Ora

E’ un’altra settimana intensa questa… e io me ne rallegro!

Lunedì ho tenuto dei laboratori nelle scuole superiori a Cervia, all’interno del progetto “Testimoni privilegiati” promosso dal Comune.

Domani sarò a Reggio Emilia per un corso di formazione in un Istituto grafico sulla “comunicazione inclusiva” per la favorire l’accessibilità ai disabili, promosso dal CRIBA.

IMG_4710.jpgVenerdì mattina a Ravenna una troupe di “Report” verrà a incontrarmi per una breve intervista e per alcune riprese di un mio laboratorio sull’intercultura e contro il razzismo all’interno del progetto “Chi è straniero?” promosso dalla Casa delle Culture.

Sabato sarò a Napoli per il “Forum dei Comuni per i Beni Comuni“, promosso dal sindaco Luigi De Magistris come punto di incontro fra amministratori, movimenti, associazioni, cittadine e cittadini.
Un momento di confronto sul tema della “difesa dei beni comuni, fondamento irrinunciabile dei diritti, ma anche pilastro della democrazia partecipativa”.

Domenica a Roma per partecipare alla prima riunione dell’Assemblea Federale di “Ecologisti e Reti civiche-Verdi Europei“, il percorso che sto seguendo concretamente da un anno e mezzo, come evoluzione dell’appello “Abbiamo un sogno” che lanciai in rete nell’agosto 2010.

Continuo il mio impegno con passione ed entusiasmo, passo dopo passo, anche rispetto alle difficili sfide del nostro tempo che a volte sembrano più grandi di noi, perché come canta Jovanotti nella bellissima canzone “Ora”:

     “non c’è montagna più alta di quella che non scalerò,
      non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò… ora!”

L’altra Italia possibile: i “Comuni virtuosi” ci indicano la rotta

 

“L’Italia che funziona”, che abbiamo cercato di raccontare insieme a Marco Boschini nel nostro libro “L’anticasta”, sta diventando sempre più visibile e credibile e mostra in modo ormai inconfutabile che “cambiare è possibile, perché lo si sta già facendo!”

I Comuni virtuosi ci indicano molto chiaramente la rotta da seguire, presentando risposte concrete e non ideologiche ai principali problemi delle nostre comunità: energia, rifiuti, gestione dell’acqua, mobilità, nuovi stili di vita…

Due settimane fa è stata la volta di Capannori, la cui esperienza straordinaria è stata presentata da Riccardo Iacona a Presa Diretta.

Ieri sera, invece, è stato Marco Boschini a fare da Cicerone alle telecamere di Report in un viaggio fra le esperienze di alcuni Comuni Virtuosi.

Il nostro “sogno”, che continua sempre più concretamente il suo cammino, è quello di vedere queste esperienze straordinarie diventare presto ordinarie in tutto il nostro Paese!

Boschini e i Comuni virtuosi su “Report”

Mentre la politica nel suo insieme non perde un’occasione per dare brutta immagine di sé, aumenta la schiera di amministratori virtuosi che per poche centinaia di euro di rimborso decidono di dedicare tutto il loro tempo libero alla costruzione di un futuro sostenibile per le proprie comunità…

168765_1824491940195_1477162011_1971307_3467421_a.jpgDomenica 3 aprile, nella rubrica “C’è chi dice no” all’interno di “Report” (RAI 3), puntata dedicata a Marco Boschini e all’esperienza dei Comuni Virtuosi.

Colorno, Capannori, Cassinetta di Lugagnano, Monsano, Corchiano, Berlingo, Mezzago…

decine di esperienze da tutta Italia, in un viaggio alla scoperta del buonsenso.

Non perdetevi la puntata!

“Consumatori difettosi”

conusmtori difettosi.jpg“Un’automobile che viaggia. A bordo c’è solo il tachimetro che segna la velocità, e basta. Niente spie del carburante, dell’olio, nessun indicatore per segnalare una gomma bucata, un guasto del motore, uno sportello chiuso male. I passeggeri a bordo sono soddisfatti quando la velocità aumenta ma nessuno saprà mai che il viaggio finirà perché il carburante sarà esaurito o il motore si sarà fuso senza più olio. La nostra società viaggia allo stesso modo. Il Pil, il prodotto interno lordo, è l’unico indicatore che gli stati utilizzano per la contabilità nazionale. La ricchezza delle nazioni si misura calcolando solo tutte le attività dove c’è scambio di danaro. Tutto il resto non esiste: condivisione di saperi, volontariato, autoproduzione di beni. Se le persone si organizzano e condividono le proprie automobili, coltivano orti, fanno il pane a casa, o utilizzano software liberi per far funzionare i computer che altre persone hanno sviluppato e messo gratuitamente a disposizione, il Pil tutto questo e altro ancora non lo vede.”

 

Continua a leggere sul sito di Report e non perdere domani sera questa splendida inchiesta di Michele Buono.

E’ ora di unirsi!

Con grande piacere voglio rilanciare questa bellissima riflessione dell’amico Domenico Finiguerra, pubblicata anche sul sito del Gruppo delle Cinque Terre.

 

Domenico+Finiguerra+Cass.JPG“Oltre due anni fa, abbandonavo il mio partito con questa dichiarazione di indipendenza e cominciavo a navigare in mare aperto. Da quel giorno si sono improvvisamente materializzate una quantità enorme di opportunità di incontro, confronto e conoscenza. La nostra esperienza, quella del Comune di Cassinetta di Lugagnano, ha iniziato a girare in rete, poi sui giornali e infine in TV (da Report al TG1).

 

Negli ultimi 800 giorni della mia vita, ho avuto la fortuna di incontrare migliaia di persone e centinaia di realtà sparse in tutto il paese. Migliaia di esperienze, migliaia di zattere tutte alla ricerca di un’altra Italia e di un altro mondo possibili. Tutte accomunate dallo stesso spirito di amore nei confronti del nostro paese, dallo stesso senso di responsabilità nei confronti delle prossime generazioni, dalla stessa voglia di cambiamento. Tutte in viaggio verso la stessa meta, orientate dalla stessa bussola e guidate  sulla stessa rotta.

Ma tutte destinate a restare voci isolate e inascoltate da chi detiene il comando dei grandi transatlantici della politica.

 

Al termine di quasi tutti i convegni, dibattiti o riunioni, in cui si erano affrontati temi quali il consumo di territorio e cementificazione del paese, i rifiuti e la dannosità degli inceneritori, l’energia nucleare o l’acqua pubblica, la gran maggioranza dei partecipanti tornava a casa con un sentimento strano nel cuore: quello di sentirsi una minoranza rabbiosa. Quello di chi sa, lo sente, di aver ragione, ma essendo una minoranza pensa di non poter mai riuscire a cambiare le cose.

 

Oggi è giunto il momento, per  tutti coloro che amano profondamente l’Italia, di impegnarsi in prima persona per dare una risposta al degrado politico, morale e ambientale ed ai gravi problemi economici e sociali che segnano il nostro tempo.

 

Oggi è giunto il momento, per tutti coloro che non vogliono rassegnarsi a restare ai margini dello scenario e credono che ci sia bisogno di passare al più presto dalle sale di convegni alle stanze della politica (quella che decide), di uscire allo scoperto e sporcarsi le mani per togliere il fango politico che ricopre il nostro paese .

 

Oggi è giunto il momento in cui tutte le iniziative sparse si ritrovino, si riconoscano, escano definitivamente dai rispettivi recinti e si uniscano:

da chi si propone di costituire un nuovo soggetto politico Ecologista, Civico e Democratico a chi, e sono tanti, ha fatto un sogno come quello che Michele Dotti ha così magistralmente raccontato.

 

Oggi è giunto il momento per i cittadini che assistono passivamente e sconsolati sul divano, di alzarsi di scatto, spegnere la TV e cercare di  ridestare dal torpore mediatico anche i suoi vicini.

 

E’ ora di contarsi e cominciare a camminare. Per andare dove le decisioni concrete possono trasformare le bellissime idee germogliate sulle nostre zattere in tangibili realtà.

Per contaminare la vecchia politica, per far entrare nel pantano un fiume di acqua pulita che si fa strada spostando ai margini il fango.

 

E’ ora di unirsi. E’ ora di trasformare le migliaia di piccole minoranze rabbiose, in un progetto vero e realizzabile, che sappia e voglia davvero cambiare l’Italia.”

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Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano

 

“L’inganno”: una splendida inchiesta sul nucleare!

logo_Report.jpg“Alla fine si tratta solo di riscaldare acqua per far girare delle turbine che devono produrre elettricità.
Ma non è che sia un po’ esagerato mettere in moto una reazione nucleare per fare l’acqua calda?
E’ pericoloso? Conviene realmente? Si può fare diversamente?”

A queste e ad altre domande risponde l’inchiesta di Report dal titolo esplicito “L’INGANNO”, di Michele Buono e Piero Riccardi, che è andata in onda  domenica 29 marzo su RAITRE.


Michele Buono
, che ho il piacere di conoscere personalmente, sarà anche fra i relatori al Seminario sulle Buone Notizie a Gubbio, il 18-19 aprile.

 

Se vi foste, per qualche ragione, persi questa splendida inchiesta potete vederla ora sul sito di Report a questa pagina.

“La Storia comincia nel 1953 e le intenzioni erano ottime: atomi per la pace – diceva Eisenhower – sottrarre l’atomo al controllo militare e usarlo per fare l’elettricità. Andò tutto bene per molti anni, poi successe quello che non doveva succedere: gli incidenti. Sellafield, Three Miles Islands, Chernobyl. E fu così che cominciò un lento declino del sistema. Nel 2002 l’ultima punta massima di produzione elettronucleare. Nel mondo i reattori sono 436: 8 in meno rispetto al 2002. Stanno invecchiando e nessuno si affretta a rimpiazzarli. Dal 1979 negli Usa non sono state più costruite centrali nucleari. Bush aveva promesso un rilancio dell’elettronucleare ma non se ne fece niente: l’investimento troppo rischioso per le banche e i soldi pubblici in giro ce ne sono pochi per via della crisi. Barak Obama taglia gli incentivi all’atomo e punta su rinnovabili e efficienza energetica. Stessa cosa fa la Germania dove una legge del 2002 stabilisce che non si costruiscono più centrali e i reattori esistenti man mano che giungono a fine vita si spengono. Intanto però si devono ancora fare i conti con le scorie. Di quanto costi poi il nucleare in termini di salute delle persone sembra meglio non parlarne. L’azione dell’Oms è blindata da un accordo del 1959 con L’AIEA (Organizzazione internazionale per l’energia atomica) che a sua volta dipende dal Consiglio di sicurezza dell’ Onu: in poche parole quello che sappiamo degli effetti del nucleare sulla nostra salute dipende dagli interessi dell’industria atomica. E la Francia con 58 reattori? Non è per niente indipendente per quanto riguarda l’energia e i problemi sul territorio sono tanti. Ma l’industria nucleare – francese, americana – è sempre in piedi e preme da tutte le parti per costruire. In Italia si sta parlando di rinascimento nucleare, ci siamo affidati ai francesi perche ci hanno detto che le loro centrali sono le più sicure, è vero? E poi quando saranno terminate la nostra bolletta elettrica sarà veramente più bassa?”

 

Ricomincia Report e subito mi stimola un interrogativo: “denunciare” o “annunciare”?

H

report150309.jpgHo appena finito di guardare la prima, splendida ma tragica, puntata della nuova stagione di Report.

Nella sua coraggiosa inchiesta “I viceré”, Sigfrido Ranucci, ha ricostruito i loschi rapporti fra mafia e politica nella città di Catania, mettendo in evidenza gli sprechi, le corruzioni e tutti i disservizi che ne conseguono per i cittadini.

Chi ha visto questo servizio sa di cosa sto parlando e credo condividerà con me l’impressione di una realtà surreale, assolutamente incredibile.

 

Cittadini che pagano la bolletta dell’acqua o delle fogne senza neppure ricevere questi servizi; mega-opere incompiute quando non addirittura mia incominciate; scale di sicurezza per le scuole che finiscono davanti a delle finestre sbarrate e non alle porte; fondi per le emergenze terremoto o alluvioni che finiscono in appalti e subappalti a ditte vicine al mafioso di turno; potenti che hanno talmente tante cariche che finiscono per scrivere formalmente lettere a se stessi… e si rispondono pure!!!

 

Insomma, assurdità tali che risulterebbero perfino simpatiche, se solo non fossero vere.

 

Durante la visione di questa inchiesta, in tutta onestà, il mio pensiero è andato ai tanti comuni virtuosi che ho visitato in questi ultimi tempi per girare il video che uscirà allegato al libro “L’ANTICASTA – l’Italia che funziona” che sto scrivendo insieme a Marco Boschini, dell’Associazione dei Comuni virtuosi… e mi sono chiesto -con la massima onestà anzitutto verso me stesso- se non stiamo sbagliando qualcosa nella nostra scelta di dare voce alle esperienze virtuose quando ci sono ancora tante esperienze di degrado simile nel nostro Paese, che andrebbero denunciate con forza e coraggio, come fa straordinariamente Report.

 

Ma poi, quasi a volermi rispondere e incoraggiare, la stessa Milena Gabanelli ha posto l’interrogativo: “chissà cosa pensano di questi sprechi tutti i Comuni virtuosi che ogni giorno tirano la cinghia…” e poco dopo, su internet, mi sono imbattuto casualmente in questa citazione che pare quasi confezionata apposta per questo mio scrupolo, come un abito su misura:

 

“Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente.
Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo
che renda la realtà obsoleta”

Buckminster Fuller

 

Andiamo avanti quindi, con pazienza e decisione, nella costruzione e nella promozione di questo modello nuovo!

E le esperienze dei Comuni virtuosi, sicuramente sono un importante tassello di questa alternativa possibile, un contributo prezioso al superamento delle logiche che hanno portato a tragedie come quella di Catania raccontata nel servizio di Report.

 

Forse, allora, la risposta all’interrogativo iniziale è “denunciare”, ma anche “annunciare” insieme.