Giocare a calcio… senza pallone

Una bella mattina, ieri, con i ragazzi dell’Istituto “Oriani” di Faenza riuniti in Assemblea sul tema “Afriche, fra incubo terrorismo, sogni di pace e segni di speranza”.

Ho cercato di fare un quadro della situazione relativamente ai Paesi che meglio conosco, in particolare il Mali, partendo dalla testimonianza di due incontri fatti nell’estremo nord del Burkina, due anni fa – il primo in un campo profughi con i rifugiati maliani fuggiti dall’arrivo dei terroristi, il secondo con il leader dei touareg del nord del Mali – che mi avevano permesso di comprendere quel perverso cocktail di droga, armi pesanti, petrolio e folle ideologia che stanno dietro all’orrore che ha colpito tante popolazioni inermi.

Fra i vari video che ho mostrato -sempre cercando un equilibrio fra la parte di denuncia e quella di annuncio- anche questa meraviglia assoluta di Fatoumata Diawara, colonna sonora del film “Timbuktù“, di cui abbiamo anche visto alcuni brevi estratti.

Il più impressionante, sicuramente, è quello della partita di calcio senza pallone, perché i terroristi, in Mali, avevano vietato anche il gioco del calcio… oltre alla musica!

Nel videoclip se ne può vedere qualche immagine, di una straordinaria forza espressiva.

Infine, per essere sempre costruttivi e dare voce anche alla buone esperienze, ho mostrato il video del bellissimo progetto sul dialogo interculturale e inter-religioso “Dudal Jam – A scuola di pace“:

 

Si riparte, con un gran movimento dentro

oursì,dune,deserto,sahel,burkina,sabbia,paesaggioSono appena tornato dal Burkina Faso, dopo 24 giorni intensi che mi hanno portato -insieme ad un gruppo di amici e alla mia famiglia- a toccare con mano tante realtà diverse, lungo gli oltre 3.000 km che abbiamo percorso, in buona parte su piste di terra rossa e non di rado alluvionate per le pioggie.

Era la mia ventesima volta in Africa ed è stata per me l’occasione di reincontrare tanti vecchi amici, ma anche per conoscerne di nuovi e scoprire alcune situazioni che davvero non riesco a togliermi dagli occhi.

miniere,oro,burkina,lavoro minorile,diritti,infanziaPenso ai bambini lavoratori nelle miniere d’oro di Tiebelé, nel sud del paese, che ci hanno stretto il cuore e lasciato dentro un misto di indignazione e voglia di cambiare quest’assurdità; un’assurdità che viene in qualche modo legalizzata quando l’oro viene acquistato regolarmente dagli acquirenti autorizzati a farlo, chiudendo non uno ma due occhi rispetto ai diritti violati nell’estrazione.

E’ quello stesso oro che noi troviamo luccicante nelle nostre gioiellerie, senza renderci minimamente conto di quale storia possa avere dietro di sé.

 

profughi,mali,tuareg,rifugiati,gandafabou,frontieraPenso alle decine di migliaia di profughi maliani, quasi tutti tuareg, rifugiati a Gandafabou e nei villaggi circostanti, che abbiamo incontrato all’estremità nord del Burkina, vicinissimi al confine con il Mali dal quale sono fuggiti spesso senza avere la possibilità di portare nulla con sé.

E’ stato un incontro davvero toccante, su cui mi riserbo di scrivere qualcosa più approfonditamente nei prossimi giorni, anche perché nessuno parla di questa situazione in Italia.

 

Penso ancora alla difficile situazione di molti contadini burkinabé, per le pioggie che sono arrivate con quasi un mese di ritardo e hanno rovinato tanti raccolti. E questo mi conferma nella consapevolezza di quanto siano importanti i progetti che abbiamo realizzato in questi anni, con Mani Tese e con altre associazioni amiche, che hanno liberato centinaia di migliaia di persone da questa vulnerabilità, portando autonomia alimentare ed economica ad intere comunità!

colori,mercato,africa,burkina,spezie,cucinaE poi ho ancora negli occhi i volti, i colori, gli orizzonti sconfinati del Sahel…

e tanto altro ancora, per cui ora non trovo le parole.

Porterò tutto questo con me, nei prossimi mesi, in giro per l’Italia.

 

Lo porterò nei laboratori con i ragazzi, nei corsi di formazione con insegnanti, educatori e mediatori culturali, nelle tante serate pubbliche per i libri o legate al mio impegno sociale e politico, così come nella mia vita quotidiana, quando vado a fare la spesa, gioco con i miei figli o incontro un amico o una qualunque persona per strada.

bimbo,africa,sguardo,volto,burkina,mammaA volte penso che il mio grande movimento fuori rispecchi questo grande movimento che sento dentro.

E devo dire che non mi dispiace affatto e spero con tutto il cuore di riuscire ad invecchiare senza mai adattarmi alle tante ingiustizie che affliggono il mondo.

Mi sento un po’ tuareg anch’io…

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Sarà per il fatto di avere da poco ricevuto i documenti -di cui sono davvero orgoglioso- che attestano la mia cittadinanza del Burkina Faso, il “Paese degli uomini integri”, o forse perché sono sempre più nomade, con il vento sulla pelle e la valigia in mano per i tanti incontri.

 

Ad ogni modo, ultimamente mi sento un po’ tuareg anch’io e nell’attesa di ritornare, in dicembre, nel mio amato Sahel burkinabè, continuo a girovagare lungo lo stivale per i miei tanti incontri…

 

Venerdì 6 novembre sarò a Ravenna, per presentare L’Anticasta in un incontro organizzato dal Villaggio Globale presso il MAMA’S CLUB – Performing Arts Cafè, il circolo ARCI di Via San Mama 75.

 

Giovedì 12 e venerdì 13 novembre sarò a Reggio Calabria per due incontri, di cui uno presso l’Università, organizzati dall’Associazione AZIMUT Alta Formazione.

 

Sabato 14 novembre ore 18,30 ritornerò a Faenza per un intervento alla Fiera “Semi di futuro“, al Palazzo delle esposizioni.

 

Lunedì 16 e mercoledì 25 sarò a Cervia per condurre il Consiglio Comunale dei Bambini e delle Bambine.

 

Martedì 24 sarò a Casola Valsenio, ancora una volta per presentare l’Anticasta e le esperienze Virtuose che questo Comune ha deciso di volere sviluppare.

 

Sabato 28 presenterò il libro alla Fiera del libro di Mogliano Veneto, dove il sindaco leghista ha concesso il patrocinio del Comune alla presentazione del libro “Gentilini, un sindaco sceriffo”, biografia ufficiale del vicesindaco di Treviso condannato per istigazione all’odio razziale, accendendo le proteste di molte associazioni di volontariato locali.
Al Festival la rappresentanza sociale sarà nutrita; oltre a me ci sarà Oliviero Beha e altre presentazioni di autori libanesi e palestinesi. Lo sponsor dell’evento sarà una famosa catena in franchising di Kebab.

 

Domenica 29 sarò al M.E.I. – Meeting delle Etichette Indipendenti, per presentare L’anticasta all’interno della Casa di Booklet.

 

Il 3 dicembre a Forlì per una relazione alla Scuola di politica internazionale, cooperazione e sviluppo organizzato dall’LVIA.

Il mio intervento sarà sul tema “Educazione allo sviluppo: conoscenza dei contesti culturali.”

 

L’11, il 19 novembre e il 4 dicembre insieme ad Andrea Bosi di FLATMIND, sarò a Ferrara per la realizzazione di un video sull’esperienza straordinaria del Liceo Ariosto, attraverso un percorso partecipativo che coinvolgerà gli alunni in tutte le fasi, dalla stesura della sceneggiatura, alle riprese, fino al montaggio.

 

E quasi ogni mattina sono in una scuola diversa per i Laboratori didattici che conduco con la Cooperativa Kaleidos!

 

Come diceva un mio caro amico poeta: “Voglio assaporare il vento sulla pelle…”