Caro Marchionne, noi non vogliamo fare la tua vita

Al grande incontro di Teano c’è stato un intervento, fra i tanti, che mi ha colpito profondamente e che ha toccato tutta la platea, al punto da  sollevare tutti in piedi in un lunghissimo e commosso applauso; è stato quello di Antonio Di Luca, operaio cassintegrato allo stabilimento Fiat di Pomigliano, che desidero ringraziare di cuore per la nitida lezione di dignità che ha offerto a tutti noi!

Voglio condividere con voi un breve estratto del suo splendido intervento:

antonio_di_luca.jpg“Sono padre di tre figli, monoreddito, e da oltre ventiquattro mesi in cassa integrazione. E, sembra quasi inutile dirvi che sono impegnato in una lotta quotidiana, tra un debito e l’altro, per affrontare e risolvere i problemi familiari più elementari: dalle medicine ai libri, alla spesa per l’alimentazione, alle semplici richieste dei miei figli, spesso, con mio immenso dolore senza la possibilità di sostenerle.

Devo essere sincero. Di fronte a questo stato di cose, di fronte al fatto che noi lavoratori siamo gli unici a pagare sulla nostra pelle la crisi cui ci hanno portato i padroni, le dichiarazioni di Marchionne come quella di essere un metalmeccanico o sulla sfida nel trovare un operaio disposto a fare la sua vita (con uno stipendio, voglio ricordarlo, di 435 volte il mio) suona come una disgustosa, inaudita provocazione.

Provocazione alla quale io non intendo rispondere nella maniera più logica, e cioè: «Caro Marchionne proviamo a farlo questo scambio. Noi al tuo posto, tu al nostro posto, sulla catena, ai ritmi massacranti che stai imponendo su scala globale».

images?q=tbn:ANd9GcRkJmnQ7AEM6BKHeN0Rl-n1OqDPhvyt7MInPkv1E7P6mF6QVCEOcw&t=1No, non voglio rispondere così perché, caro Marchionne, noi non accettiamo uno scambio che mortificherebbe la dignità del lavoratore.

Non lo accettiamo, anche perché non educheremmo mai i nostri figli al profitto e allo sfruttamento dell’altro, all’affossamento della democrazia, alla cancellazione della Costituzione italiana come hai chiesto di fare a Pomigliano.

Noi, desidero tranquillizzarti, non vogliamo fare la tua vita essenzialmente per una questione morale, per una questione etica.

Perché per noi la vita è un valore, non è una merce.

Dunque, ai nostri figli questo insegniamo: il valore della vita e il rispetto per gli altri. Per l’altro.”

Una settimana splendida!

Sono appena rientrato da un tour straordinario di 6 giorni fra il Lazio e la Campania, che mi ha permesso di conoscere tante persone davvero stupende!!! A tutti va il mio sincero ringraziamento per la calorosa accoglienza e l’impegno profuso nell’organizzazione di questi eventi pubblici.

Fra i colli romani, insieme a Marco Boschini abbiamo presentato “L’anticasta” in 6 eventi differenti in due giorni soltanto, fra venerdì e sabato, tutti coordinati da 10 Associazioni del territorio, unitesi in questa avventura. Un vero miracolo che dimostra come la frammentazione possa essere superata parlando di cose concrete e in maniera costruttiva.

Da Roma siamo andati direttamente a Teano, dove si è tenuto il grande incontro che ha visto fra gli ospiti alcuni dei più importanti esponenti della società civile, del mondo della cultura e delle istituzioni locali, per stringere tutti insieme un nuovo “patto per l’Italia” che è stato sottoscritto da tutti i presenti.

Ci sono stati momenti davvero intensi ed emozionanti, come quello in cui -poco dopo aver ricordato il “sindaco pescatore” Angelo Vassallo con un minuto di silenzio- si è spezzato e distribuito fra tutti i presenti il pane di Altamura come simbolo di unità e condivisione. Mi è sembrato che fosse quasi una Eucarestia.

Fra i tanti interventi mi hanno colpito quelli sul tema del lavoro e dei diritti di Antonio Di Luca di Pomigliano e quello del professor Marco Revelli, così come l’analisi storica di Paul Ginsborg e gli interventi dei sindaci chiamati a portare una testimonianza del loro impegno virtuoso legato ai 10 punti del “patto per l’Italia”.

Grazie a Tonino Perna, l’ideatore di questo storico incontro che ha creduto nella forza del nostro progetto, io ho potuto presentare il nostro “sogno” davanti a tutta l’assemblea, raccolta in plenaria, la mattina di domenica 24.

Il giorno successivo a Procida ho tenuto un incontro insieme a Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano commissariato per avere giustamente rifiutato di abbandonare la gestione virtuosa dei rifiuti nel suo comune e di cederla ad un discutibile consorzio provinciale.

Proprio ieri sera, insieme anche al grande Alessio Ciacci, Vincenzo è stato ospite di Santoro ad Annozero, per presentare la sua storia paradossale.

Dopo l’incontro pubblico serale, al mattino ho tenuto un altro bell’incontro con gli alunni del Liceo di Procida, anche attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi quali video e musiche, sulle alternative possibili per un futuro sostenibile.

L’indomani sono rientrato a Faenza, per presentare -la sera stessa- il mio nuovo libro  “Dudal Jam, a scuola di pace” all’interno della Nona Giornata ecumenica del Dialogo Cristiano Islamico, presso il Centro Islamico della nostra città. Una bella occasione per rinnovarsi reciprocamente la volontà di dialogo e di amicizia con la comunità musulmana, che ha dimostrato di apprezzare l’approccio del mio intervento e del libro stesso.

La stanchezza è tanta, per i tanti viaggi e le poche ore di sonno, ma ancor più è la gioia per queste esperienze stupende, dalle quali ogni volta porto a casa con me davvero tantissimo!