Non chiamatemi

Se pensate, come molti, che le cose non possano cambiare…

Calcio e televoto

Oggi voglio parlarvi di calcio e di televoto!!! (E un po’ anche di competenza…)
Direttamente dalla panchina di allenatore, lancerò una proposta per promuovere la democrazia diretta, a incominciare dallo sport nazionale.

Piccoli consiglieri… si diffondono!

Incomincia domani anche a Santarcangelo di Romagna l’esperienza stupenda del Consiglio Comunale dei Bambini/e e dei Ragazzi/e.

CCB-Santarcangelo1

E’ un progetto di educazione civica e protagonismo giovanile che si va diffondendo sempre più in tutta Italia.

Sono oltre un centinaio, infatti, i Comuni che hanno scelto di istituire questo organo per dare voce ai più giovani della propria comunità…

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Io ho il piacere di seguire da 7 anni quello di Cervia e devo dire che è un’esperienza straordinaria, che mi ha insegnato moltissimo, su un piano umano ancor prima che professionale!

Sono davvero felice che ora parta questo progetto anche a Santarcangelo.

Questo è il blog del CCB di Cervia: http://piccoliconsigliericrescono.myblog.it/

E questo un bell’articolo di Marco Boschini per l’Huffington Post: http://www.huffingtonpost.it/marco-boschini/piccoli-esercizi-democrazia-consiglio-comunale-bambine-bambini-cervia_b_6560730.html

Burkina Faso, il coraggio del cambiamento

Ho letto in queste settimane diverse analisi su quanto accaduto nel “paese degli uomini onesti” che ho trovato sinceramente un po’ semplificatorie e talvolta fuorvianti.

Mi rendo conto di come sia più facile presentare una lettura semplice e lineare della realtà, ma questo spesso non corrisponde alla reale complessità dei processi in atto.

Proviamo quindi a fare un po’ di chiarezza, per quanto ci è possibile.

bandiera-manifestanti-e1419255404269Ho letto che c’è stato un “golpe militare”. Non è affatto vero. Anzi, potremmo quasi dire che un golpe è stato sventato. Quello che è accaduto, infatti, è una sollevazione popolare di dimensioni oceaniche (oltre un milione di persone in una città – Ouagadougou- che ne conta due milioni) che ha portato in soli tre giorni al rovesciamento del regime di Blaise Compaorè, presidente del Burkina da 27 lunghi anni, da quando venne ucciso il grande Thomas Sankarà.

Approfondirò più avanti la straordinaria figura di Sankarà, perché ritengo che abbia giocato e stia tutt’ora giocando un ruolo decisivo negli avvenimenti di queste settimane.

Ma torniamo a noi. Dicevamo che Compaorè, non pago di 27 anni di governo, intendeva modificare (per la terza volta!) la Costituzione – precisamente l’articolo 37 – al fine di potersi ricandidare alla guida del Paese, potenzialmente ancora per 15 anni!

La società civile e i partiti dell’opposizione avevano più volte, nei mesi passati, ribadito la propria ferma contrarietà a questo disegno, assolutamente inascoltati.

Anche nel proprio campo, Blaise era stato invitato a rinunciare alla modifica costituzionale da numerosi leader i quali, vistisi inascoltati, avevano presentato le proprie dimissioni dal CDP (partito di Blaise Compaoré) e creato un proprio partito di opposizione: si tratta di Rock Marc Kaboré, vecchio presidente dell’Assemblea Nazionale, Salif Diallo e Simon Compaoré, vecchio sindaco di Ouagadougou. Il loro partito, chiamato Movimento del Popolo per il Progresso (MPP) ha destabilizzato il CDP per divenire la prima forza politica in Burkina, incarnando una speranza di cambiamento con un’adesione massiccia del popolo burkinabé e giocando un ruolo decisivo nell’insurrezione popolare che ha cacciato l’ormai ex-Presidente dal potere.

Giunti infatti a ridosso del voto in Parlamento che avrebbe legittimato lo scempio (43 anni al governo sarebbero stati un vero record, da Guinness dei Primati…) si è levata con forza la voce del popolo, in maniera sempre più massiccia e così le proteste che nelle settimane precedenti avevano contato poche migliaia di persone sono lievitate arrivando fino alle manifestazioni immense del 30 e 31 ottobre, di cui abbiamo tutti visto le immagini e i filmati.folla-oceanica-Ouaga

Blaise, probabilmente stupito da un simile astio da parte del suo popolo (dico stupito per il suo distacco dalla realtà quotidiana dei burkinabé), ha inizialmente atteso sperando che tutto passasse poi, al secondo giorno di manifestazioni oceaniche, ha accettato di ritirare la proposta di riforma costituzionale, ma a quel punto la piazza non si è più accontentata e ha preteso le sue dimissioni e un governo di transizione che guidasse il Paese verso libere elezioni democratiche.

Compaorè, cercando di arrampicarsi sugli specchi, ha a quel punto dichiarato di essere disponibile a dimettersi, ma solo dopo aver guidato la transizione. Ma ormai il tempo per il negoziato con il suo popolo era scaduto e le manifestazioni sono andate avanti sempre più intense anche per il terzo giorno consecutivo. Si è trattato, è bene dirlo, di proteste in larghissima parte pacifiche, anche se non è mancato qualche atto di violenza, specialmente verso le abitazioni dei parlamentari ritenuti rei di aver spogliato il proprio popolo arricchendosi personalmente a dismisura.

In realtà, al netto di alcuni tristi episodi di saccheggio che purtroppo si ripresentano regolarmente in questi casi, le violenze sono state circoscritte a qualche centinaio di manifestanti, su oltre un milione di persone scese in strada, ma quando l’assalto è giunto al palazzo del Parlamento e poi ha puntato deciso verso il Palazzo Presidenziale, è risultato evidente che i militari si erano schierati con il popolo. Sulle ragioni di questo si può congetturare a lungo. Certo sarebbe difficile immaginare di reprimere con la forza una simile massa umana. Ma probabilmente c’è anche dell’altro che vorrei ora provare a inquadrare.

Quello che è sicuro è che i 21 morti e i 307 feriti negli scontri sono state vittime dei mercenari stranieri (per lo più togolesi) assoldati da Compaorè nella Guardia Presidenziale. Già il fatto che un Presidente non si fidi dei militari del proprio Paese la dice lunga… ma del resto lui, memore di com’era andato al potere, preferiva essere prudente al riguardo!

I militari non hanno sostanzialmente posto resistenza ai manifestanti, lasciandoli praticamente passare ad ogni posto di blocco. “Noi ci rifiutiamo di sparare sui nostri fratelli” è la posizione che molti di loro hanno espresso apertamente.


Continua a leggere l’articolo sul sito “FrontiereNews”…

Piccoli consiglieri crescono: una speranza per il nostro domani


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In barba allo scenario scoraggiante della politica nazionale, continuano a diffondersi inarrestabili nei territori tante progettualità che danno speranza!

Una di queste, a Cervia, è il percorso del Consiglio Comunale dei bambini e dei ragazzi: una stupenda esperienza di partecipazione dei più piccoli che io sto seguendo come facilitatore già da sei anni.

Si tratta di un’esperienza che è andata crescendo nel corso del tempo, anche qualitativamente, e che mi sta lasciando moltissimo su un piano umano oltre che professionale. E’ una vera palestra di educazione civica per i bambini ma anche per me.

Ogni volta mi sorprende la capacità di questi “piccoli consiglieri” (delle scuole elementari e medie) di discutere civilmente e ordinatamente fra loro, individuando dei temi, approfondendoli con pazienza, ordinandoli per priorità e traducendoli poi in proposte semplici ma concrete, sempre con spirito costruttivo, da presentare al “Consiglio dei grandi”, come lo chiamano loro.
E la cosa importante è che il sindaco e la giunta hanno avuto la saggezza, in questi anni, di ascoltare con attenzione queste proposte e tradurle in pratica, nella misura del possibile, contribuendo quindi a valorizzare il lavoro svolto dai bambini che hanno potuto vedere il proprio impegno tradursi in benefici concreti per la propria città.

Da questa specie di “think-tank” (come si ama dire oggi) di bambine/i e ragazze/i sono nati infatti tanti progetti che sono stati poi realizzati: nuovi spazi verdi, piste ciclabili, piedibus, interventi nelle scuole sull’elettromagnetismo, promozione della raccolta differenziata dei rifiuti e produzione di materiale su questi temi, cartelli antismog -disegnati dai bambini- che invitano i genitori a spegnere i motori delle auto per non inquinare mentre aspettano i figli all’uscita dalla scuola e molti altri ancora.

L’esperienza si è anche aperta ad altri territori, come in occasione dell’incontro con gli alunni di Rovereto e alla dimensione regionale attraverso la partecipazione al Progetto “Concittadini” promosso dalla Regione Emilia Romagna. In alcuni momenti abbiamo anche abbracciato la dimensione europea, come in occasione dell’incontro con i ragazzi del Progetto “Flow4yu” e non abbiamo mai perso l’attenzione alla dimensione internazionale dei diritti, specialmente quelli dell’infanzia.

Abbiamo approfondito inoltre il tema della legalità anche scoprendo tante realtà di impegno sociale come quella di Libera.

Inoltre, alla riflessione sui contenuti si è sempre affiancata quella sul metodo, sulle regole e sulla comunicazione per crescere nella consapevolezza del proprio ruolo di consiglieri e di cittadini.

Tutto questo, ovviamente, senza mai smettere di sognare e di giocare!!!

Il lavoro di quest’anno si sviluppato in modo parzialmente itinerante, per andare incontro ai diversi plessi sul territorio, e si è orientato verso alcune idee, fra le quali i bambini hanno scelto democraticamente di sviluppare quella dei “bidoni creativi in pineta“. Una modalità che mi ricorda molto la fantastica “fun-theory” per promuovere scelte responsabili attraverso lo stupore e il divertimento.

Infine i bambini e ragazzi hanno deciso di raccontare se stessi e il proprio impegno attraverso un video.

Sono questi amministratori “virtuosi” di domani che ci danno speranza per il futuro!

Ecologisti e civici! Siamo partiti, da qui nasce l’altra Italia

 

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“Davvero un’atmosfera in cui si percepiva un movimento in formazione, un fermento tanto ricco quanto ordinato, allegro ma profondo, non sembrava davvero di essere nelle stanze dei potenti… qualcosa come una sala parto.”

In questo commento raccolto su facebook, di una ragazza che ha partecipato alla nostra Convention, trovo riassunto perfettamente lo spirito che si è respirato in questi due giorni straordinari a Roma.

Qualcosa di radicalmente nuovo sta nascendo (una sala parto appunto!), un percorso costruito dal basso, in maniera trasparente e partecipativa che ci porterà da qui a novembre -quando si terrà l’Assemblea Costituente- a costruire tutti insieme la carta dei valori, le regole e i contenuti programmatici attraverso seminari tematici che porteranno avanti le riflessioni avviate sabato nei workshop e forum telematici aperti a tutti gli uomini e donne di buona volontà, che hanno a cuore il futuro dei propri figli e nipoti!

Un progetto trasversale che unisce con umiltà, rispetto reciproco e coraggio tante anime diverse dell’ecologismo e della società civile per ridare voce e speranza alla parte sana dell’Italia.

Faccio fatica a descrivere quello che ho vissuto in questi due giorni. Tantissimi volti, troppe emozioni… ci siamo commossi, indignati, entusiasmati, abbiamo sognato tutti insieme e iniziato a costruire questo sogno condiviso!!!

Lascio quindi la parola alle immagini, presentandovi questo bellissimo video-reportage realizzato dal sito ilCambiamento.it e rinviandovi alla possibilità di vedere tutti gli interventi della domenica in questa pagina del sito di Radio Radicale.

Siamo in cammino verso un’Italia diversa.