Le “voci che corrono”: come fare lo sgambetto

Avete mai giocato al “telefono senza fili”?
Ecco, questo dovrebbe aiutarvi a capire i rischi di una inconsapevole diffusione della disinformazione…

Ma la ricerca scientifica ci mostra oggi che non basta contrastare l’informazione negativa e neppure cercare di destrutturarla!

Parlare con le mani (e capire coi piedi!)

Il linguaggio non verbale è notoriamente per noi italiani un elemento essenziale!
Ma a volte può anche essere fonte di alcuni fraintendimenti… 

Ecco una piccola video-guida per evitarne alcuni.

 

 

Sesquipedale?!?

Il segretario del Pd Pierluigi Bersani oggi ha dichiarato: “Berlusconi ha una faccia tosta sesquipedale”.

 

Sul contenuto sono assolutamente d’accordo con Bersani, ma nella comunicazione anche la forma ha una sua importanza.

 

Può essere che io sia l’unico in Italia, ma non avendo mai sentito in vita mia il termine “sesquipedale”, ho dovuto cercarlo sul dizionario.

Immaginavo che avesse un significato particolare, che non poteva essere tradotto in parole più semplici e accessibili a tutti.

 

Invece significa semplicemente “enorme”, “smisurato”.

 

Allora, mi chiedo io, c’era davvero bisogno di utilizzare un’espressione tanto inusuale? Con quale obiettivo? Dobbiamo dimostrare di essere uomini di cultura? O sarebbe forse più importante chiederci seriamente come comunicare a tutti, anche a quelli che non hanno una laurea in lingue?!?

 

Mentre il Ministro Calderoli per farsi capire da tutti sceglie di abbandonare addirittura le parole, andando oltre i celebri slogan leghisti che si dice parlino alla pancia e scegliendo il linguaggio delle immagini con dei simboli come il rogo delle leggi inutili, Bersani -e con lui buona parte della sinistra- sceglie un lessico aulico, colto, elitario…

 

Con spirito sinceramente costruttivo, voglio allora riprendere l’invito che ci poneva Benigni nel video che ho postato pochi giorni fa: “Sceglietele bene le parole!!!”