Chi ricorda gli incendi in Amazzonia dell’estate scorsa? Un’analisi per riflettere sullo scarto inimmaginabile fra realtà e percezione che spesso abbiamo della stessa.
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Dal buon Samaritano fino agli amici a quattro zampe
Aleggia nell’aria la strana sensazione che in questo benedetto paese nulla possa cambiare, che tutto si ripeta sempre uguale e dunque ogni sforzo sia inutile. “La storia si ripete”, ci ricordano spesso i “realisti” -guai a definirli “pessimisti”, mi raccomando, ci tengono a precisarlo- talvolta con aria di supponenza, a voler ribadire il concetto.
Invece no! Voglio dirlo in modo molto chiaro: le cose cambiano, sono sempre cambiate e continueranno a farlo e tra l’altro la storia, per fortuna, ha molta più fantasia di noi e spesso si diverte a sorprenderci. Mi fa impressione ricordare che ancora la notte prima del crollo del muro di Berlino ci furono persone che morirono nel tentativo disperato di attraversare questa assurda e tragica barriera che divideva amori, amicizie, affetti…
Questo ci lascia supporre che non fosse neppure nell’aria la sensazione che il muro potesse crollare a breve. Altrimenti -ovviamente- sarebbe stato ragionevole attendere qualche giorno, anziché rischiare la vita inutilmente.
Io credo che oggi siamo in una situazione simile a quella, in cui è difficile intravedere in superficie segnali di speranza per il futuro. Ma al contempo molto si muove sotto al coperchio della pentola!

Ma soprattutto vorrei concentrarmi ora sul fatto che il buon Samaritano era all’epoca una eccezione, ammirevole e degna di essere narrata appunto come esempio raro e virtuoso. Non la norma, insomma, rappresentata invece dal sacerdote e dal levita la cui scelta veniva invece considerata ordinaria e accettabile su un piano morale.
Per fortuna però le cose cambiano! Oggi passare di fianco ad un ferito e non soccorrerlo è reato penale di “omissione di soccorso” e questo è divenuto talmente condiviso su un piano morale da essere appena stato esteso anche ai nostri amici a quattro zampe.

L’omissione di soccorso è stata estesa persino agli animali!
Questa viene giustamente considerata una vittoria storica dell’animalismo italiano, ma io credo che dovremmo leggerla -per tutti- come una conquista di civiltà, che estende ulteriormente il valore della solidarietà, al di fuori persino della nostra specie, ad un livello che ai tempi di Cristo non si sarebbe mai potuto neppure immaginare.
Ma questo non deve stupirci. Lo stesso è già accaduto mille volte nel corso della storia, anche recente, per moltissime altre questioni che noi oggi rischiamo di dare per scontate, per una assoluta mancanza di memoria storica: sia quelle negative scomparse, dal delitto d’onore alla legge del taglione, dall’incesto alla pedofilia, fino alla schiavitù, tragedie a lungo considerate normali, che hanno attraversato i secoli indiscusse prima di arrivare ad essere considerate inaccettabili e messe al bando; sia quelle positive comparse, o per meglio dire conquistate con importanti battaglie sociali, come la pensione, la mutua, il diritto di voto e più in generale tutti i diritti civili, che ancora pochi decenni fa non erano affatto così scontati come potremmo immaginare.