Il diritto dei giovani di sognare

Se ve lo foste perso in diretta, ecco il mio intervento in studio a Geo, su Rai3, per presentare il mio nuovo libro “Un segreto difficile da mantenere” (Erga edizioni) e riflettere sulle paure e speranze dei giovani rispetto al futuro.

 Qui l’intera puntata su RaiPlay: https://bit.ly/48gsZpf
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Al via Ecofuturo Festival 2023

Amici, sta per incominciare una settimana davvero speciale!

Da mercoledì 3 a sabato 6 si terrà infatti a Roma, presso la Città dell’Altra Economia, la decima edizione di Ecofuturo Festival, dedicata al tema “democrazia energetica, rinnovabile“.Ecofuturo-decima-edizione
Sarà un’edizione ricchissima: 4 giorni di convegni, workshop, corsi di formazione ed esposizioni sull’innovazione ecotecnologica totalmente gratuiti.

Martedì 2 pomeriggio sarò in diretta per presentarla a “Siamo noi” su TV2000 a partire dalle 15.30. Mercoledì 3 alle 14.35 potrete ascoltarmi su Rai Isoradio. E giovedì 4 pomeriggio alle 17 circa sarò a Geo, su RAI3, ospite in studio di Sveva Sagramola.

Potrete seguire tutto il Festival in diretta streaming su www.facebook.com/ecofuturofestival.

Ma se riusciste a venire di persona… scoprireste un mondo!!!

Qui il programma completo:
www.ecofuturo.eu/programma/

Ambasciator porta pena

Ho già affrontato più volte il tema dell’informazione in questo blog e nei miei libri, in particolare nel volume “Non è vero che tutto va peggio” scritto insieme all’amico Jacopo Fo.

Vorrei ora condividere con voi, come ho promesso qualche giorno fa, un breve estratto dal mio nuovo libro “Sbagliando non si impara”, in uscita a gennaio per l’editrice EMI.

“Il ruolo dell’informazione di cui disponiamo, è davvero decisivo. Esso può infatti orientarci all’impegno e alla partecipazione oppure, al contrario, farci rinchiudere in noi stessi e nella rassegnazione.

tv,cattive notizie,informazione,ansia,buone notizie,esempio,empatia,elevazione moralePurtroppo la maggior parte dei mass-media riporta prevalentemente cattive notizie ed è forse per questo che essi sono al primo posto nella classifica delle principali cause di ansia secondo EURODAP (Associazione Europea Disturbo da Attacco di Panico).

E’ ampiamente dimostrato quanto le cattive notizie contribuiscano a creare una cattiva predisposizione verso gli altri e situazioni di stress ed ansia, soprattutto in ambito lavorativo, che ci costano non solo in termini di salute ma anche economici. Secondo una ricerca svolta dalla Comunità Europea lo stress ci costava, già nel 2002, ben 20 miliardi di euro all’anno, di cui 4 solo in Italia, circa 80 euro all’anno per ogni cittadino italiano. Che diventano addirittura 200 euro all’anno per cittadino considerando anche i costi indiretti legati a disturbi cardiaci e depressione.

Al contrario, secondo un recente studio (Aprile 2011) pubblicato sulla prestigiosa rivista “Journal of Personality and Social Psychology”, le buone notizie -intese come notizie che presentano atti di coraggio, bontà o esempi positivi da seguire- sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future.

copertina,libro,michele dotti,sbagliando non si impara,successi,cambia il mondo,cambiamo noi,emi,libreria,gennaioQuesto fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale”, può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale. Inoltre, promigliore rapporto con sé e con gli altri, con un aumento di stima ed autostima.

Sicuramente “fa più rumore un albero che cade”, ma per il nostro benessere personale e anche per un miglioramento della nostra società, sarebbe bene ogni tanto prestare attenzione anche alla “foresta che cresce”! ”

 

Qualche link per approfondire:
www.buonenotizie.it
www.goodnewsagency.org
www.cacaonline.it767392054.jpg


Firma anche tu la petizione dei Comuni Virtuosi alla RAI
per chiedere di dare più spazio alle buone notizie!

 

“Consumatori difettosi”

conusmtori difettosi.jpg“Un’automobile che viaggia. A bordo c’è solo il tachimetro che segna la velocità, e basta. Niente spie del carburante, dell’olio, nessun indicatore per segnalare una gomma bucata, un guasto del motore, uno sportello chiuso male. I passeggeri a bordo sono soddisfatti quando la velocità aumenta ma nessuno saprà mai che il viaggio finirà perché il carburante sarà esaurito o il motore si sarà fuso senza più olio. La nostra società viaggia allo stesso modo. Il Pil, il prodotto interno lordo, è l’unico indicatore che gli stati utilizzano per la contabilità nazionale. La ricchezza delle nazioni si misura calcolando solo tutte le attività dove c’è scambio di danaro. Tutto il resto non esiste: condivisione di saperi, volontariato, autoproduzione di beni. Se le persone si organizzano e condividono le proprie automobili, coltivano orti, fanno il pane a casa, o utilizzano software liberi per far funzionare i computer che altre persone hanno sviluppato e messo gratuitamente a disposizione, il Pil tutto questo e altro ancora non lo vede.”

 

Continua a leggere sul sito di Report e non perdere domani sera questa splendida inchiesta di Michele Buono.