Mi paiono un invito splendido a cambiare la nostra prospettiva e ad osservare il mondo e la storia in un’ottica di autentica fraternità universale:
“Quando le giri intorno in un’ora e mezza, cominci a realizzare che la tua identità è tutt’uno con essa. E ciò provoca un cambiamento.
Tu guardi giù e non riesci a immaginare quanti confini e frontiere attraversi, ancora e ancora e ancora senza individuarne neppure uno. Laggiù centinaia di persone si uccidono per linee immaginarie di cui tu non ti accorgi neppure, che non riesci a vedere.
Dal punto in cui la stai guardando, la “cosa” appare come un intero ed è bellissima. Vorresti poter prendere per mano le persone e dire: “Guardala da questa prospettiva. Cosa è importante?”
Ti rendi conto che su quella piccola pallina, su quella cosa bianca e blu c’è tutto ciò che per te ha un qualche significato. Tutta la storia e la musica e la poesia e l’arte e le nascite e l’amore; lacrime, gioia, giochi. Tutto ciò è su quella pallina là fuori, che puoi coprire con un pollice.“
E sentite anche le parole di Edgar Mitchell, un altro astronauta che ha vissuto la stessa esperienza:
“Improvvisamente da dietro il cerchio della luna, in lontananza, attimi di immensa grandezza, al rallentatore, emerge uno scintillante gioiello blu e bianco, una luminosa sfera blu-cielo ornata di veli bianchi che fluttuano lentamente, che sorge gradualmente come una perla nello spesso strato di nero mistero. Mi ci è voluto un momento per realizzare pienamente che quella era la Terra… la mia casa.“
Credo che il mondo sarebbe meraviglioso se iniziassimo a vivere la nostra quotidianità e tutti i nostri rapporti con questa nitida consapevolezza !