Affinché le leggi possano essere “rispettabili”

Uno dei grandi problemi del nostro paese è indiscutibilmente quello della mancanza di legalità.

Se le leggi che già ci sono venissero rispettate certamente il paese avrebbe un altro volto e non conosceremmo molte delle assurdità che oggi ci circondano.

Ma forse c’è anche qualcosa di più.

Molto spesso, purtroppo, le leggi e i decreti vengono fatti semplicemente per tutelare i privilegi dei potenti e allora viene da chiedersi se rispettino davvero lo spirito della Costituzione e la volontà del popolo.

Abbè-Pierre.jpgIn un rigidissimo inverno francese l’Abbè Pierre, il frate partigiano fondatore del Movimento Emmaus International, stava lavorando insieme ad alcuni dei suoi compagni alla costruzione di alloggi -abusivi- per dare riparo alle famiglie più povere, ai clochard, a tutti quei diseredati costretti a dormire all’addiaccio.

Alle autorità prontamente accorse per bloccare i lavori lui rispose, indicando un neonato: “Preferisco che questo bambino sopravviva illegalemente, piuttosto che muoia legalmente”.

Qualche tempo più tardi, ritornando su questo tema aggiunse una riflessione che trovo particolarmente illuminante al proposito:

“Noi crediamo che in un paese civile le leggi debbano essere rispettate.
 Per questo noi ci battiamo affinché essere possano essere rispettabili.”

Oggi nel nostro paese, chi si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato, a contestare -anche pacificamente- l’assurdità di scelte promosse contro il benessere, l’ambiente, la dignità e la salute dei cittadini, ad esclusivo interesse privato di pochi, rischia di essere considerato un criminale sovversivo.

Questo anche quando dimostra una ferma e paziente volontà di ricercare con spirito costruttivo e dialogante le alternative possibili.

Dalle mamme vulcaniche di Terzigno, ai comitati contro il ponte sullo stretto, dai manifestanti contro la TAV, amanifestazionemammevulcanichecontestatosindaco02.jpgi tanti attivisti che si battono nel proprio territorio contro scelte deliranti promosse dalle varie lobby di turno… passa l’impressione (creata ad arte dai mass-media) che si tratti di contestatori capaci soltanto di dire di no a tutto, specie quando si parla del proprio territorio (la cosiddetta sindrone “NIMBY”, Not In My Back Yard, lett. “Non nel mio cortile”).

Ora, paradossalmente, io penso di poter parlare di queste battaglie proprio per la distanza che mi separa da esse. Vivo a quasi 500 km dalla Val di Susa, 600 da Terzigno e 1000 da Messina.

E’ altamente improbabile che la linea Torino-Lione potrà mai passare da Faenza… così come il ponte sullo stretto. 😉

Insomma io non difendo il mio cortile, ma la salute, l’ambiente, i diritti e la dignità di tutti, ovunque si trovino!!!

Prendiamoci il tempo allora -lo dico per chi già non l’avesse fatto- di visitare i siti internet di questi movimenti, capire le loro ragioni, ascoltare le loro voci e scopriremo quanto abbiano già colto lo spirito di quella frase di Buckminster Fuller che riassume un po’ tutto il nostro libro “L’anticasta”:

“Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente.
 Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo
 che renda la realtà obsoleta.”

Con i referendum su acqua e nucleare gli italiani hanno dato, a mio avviso, un’indicazione molto chiara rispetto alla società che vogliono, fondata sul principio dei beni comuni -per tutti- più che sugli interessi privati -di pochi- e su un sano principio di precauzione rispetto ai rischi assurdi che le grandi opere possono comportare!

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi al proposito, può rileggere il mio articolo su nucleare e grandi opere; qui invece potete trovare non una o dieci, ma addirittura 150 buone ragioni per dire di no alla TAV, scritte da Mario Cavargna, Presidente di Pro Natura Piemonte e master di ingegneria ambientale.

Risuonano forti le parole di Don Milani: “L’obbedienza non è più una virtù”.

Grazie allora di cuore a chi dimostra il coraggio e la sana follia di andare incontro alle ruspe con un mazzo d’aglio!

 

» Cosa è importante?»» Fraternità umana universale

Affinché le leggi possano essere “rispettabili”ultima modifica: 2011-06-29T02:50:00+02:00da micheledotti
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Un pensiero su “Affinché le leggi possano essere “rispettabili”

  1. Giusto per cercare di essere propositivi, segnalo che nel mio sito metto a disposizione degli estratti gratuiti, capitolo per capitolo, del libro “Voglia di cambiare”, che elencano i casi di successo in Europa in materia non solo di logistica/mobilità, ma anche energia, rifiuti, lavoro, edilizia, ambiente, ecc. Forse, per tutti noi e i nostri governanti, sarebbe il caso di informarsi e vedere se i soldi del TAV non sarebbero meglio utilizzati su dei progetti che hanno già dimostrato di avere ricadute positive ed accettate dalla popolazione…

    http://giannigirotto.wordpress.com/indispensabili/libri/

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