“L’inganno”: una splendida inchiesta sul nucleare!

logo_Report.jpg“Alla fine si tratta solo di riscaldare acqua per far girare delle turbine che devono produrre elettricità.
Ma non è che sia un po’ esagerato mettere in moto una reazione nucleare per fare l’acqua calda?
E’ pericoloso? Conviene realmente? Si può fare diversamente?”

A queste e ad altre domande risponde l’inchiesta di Report dal titolo esplicito “L’INGANNO”, di Michele Buono e Piero Riccardi, che è andata in onda  domenica 29 marzo su RAITRE.


Michele Buono
, che ho il piacere di conoscere personalmente, sarà anche fra i relatori al Seminario sulle Buone Notizie a Gubbio, il 18-19 aprile.

 

Se vi foste, per qualche ragione, persi questa splendida inchiesta potete vederla ora sul sito di Report a questa pagina.

“La Storia comincia nel 1953 e le intenzioni erano ottime: atomi per la pace – diceva Eisenhower – sottrarre l’atomo al controllo militare e usarlo per fare l’elettricità. Andò tutto bene per molti anni, poi successe quello che non doveva succedere: gli incidenti. Sellafield, Three Miles Islands, Chernobyl. E fu così che cominciò un lento declino del sistema. Nel 2002 l’ultima punta massima di produzione elettronucleare. Nel mondo i reattori sono 436: 8 in meno rispetto al 2002. Stanno invecchiando e nessuno si affretta a rimpiazzarli. Dal 1979 negli Usa non sono state più costruite centrali nucleari. Bush aveva promesso un rilancio dell’elettronucleare ma non se ne fece niente: l’investimento troppo rischioso per le banche e i soldi pubblici in giro ce ne sono pochi per via della crisi. Barak Obama taglia gli incentivi all’atomo e punta su rinnovabili e efficienza energetica. Stessa cosa fa la Germania dove una legge del 2002 stabilisce che non si costruiscono più centrali e i reattori esistenti man mano che giungono a fine vita si spengono. Intanto però si devono ancora fare i conti con le scorie. Di quanto costi poi il nucleare in termini di salute delle persone sembra meglio non parlarne. L’azione dell’Oms è blindata da un accordo del 1959 con L’AIEA (Organizzazione internazionale per l’energia atomica) che a sua volta dipende dal Consiglio di sicurezza dell’ Onu: in poche parole quello che sappiamo degli effetti del nucleare sulla nostra salute dipende dagli interessi dell’industria atomica. E la Francia con 58 reattori? Non è per niente indipendente per quanto riguarda l’energia e i problemi sul territorio sono tanti. Ma l’industria nucleare – francese, americana – è sempre in piedi e preme da tutte le parti per costruire. In Italia si sta parlando di rinascimento nucleare, ci siamo affidati ai francesi perche ci hanno detto che le loro centrali sono le più sicure, è vero? E poi quando saranno terminate la nostra bolletta elettrica sarà veramente più bassa?”