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Un silenzio che grida contro il tentativo di imbavagliare la libertà, proprio da parte di chi se ne proclama paladino.
Tutte le limitazioni alla libertà di espressione e di informazione, comunque, mi paiono dei segni di debolezza e non di forza, reazioni scomposte che mettono a nudo la paura che attanaglia il potere, il quale si sente vacillare di fronte alla crescente sete di libertà e informazione dei cittadini.
Una moltitudine crescente di persone, infatti, si sta svegliando e non aspetta più passivamente le informazioni, ma se le va a cercare su internet, libri, riviste o canali satellitari alternativi.
E’ in corso una grande decentralizzazione dell’informazione, guidata principalmente -ma non esclusivamente- da internet, il cui potere democratizzante è sempre più evidente tanto che tutte le dittature nel mondo lo vietano o ne limitano fortemente l’utilizzo.
Ma la storia ci insegna che quando inizia questo processo, quando cioè il potere sente il bisogno di censurare, occultare, mistificare -o più semplicemente e subdolamente “distrarre”- è molto vicino alla fine del suo ciclo. E’ qualcosa di inarrestabile, valido anche per le dittature e a maggior ragione per i paesi democratici.
Ecco perché sono ottimista, perché girando l’Italia per i miei numerosi incontri respiro una crescente sete di verità. La stanchezza e lo scoraggiamento che hanno paralizzato il nostro paese negli ultimi anni si stanno rapidamente traformando in una straordinaria energia di rinnovamento dal basso, capace di mobilitare le parti più attente e sensibili della nostra società e anche di coagulare ampi consensi quando sa mostrarsi credibile nelle proposte.
Basti pensare, a titolo di esempio, allo straordinario successo della campagna di raccolta firme per l’acqua pubblica, che ha superato 1 milione di firme raccolte nonostante l’assordante silenzio delle tv al proposito!
Mi sembra la dimostrazione evidente del fatto che si sono creati e si stanno consolidando canali di informazione e comunicazione alternativi e non meno efficaci di quelli tradizionali.
Ciò non di meno credo che occorra vigilare con attenzione e contrastare con forza ogni tentativo -vergognoso- di ridurre la libertà di espressione e di informazione nel nostro paese e più in generale in ogni parte del pianeta!