.”

per informazioni:
Francesca Durastanti 320.2119686 / Margherita Rizzuto 393.9824709
e-mail: info@ibuonifrutti.it

Per quando saremo bambini

di Marco Boschini

 

Il tempo passa e la politica non cambia.

Per quando saremo bambini voglio una città che parli di futuro, dove le classi dirigenti non si facciano dettare l’agenda politica e la programmazione del territorio dal consiglio di amministrazione di una qualche cooperativa rossa, bianca, gialla o nera.

marco boschini,michele dotti,domenico finiguerra,ecologisti e civici,abbiamo un sogno,convention,RomaPer quando saremo bambini voglio una città in cui le cose buone e giuste si possano fare non più soltanto nonostante la politica, ma grazie ad essa.
Dove le persone per bene e le scelte di buonsenso non siano una rincorsa, un affanno, un gesto eroico, ma la razionale e sana quotidianità.

Il tempo passa, continua a passare, ma la politica non cambia.

Per quando saremo bambini voglio una città che si tenga stretta i beni comuni, l’acqua, l’aria, la terra, e li difenda, valorizzandoli e consentendone un utilizzo per l’intera comunità, per chi ha meno, soprattutto.

Per quando saremo bambini voglio una città fatta di case che si producono l’energia di cui hanno bisogno, fatta di uffici a basso impatto ambientale, fatta di edifici verdi e spazi aperti dove ci passi in mezzo il sole, e dentro le persone. Senza telecamere, barriere, recinzioni.

Il tempo passa, inesorabile, e la politica non cambia.

Per quando saremo bambini voglio una città libera, da attraversare a piedi, o in bicicletta, senza l’osceno spettacolo di capannoni vuoti e grigi, di auto ammassate come tanti bufali affamati di asfalto ai bordi delle strade, sui marciapiedi.

Il tempo passa, un secondo in fila all’altro, ma la politica si ostina a non cambiare.

Per quando saremo bambini voglio una città in cui i bambini, finalmente, potranno spiegare come si fa politica a questo mondo folle di adulti, maschi, idioti. Dove a spuntarla, sempre, non sia la legge del più forte, ma la solidarietà dell’onesto, la condivisione del buon padre o madre di famiglia, l’atto rivoluzionario di una stretta di mano, di un sorriso dolce.

Il tempo passa, guardalo come corre veloce in questo crepuscolo di società infinita nel Pianeta finito, e la politica non cambia.

Oppure sì, se passerà la convinzione che un giorno, oggi, potremo essere di nuovo bambini, e usciremo dalle sale per convegni e dai profili di facebook, per ritornare in piazza, nei luoghi di un ritrovato gusto di democrazia partecipata, sobria e inclusiva.

Per quando saremo bambini avremo staccato l’ombra delle città dalla loro terra, e potremo portare in dono ai nostri vecchi genitori ciò che loro non hanno saputo nemmeno immaginare, agire.

Per quando saremo bambini vorrò questa città, questa comunità.

L’altra Italia possibile: i “Comuni virtuosi” ci indicano la rotta

 

“L’Italia che funziona”, che abbiamo cercato di raccontare insieme a Marco Boschini nel nostro libro “L’anticasta”, sta diventando sempre più visibile e credibile e mostra in modo ormai inconfutabile che “cambiare è possibile, perché lo si sta già facendo!”

I Comuni virtuosi ci indicano molto chiaramente la rotta da seguire, presentando risposte concrete e non ideologiche ai principali problemi delle nostre comunità: energia, rifiuti, gestione dell’acqua, mobilità, nuovi stili di vita…

Due settimane fa è stata la volta di Capannori, la cui esperienza straordinaria è stata presentata da Riccardo Iacona a Presa Diretta.

Ieri sera, invece, è stato Marco Boschini a fare da Cicerone alle telecamere di Report in un viaggio fra le esperienze di alcuni Comuni Virtuosi.

Il nostro “sogno”, che continua sempre più concretamente il suo cammino, è quello di vedere queste esperienze straordinarie diventare presto ordinarie in tutto il nostro Paese!

Una settimana splendida!

Sono appena rientrato da un tour straordinario di 6 giorni fra il Lazio e la Campania, che mi ha permesso di conoscere tante persone davvero stupende!!! A tutti va il mio sincero ringraziamento per la calorosa accoglienza e l’impegno profuso nell’organizzazione di questi eventi pubblici.

Fra i colli romani, insieme a Marco Boschini abbiamo presentato “L’anticasta” in 6 eventi differenti in due giorni soltanto, fra venerdì e sabato, tutti coordinati da 10 Associazioni del territorio, unitesi in questa avventura. Un vero miracolo che dimostra come la frammentazione possa essere superata parlando di cose concrete e in maniera costruttiva.

Da Roma siamo andati direttamente a Teano, dove si è tenuto il grande incontro che ha visto fra gli ospiti alcuni dei più importanti esponenti della società civile, del mondo della cultura e delle istituzioni locali, per stringere tutti insieme un nuovo “patto per l’Italia” che è stato sottoscritto da tutti i presenti.

Ci sono stati momenti davvero intensi ed emozionanti, come quello in cui -poco dopo aver ricordato il “sindaco pescatore” Angelo Vassallo con un minuto di silenzio- si è spezzato e distribuito fra tutti i presenti il pane di Altamura come simbolo di unità e condivisione. Mi è sembrato che fosse quasi una Eucarestia.

Fra i tanti interventi mi hanno colpito quelli sul tema del lavoro e dei diritti di Antonio Di Luca di Pomigliano e quello del professor Marco Revelli, così come l’analisi storica di Paul Ginsborg e gli interventi dei sindaci chiamati a portare una testimonianza del loro impegno virtuoso legato ai 10 punti del “patto per l’Italia”.

Grazie a Tonino Perna, l’ideatore di questo storico incontro che ha creduto nella forza del nostro progetto, io ho potuto presentare il nostro “sogno” davanti a tutta l’assemblea, raccolta in plenaria, la mattina di domenica 24.

Il giorno successivo a Procida ho tenuto un incontro insieme a Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano commissariato per avere giustamente rifiutato di abbandonare la gestione virtuosa dei rifiuti nel suo comune e di cederla ad un discutibile consorzio provinciale.

Proprio ieri sera, insieme anche al grande Alessio Ciacci, Vincenzo è stato ospite di Santoro ad Annozero, per presentare la sua storia paradossale.

Dopo l’incontro pubblico serale, al mattino ho tenuto un altro bell’incontro con gli alunni del Liceo di Procida, anche attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi quali video e musiche, sulle alternative possibili per un futuro sostenibile.

L’indomani sono rientrato a Faenza, per presentare -la sera stessa- il mio nuovo libro  “Dudal Jam, a scuola di pace” all’interno della Nona Giornata ecumenica del Dialogo Cristiano Islamico, presso il Centro Islamico della nostra città. Una bella occasione per rinnovarsi reciprocamente la volontà di dialogo e di amicizia con la comunità musulmana, che ha dimostrato di apprezzare l’approccio del mio intervento e del libro stesso.

La stanchezza è tanta, per i tanti viaggi e le poche ore di sonno, ma ancor più è la gioia per queste esperienze stupende, dalle quali ogni volta porto a casa con me davvero tantissimo!