25 aprile, la memoria per il “diritto al futuro”

Ogni volta, in occasione delle più importanti ricorrenze, tutti sono concordi nel sottolineare l’importanza della memoria storica e lamentarsi del fatto che i nostri giovani l’abbiano molto corta (chissà poi perchè?).

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Ma io dico, se è vero come emerge da alcune recenti ricerche che i giovani italiani risultano -e non completamente a torto- fra i più pessimisti al mondo rispetto al proprio avvenire, come possiamo pensare che si appassionino di un passato che non hanno vissuto e che ha prodotto, ai loro occhi, un presente vuoto e senza futuro?

Incontrando ogni anno migliaia di ragazzi nelle scuole per i miei laboratori didattici e lavorando sempre con metodologie partecipative, respiro quotidianamente le loro preoccupazioni, le loro insicurezze, la loro paura del futuro.

I nostri ragazzi sono preda di un senso di impotenza e disillusione terribile, contro cui io lotto ogni giorno a livello educativo, invitandoli a reagire e a tirare fuori il meglio di sè, rifiutando con sdegno l’immagine che è stata loro affibbiata e mostrando -nei fatti- che valgono molto più di quanto spesso si pensi!!!

E’ meraviglioso vederli risvegliarsi, riprendere fiducia in se stessi, sentirli esprimere i propri desideri e sogni più profondi…

Ripeto spesso ai giovani: “Quando vi dicono che voi siete il futuro, non dovreste sentirvi onorati, dovreste incazzarvi! E’ solo un modo per dire che intanto, nel presente, decidono gli adulti. Invece anche il presente vi appartiene e avete tutto il diritto di esprimere le vostre opinioni e partecipare attivamente alla costruzione del vostro futuro.”

E’ a questo punto, e solo a questo punto io credo, che possiamo rievocare la memoria storica della resistenza, collegandola efficacemente al vissuto personale dei nostri ragazzi, alle loro quotidiane sfide e difficoltà (che spesso rimangono invisibili agli occhi adulti), e facendo comprendere loro, con le parole di Pietro Calamandrei, che: “Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta.”

Occorre cioè mostrare ai giovani che i nostri nonni, quando erano loro coetanei, seppero dinanzi all’orrore della visione nazi-fascista lottare per difendere non solo il proprio presente, ma anche e forse soprattutto il proprio “diritto al futuro”! In questa prospettiva io penso che il 25 aprile e la resistenza possano riavvicinarsi molto ai cuori e alle menti dei nostri ragazzi.

Continua a leggere nel mio blog su “Fatto Quotidiano”…

Il diritto di sognare

Mi sono chiesto più volte in queste settimane di impegno estremo ed inarrestabile, per tessere la rete del nostro “sogno” (fra mille telefonate, mail, viaggi, incontri…), se insieme ai “compagni di viaggio” non avessimo valicato il confine fra il sogno e la follia.

 

Certo ci incoraggiano in questo cammino l’ampissimo consenso trasversale che sta ricevendo il nostro “sogno” e le innumerevoli adesioni autorevoli che stanno arrivando all’appello, che fra pochi giorni soltanto sarà on-line sul sito www.abbiamounsogno.it.

 

Però è davvero troppo il tempo rubato alle nostre famiglie, per una sfida apparentemente folle, come tanti Don Chisciotte contro i mulini a vento.

 

Poi, per caso, ho scoperto in rete questo video stupendo realizzato da Nerea Ganzarain, con musica di “Bosques de mi mente” e con traccia parlata dal grandissimo Eduardo Galeano, che è anche autore del testo… e devo dire che mi sono riconciliato con la vita.

 

Non riusciranno mai a rubarci il “diritto di sognare”!

 

Buona visione a tutti.

 

H2O Corporation

Grazie all’amicizia e alla stima che mi lega a Jader Giraldi, sono onorato di presentare oggi questo cortometraggio che vuole essere anche un contro spot per riflettere sull’origine e sul valore dell’acqua.

 

Dalla visione del corto sorge spontanea una domanda, da cui dipenderà il nostro futuro: l’acqua è una risorsa naturale e diritto fondamentale dell’uomo o una risorsa economica, diritto fondamentale della speculazione?

 

Buona visione a tutti.

 

 

E’ una produzione Zeranta Edutainment, Ethnosfilm e Flatmind Videoproduction con la regia di Jader Giraldi.

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» “Che prezzo dare alla vita? Più o meno, pagandola bene, 6 bottiglie di acqua minerale…” » Per la pace nel mondo, difendiamo l’acqua pubblica!

» Si scrive acqua, ma si legge democrazia! » “Sei la massima ricchezza che esista al mondo…”

Il caffè è servito!

mota-ambulanza_1.jpgE’ con grande gioia che ho ricevuto proprio oggi queste foto, via mail, dal mio grande amico Paul.

 

Le aspettavo da giorni, con trepidazione…

 

Qualche mese fa, infatti, avevo lanciato da questo blog un appello per sostenere l’acquisto di una moto-ambulanza per la popolazione del villaggio di Djoassin, in Burkina Faso.

 

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Avevo chiesto a ciascuno dei miei lettori un piccolissimo contributo: “Vi chiedo solo un caffé. Sarà il più buono e profumato di tutta la vostra vita!”


E molti hanno risposto con generosità a questo appello, sostenuto anche dall’Associazione T-ERRE di turismo responsabile (che ringrazio di cuore!) con la quale organizziamo da anni i nostri viaggi in Burkina Faso.

 

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Molti hanno offerto ben più di un caffé… direi almeno un cappuccino!

 

Anche la popolazione di Djoassin ha partecipato attivamente facendo una colletta e raccogliendo la bellezza di 400.000 CFA, pari a 600 euro, che rispetto al costo della vita in Burkina Faso non sono affatto poca cosa!

(Sarà la popolazione inoltre a farsi carico direttamente della gestione della moto in avvenire.)

 

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Grazie a questo sforzo congiunto la moto-ambulanza è stata acquistata in capitale (Ouagadougou) e consegnata da Paul a destinazione, a 230 km di distanza, nell’est del Paese.

 

Così oggi i 4.000 abitanti del villaggio possono accedere al dispensario più vicino, a Tangaye, 12 km di distanza, in tempi molto ridotti.

 

Per le donne con complicanze nella gravidanza che devono arrivare al più presto in maternità e per gli ammalati urgenti che devono raggiungere rapidamente il dispensario questo può realmente fare la differenza.

 

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A nome di tutti gli amici di Djoassin, che ho sentito anche per telefono e la cui gioia non trova parole per esprimersi, voglio ringraziare tutti voi che avete voluto contribuire a questo piccolo ma importante progetto!

 

Non vi scambierei con i lettori di nessun altro blog al mondo.

 

 

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Per trasparenza nei confronti di tutti i donatori, questa è la ricevuta dell’acquisto della moto, di 1.600.000 CFA, pari a 2.400 euro.

“Che prezzo dare alla vita? Più o meno, pagandola bene, 6 bottiglie di acqua minerale…”

Non ho nulla da aggiungere a questo brano commovente di Marco Paolini con i Mercanti di Liquore. Se non che ho la pelle d’oca e sto per piangere…

 

E intanto le firme per l’acqua pubblica sono quasi giunte a quota 900 mila!!!

 

Un caffè per Djoassin!

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Sono molti i volontari e gli amici che negli ultimi anni hanno visitato insieme a me il villaggio di Djoassin, in Burkina Faso, e conosciuto di persona i suoi abitanti.

 

Da vari anni, infatti, esiste un rapporto di collaborazione con questa comunità che ha portato a frutti davvero significativi!

 

L’esempio più chiaro è forse il pozzo, che ha dato acqua potabile a tutto il villaggio, portando ad un grande miglioramento nelle condizioni di salute e ad una drastica riduzione della mortalità infantile.

 

acqua_pozzo_Djoassin.pngNella foto qui accanto potete vedere com’era l’acqua che bevevano prima dello scavo del nostro pozzo.

Ma sono state realizzate anche altre attività, dalla riforestazione al microcredito… fino ad arrivare alla realizazione della scuola, da parte di Mani Tese, che ha permesso di soddisfare uno dei diritti di base, quello all’istruzione, per tutti i bambini del villaggio!

 

Prima della costruzione di questa scuola nessuno era mai andato a scuola da questo villaggio sperso nella brousse.

 

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L’inaugurazione della scuola è stata una data storica per questa comunità.

 

Durante il nostro ultimo viaggio, gli amici di Djoassin ci hanno presentato un problema che affligge la loro comunità, specialmente durante la stagione delle pioggie: la distanza dal dispensario e dalla maternità più vicina, a Tangaye, già normalmente proibitiva (più di 12 km!), quando le pioggie riempiono il torrente, sbarrando la pista e costringendoli ad un giro ancora più lungo, diventa davvero inaffrontabile.

 

I tempi si allungano e per un ammalato grave o per una donna che deve andare d’urgenza alla maternità questo può essere davvero fatale.

 

Ci siamo impegnati ad aiutarli, insieme all’Associazione T-ERRE, cercando di raccogliere la somma necessaria (circa 2.000 euro) per l’acquisto di una moto-ambulanza, prima dell’inizio della stagione delle pioggie, a fine maggio.

 

moto-ambulanza.jpgLa popolazione di Djoassin si è impegnata a contribuire in parte all’acquisto e a garantire la corretta manutenzione della moto in avvenire.

 

Abbiamo già realizzato in altri villaggi (come Sapeò e Gandafabou) questo stesso intervento, davvero piccolo ma assolutamente decisivo per centinaia di persone che ogni anno devono essere trasportate con urgenza al dispensario o alla maternità.

 

Da questo blog passano regolarmente più di 2.000 persone al mese.

 

Ad ognuno di voi non chiedo altro che di offrire un caffè agli amici di Djoassin.

 

Se ognuno lo farà, in meno di un mese -prima dell’inizio delle pioggie- avremo raccolto la cifra sufficiente a realizzare questo aiuto, piccolo ma concreto!

 

Io so che ce la faremo! Non ne ho dubbi. Quando nel 2004 lanciai un appello

simile via mail, a quanti erano stati in Burkina con me negli anni passati, in poche settimane raccogliemmo addirittura 24.000 euro per realizzare una scuola elementare.

 

Ma è necessario che ciascuno faccia la sua parte, evitando il rischioso pensiero che… “ce la faranno anche senza di me”.

 

Un caffè. Vi chiedo solo un caffé. Sarà il più buono e profumato di tutta la

vostra vita!

 

Potete offrire questo caffè (anche più di uno se lo ritenete!), precisando bene la causale, attraverso il conto corrente di T-ERRE:


T-ERRE Turismo Responsabile

IBAN: IT62 S085 4223 7030 0700 0157 859

presso Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese

ag. Borgo, Faenza (Ra)


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