“L’inganno e la paura”: il mondo migliora ma qualcuno non vuole che si sappia!

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Mi ha fatto davvero effetto leggere sul Corriere della sera la recensione del libro “L’inganno e la paura” (Il Saggiatore) di Pino Arlacchi e ritrovare le stesse identiche analisi e la stessa tesi di fondo del libro che ho scritto insieme a Jacopo Fo, “Non è vero che tutto va peggio”.

 

l'inganno_e_la_paura.jpgEffetto perché comunque, questa volta, la voce da cui proviene questa analisi è delle più autorevoli!

Pino Arlacchi è sociologo, ex deputato, ed è stato vice segretario dell’Onu dal 1997 al 2002.

E dopo dieci anni di ricerche e analisi su conflitti, terrorismo e crisi mondiali di vario genere arriva a scrivere questo libro in cui smaschera «il mito del caos globale», ovvero la sequela di previsioni funeste, scontri di civiltà, minacce planetarie, domande di sicurezza e bisogni di difesa (militare o poliziesca) che tormentano la nostra epoca, caricando l’individuo di angosce immotivate ed eccessive.

Arlacchi presenta un’enorme quantità di cifre, statistiche, grafici di medio e lungo periodo, per dimostrare che il nostro mondo (così come le nostre città e la nostra vita quotidiana) è più sicuro, più pacifico, più democratico di quanto non fosse mezzo secolo fa e lo è ancora di più a partire dalla caduta del Muro di Berlino.

 

Ci sono dati che dovrebbero rassicurare, anziché spaventare, soprattutto se si considera il progresso dell’umanità anche in termini di salute, speranza di vita, ricchezza prodotta. Le vittime di guerre e il numero dei conflitti sono costantemente diminuiti. Lo stesso si può affermare — in particolare in Occidente — a proposito di criminalità comune e terrorismo. Gli organismi internazionali, nonostante falle e debolezze, assicurano maggiore stabilità e soluzioni negoziate. Il numero di sistemi democratici è in costante aumento. I flussi migratori hanno prodotto più benefici che problemi.

Sul medio e lungo periodo — insiste Arlacchi — si assiste a una «trasformazione epocale della convivenza collettiva » e a un «regresso fondamentale dell’uso della forza» nei rapporti fra individui e Stati.

 

Ma chi avrebbe interesse allora a stravolgere la percezione dell’opinione pubblica rispetto a tutti questi temi, facendo credere di essere all’interno di un trend di segno opposto?

La risposta di Arlacchi a questo interrogativo è che cifre e tendenze vengono negate e stravolte da una «fabbrica della menzogna» che ha contribuito a giustificare «fatturati stellari» delle spese militari (che secondo il Sipri di Stoccolma, dal 1998 al 2007, sono cresciute del 45%, raggiungendo i 1.339 miliardi di dollari, equivalenti al 2,5% del Pil mondiale) e a mortificare le possibilità decisionali dei cittadini.

Senza un «cattivo di turno» sarebbe più facile credere a un mondo migliore. Ma le buone notizie, molto spesso, disturbano più delle cattive.

“L’inganno e la paura”: il mondo migliora ma qualcuno non vuole che si sappia!ultima modifica: 2009-02-12T12:48:00+01:00da micheledotti
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Un pensiero su ““L’inganno e la paura”: il mondo migliora ma qualcuno non vuole che si sappia!

  1. I TG sparano ad alzo zero nelle nostre coscienze indifese … e finiamo per vivere nella paura. E nella paura le ingiustizie di stato passano come una indubbia necessità.
    Doloroso e vero. Grazie di scriverlo.

    Ti segnalo anche “I numeri del terrore” di Loretta Napoleoni, una vera e propria miniera di dati statistici e di spunti sull’argomento.

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