“Che prezzo dare alla vita? Più o meno, pagandola bene, 6 bottiglie di acqua minerale…”

Non ho nulla da aggiungere a questo brano commovente di Marco Paolini con i Mercanti di Liquore. Se non che ho la pelle d’oca e sto per piangere…

 

E intanto le firme per l’acqua pubblica sono quasi giunte a quota 900 mila!!!

 

Sbagliando non si impara!

Ci hanno sempre detto che “sbagliando si impara” e alla fine ci siamo tutti convinti che sia davvero così.

in_bicicletta.jpgIo credo invece che si impari attraverso i successi.

Provo a spiegarmi con un esempio semplice, immediato: pensate un po’ a quando abbiamo imparato ad andare in bicicletta, da bambini.

Sembrava impossibile vero? Infatti siamo caduti tutti quanti cento volte prima di riuscirvi.

Ma non è grazie a quegli innumerevoli tentativi falliti che abbiamo imparato. Piuttosto è accaduto a un certo punto che, un po’ per caso o anche un po’ per fortuna, ci siamo ritrovati quasi magicamente in equilibrio. Certo un equilibrio instabile, ancora traballante, ma tanto è stato sufficiente per farci “memorizzare” quel successo e imparare a replicarlo.

Certo occorreva la pazienza di cadere e rialzarsi tutte quelle volte per arrivare al risultato voluto, ma non è stato dai numerosi errori che abbiamo imparato, quanto piuttosto da quel timido, precario, successo personale.

Credo che questo principio valga anche più in generale, nella nostra vita; occorre la pazienza di riprovare mille volte, di sapersi rialzare ad ogni errore, ma è soprattutto dai nostri successi, talvolta fortuiti, che impariamo a migliorarci.

Questa riflessione ha grandi ricadute in campo educativo, dove è soprattutto incoraggiando il piacere della scoperta che possiamo offrire ai ragazzi la possibilità -fra mille errori- di sperimentare anche i primi successi e scoprire così i propri talenti, quando ancora sono racchiusi dentro al guscio.

E anche a livello politico io non credo, purtroppo, che dagli errori si traggano grandi lezioni. Quanti sperano, specialmente nel centro-sinistra ma non solo, che a suon di sconfitte si possa arrivare, prima o poi, a fare autocritica credo che rimarranno a bocca asciutta.

Sono fiducioso invece che dai successi, dalla scoperta cioè dei vantaggi che le scelte virtuose possono portare, da tutti i punti di vista, si diffonderà e poi radicherà la consapevolezza del cambiamento possibile… non senza cadute da cui rialzarsi, ovviamente, proprio come quando abbiamo imparato ad andare in bicicletta da bambini.

“Sei la massima ricchezza che esista al mondo…”

Resto sul tema dell’acqua, che ho trattato anche nell’ultimo post, condividendo con voi una lettura che amo particolarmente e che può essere un prezioso stimolo di riflessione sull’importanza dell’acqua per la nostra vita.

orme_nel_deserto.jpgCredo infatti che poche parole possano aiutarci a comprendere il valore dell’acqua in modo più profondo di questo stupendo brano letterario tratto da “Terra degli uomini”, di Saint Exuperì, che descrive l’avventura dell’autore e di Prevot, piloti postali, che hanno sfasciato l’aereo ai margini del Sahara. Non hanno nulla da mangiare né da bere, e i loro segnali di soccorso non sono stati visti. Stanno cercando la salvezza a piedi…

O voi che ho amato, addio. Non è affatto colpa mia se il corpo umano non può resistere tre giorni senza bere. Non credevo di essere così prigioniero delle fonti. Non sospettavo un’autonomia così corta. Si crede che l’uomo possa marciare dritto innanzi a sé. Si crede che l’uomo sia libero… Non si vede la corda che lo lega al pozzo, che lo lega come un cordone ombelicale al ventre della terra.
Se egli fa un passo di più, muore.