Lo sapevo che era possibile!!!!!

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La meravigliosa casa volante del film a cartoni animati “UP”, che ha ispirato l’immagine del nostro “Sogno” ora è realtà, grazie ad un esperimento del “National Geographic”.

Il valore simbolico di questo volo poetico è immenso.

I sogni si possono davvero realizzare!

Ora tocca a noi continuare nel paziente lavoro di cucitura che ci sta portando, un poco per volta, alla nascita di quel grande soggetto politico che in 4.500 abbiamo sognato di costruire insieme, dal basso.

Nei prossimi giorni ci potrebbero essere degli importanti sviluppi al riguardo…

A due a due

“Non verremo alla meta ad uno ad uno,
ma a due a due. Se ci conosceremo
a due a due, noi ci conosceremo
tutti, noi ci ameremo tutti e i figli
un giorno rideranno
della leggenda nera dove un uomo
lacrima in solitudine.”

(Paul Eluard)


In questa splendida poesia di Eluard mi pare riassunto il senso e lo spirito del “Conclave ecologista e civico” che si è tenuto a Bologna questo week-end, promosso dal nostro “Sogno” insieme agli amici della “Costituente ecologista”, del “Gruppo delle Cinque Terre” e al “Centro nuovo Modello di Sviluppo” di Francuccio Gesualdi.

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L’obiettivo era quello di fare incontrare fra loro uomini e donne di buona volontà, rappresentanti di associazioni, comitati, liste civiche, reti locali e nazionali accomunati dal sogno di “gettare le basi per l’avvio di un processo unitario aperto, inclusivo e partecipato” per “portare il respiro della società civile nelle rappresentanze e nei luoghi della decisione, superando i limiti del sistema partitico attuale, con una visione ecologista, civica e democratica costruita dal basso.”

Raccogliere in un percorso politico unitario tante esperienze diverse nate in seno alla società civile, nei mondi dell’ecologismo, del pacifismo, della solidarietà e della legalità parrebbe quasi follia se dovessimo giudicare dalle esperienze del passato, sempre rigorosamente fallimentari.

Ma come disse Albert Einstein: “Spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza.”

E a Bologna gli “sprovveduti” ritrovatisi sono stati davvero tanti, quasi duecento provenienti da tutta Italia, accomunati dalla sfida di tracciare insieme una via credibile per uscire dalla crisi, attraverso un progetto che sappia offrire una visione a medio e lungo termine di una società desiderabile, che punti alla qualità di vita, al rispetto dei diritti e della dignità di ogni persona e che veda nella sostenibilità ambientale una opportunità e non un problema.

Certo si tratta di una sfida enorme, ma come ha scritto Johann Wolfgang von Goethe: “Le idee ispirate dal coraggio sono come le pedine negli scacchi, possono essere mangiate ma anche dare avvio ad un gioco vincente.”

Ed è davvero difficile fare un rendiconto dell’avvio di questo “gioco”.
Possiamo dire che sono stati due giorni di lavori intensi, in plenaria e in gruppi di lavoro tematici, in cui si è riscontrata una sostanziale condivisione dei “valori” (che non è poco!) e dei “contenuti“, come io immaginavo, e un progressivo avvicinamento su quelle che si ritiene debbano essere le “regole“, da scrivere insieme, a garanzia che nessuno dei soggetti partecipanti possa in alcun modo egemonizzare il percorso; regole fondate su principi di “ecologia politica” e di democrazia diretta e partecipativa (una testa – un voto, leadership condivisa, partecipazione democratica, ecc…).

Il punto su cui, per ora, invece non si è ancora riusciti a fare una sintesi è quello della “appartenenza ai partiti” di alcuni soggetti partecipanti al processo (dagli amministratori dei Comuni virtuosi fino ai Verdi, che hanno promosso l’avvio del percorso della Costituente Ecologista) e di possibili futuri rapporti con altri schieramenti.

Su questo punto rimangono visioni anche molto diverse fra loro, che però almeno ora si conoscono più approfonditamente e si rispettano reciprocamente. E questo è già una grossa novità nello scenario politico del nostro paese fatto di insulti e continue delegittimazioni degli avversari.

Ci si è lasciati comunque con alcuni impegni concreti per il futuro, aperti a tutti quelli che vorranno parteciparvi:

– portare avanti insieme dei tavoli programmatici per definire i contenuti;

– creare gruppi territoriali per promuovere la partecipazione;

– creare un gruppo di coordinamento nazionale;

– promuovere e coordinare insieme delle campagne comuni (acqua e nucleare) che saranno a mio avviso una straordinaria occasione per essere presenti in tante città ed entrare un contatto diretto con migliaia di cittadini, facendoci conoscere con delle azioni concrete e non con delle parole al vento.

Che i nostri figli e nipoti possano un giorno “ridere della leggenda nera…”

The times they are a-changin’

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“I tempi stanno cambiando” cantava profeticamente Bob Dylan nel 1964, appena pochi anni prima della rivoluzione culturale che nessuno si aspettava avrebbe cambiato così rapidamente la storia e la visione del mondo.

Io ho la sensazione che oggi ci troviamo, contrariamente a quanto sembrerebbe guardando la tv, in una situazione simile a quella raccontata nelle parole di Dylan.

Girando l’Italia per i miei incontri respiro una crescente sete di verità.
La stanchezza e lo scoraggiamento che hanno paralizzato il nostro paese negli ultimi anni si stanno rapidamente traformando in una straordinaria energia di rinnovamento dal basso, capace di mobilitare le parti più attente e sensibili della nostra società e anche di coagulare ampi consensi quando sa mostrarsi credibile nelle proposte.
Backminster Fuller scrive: “Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”. E’ questo che sta avvenendo nel nostro paese, nonostante l’assordante silenzio delle tv al proposito!

Certo, la situazione italiana è difficilissima. L’Italia è un paese in ginocchio, con problemi difficili da risolvere perché frutto di scelte folli stratificatesi nei decenni. Basti pensare alla cementificazione selvaggia che devasta il nostro territorio, alla disoccupazione giovanile che è ormai al triplo della media europea, ai danni alla salute provocati dagli inceneritori e da una mobilità insostenibile, all’assurdità delle enormi spese militari a fronte di tante emergenze sociali…

Però esiste anche “un’altra Italia”, sempre più consapevole!
E non mi riferisco solo ai 4 milioni e 400mila attivisti che operano nel volontariato e che con il loro impegno quotidiano tengono in piedi questo paese nonostante le scelte scellerate della nostra classe dirigente. Credo che anche fra la gente comune non ci sia bisogno di andare tanto lontano per trovare persone che sognano un paese più onesto, accogliente, solidale.
Il fatto che i grandi media spesso non li mostrino non significa che queste persone oneste non esistano e non stiano già creando un cambiamento concreto con le loro scelte quotidiane; io sono fermamente convinto che essi rappresentino la maggioranza dei nostri concittadini!

Se studiamo storia ci accorgiamo che i grandi cambiamenti sono sempre partiti dal basso. Non è una novità. Se avessimo aspettato che le grandi rivoluzioni partissero dall’altro avremmo ancora la schiavitù! Il potere ha sempre avuto come principale obiettivo quello di conservare i propri privilegi. E’ per questo che tutte le rivoluzioni sono sempre partite da chi ha interesse a cambiare e capisce di poterlo fare davvero.

La moralità della popolazione oggi non è certo quella dei nostri “rappresentanti” politici nazionali, nonostante il continuo tentativo di farci credere mediaticamente che siamo tutti uguali, che siamo tutti “furbetti” allo stesso modo. Ma il gioco, per fortuna, non regge più! La gente finalmente sta iniziando a capire che si tratta di un inganno e pretende più trasparenza e onestà da parte di chi amministra.

Io credo che molti cittadini siano già sensibili su questi temi, ma si sentano un po’ stanchi. Si tratta di risvegliare queste energie e rimetterle in gioco, valorizzandone anche la creatività, la fantasia, la capacità di comunicare attraverso linguaggi diversi, che possano raggiungere altre persone ancora.

Occorre proporre una visione alternativa a quella dominante, che vive solo del presente perché ha paura del futuro e così facendo legittima un consumismo sfrenato e folle, sia per la qualità di vita che in termini di sostenibilità ambientale.
Dobbiamo restituire ai nostri ragazzi, ma anche agli adulti direi, la capacità di sognare un futuro migliore, il piacere di impegnarsi insieme per realizzarlo e la consapevolezza di poterlo fare realmente!
Bisogna coltivare quella che Paulo Freire chiamava la “nostalgia del futuro”, di un futuro migliore, più giusto, pacifico e solidale.
Allora credo proprio che il protagonismo dei cittadini sboccerà da sé come il fiore in un prato, quando i tempi sono maturi.

La politica -è vero- ha perso ogni credibilità, ma questo non significa che le cose non possano cambiare e che la gente, specialmente i govani, non possano riavvicinarsi all’impegno e alla passione civile.

Tocca a noi mostrare una via credibile per uscire dalla crisi, attraverso un progetto che offra una visione a medio e lungo termine di una società desiderabile, che punti alla qualità di vita, al rispetto dei diritti e della dignità di ogni persona, che veda la sostenibiltà ambientale come una opportunità e non come un problema.
E credo che questo possa essere fatto solo coinvolgendo attivamente tutta la società civile, nelle sue diverse anime ecologista, pacifista, della solidarietà e della legalità, per ridare voce e speranza alla parte sana del nostro paese.

E’ quello che stiamo cercando di fare, insieme.

 


THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN’..- I TEMPI STANNO CAMBIANDO


Come gather ‘round people – – – – – – – – – – – – -. – – — — Venite intorno gente
Wherever you roam – – – – – – – – – – – – – — — — – – – —.dovunque voi vagate
And admit that the waters— – — – — – — – – —-. ed ammettete che le acque
Around you have grown— – — – — – – — – – .attorno a voi stanno crescendo
And accept it that soon— – — – — – — – — – —- – ed accettate che presto
You’ll be drenched to the bone. sarete inzuppati fino all’osso.
If your time to you E se il tempo per voi
Is worth savin’ rappresenta qualcosa
Then you better start swimmin’ fareste meglio ad incominciare a nuotare
Or you’ll sink like a stone o affonderete come pietre
For the times they are a-changin’. perché i tempi stanno cambiando.

Come writers and critics ndo.Venite scrittori e critici
Who prophesize with your pen ndo.–.che profetizzate con le vostre penne
And keep your eyes widendo. e tenete gli occhi ben aperti
The chance won’t come again ndo.l’occasione non tornerà
And don’t speak too soonndo. e non parlate troppo presto
For the wheel’s still in spinndo. perché la ruota sta ancora girando
And there’s no tellin’ who ndo.e non c’è nessuno che può dire
That it’s namin’. ndo.chi sarà scelto.
For the loser now ndo.:Perché il perdente adesso
Will be later to win ndo.sarà il vincente di domani
For the times they are a-changin’. ndo.perché i tempi stanno cambiando.

Come senators, congressmen
ndo.Venite senatori, membri del congresso
Please heed the call ndo.per favore date importanza alla chiamata
Don’t stand in the doorway ndo.–.-e non rimanete sulla porta
Don’t block up the hall ndo.non bloccate l’atrio
For he that gets hurt ndo.—-perché quello che si ferirà
Will be he who has stalled ndo.sarà colui che ha cercato di impedire l’entrata
There’s a battle outsidendo. c’è una battaglia fuori
And it is ragin’. ndo.—–e sta infuriando.
It’ll soon shake your windows ndo.Presto scuoterà le vostre finestre
And rattle your walls ndo.e farà tremare i vostri muri
For the times they are a-changin’. ndo.perché i tempi stanno cambiando.

Come mothers and fathers
ndo.Venite madri e padri
Throughout the land ndo. da ogni parte del Paese
And don’t criticize ndo. e non criticate
What you can’t understandndo. quello che non potete capire
Your sons and your daughters ndo.i vostri figli e le vostre figlie
Are beyond your command ndo. sono al dì la dei vostri comandi
Your old road is ndo.la vostra vecchia strada
Rapidly agin’. ndo.sta rapidamente invecchiando.
Please get out of the new one ndo.Per favore andate via dalla nuova
If you can’t lend your handndo. se non potete dare una mano
For the times they are a-changin’. ndo.perché i tempi stanno cambiando.

The line it is drawn
ndo.——- La linea è tracciata
The curse it is cast ndo. La maledizione è lanciata
The slow one now ndo. Il più lento adesso
Will later be fast——– ndo.Sarà il più veloce poi
As the present now —-ndo.Ed il presente adesso
Will later be past ndo.Sarà il passato poi
The order is ndo. L’ordine sta rapidamente
Rapidly fadin’. ndo.scomparendo.
And the first one now ndo.Ed il primo ora
Will later be last ndo.Sarà l’ultimo poi
For the times they are a-changin’. ndo.Perché i tempi stanno cambiando.

 


nd……o.Versione italiana, da Maggie’s Farm

 
n….d.o.(Il sito italiano su Bob Dylan)

Tutti a “conclave” il 29 e 30 gennaio

A tutti i movimenti e le reti interessate ad un progetto di aggregazione politica ispirata a criteri di sostenibilità ambientale, equità sociale, partecipazione democratica.


Care Amiche e Cari Amici,

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da alcuni mesi molte persone, associazioni e reti composti da donne e uomini di buona volontà stanno lavorando al sogno di costruire un processo costituente che raggruppi tutti i soggetti che vogliono portare il respiro della società civile nelle rappresentanze e nei luoghi della decisione, superando i limiti del sistema partitico attuale, con una visione ecologista, civica, democratica e sociale costruita dal basso.


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Ho ancora negli occhi…

Sono rientrato tre giorni fa dal Burkina Faso e -come sempre mi accade- mi ritrovo ancora abbastanza spaesato e mi chiedo cosa ci faccio qui.

Sarà per i 30 gradi di differenza, o forse per il brusco cambio di colori che dal rosso della terra e dall’azzurro dei cieli africani hanno lasciato posto ad un grigio che fonde all’orizzonte l’asfalto con la nebbia.

4129166280_b4613f148e.jpgQuello che è certo è che ho ancora negli occhi gli sguardi persi dei minatori vicino ad Essakane, in pieno Sahel, che cercano l’oro in buche scavate a mano fino a 50 metri di profondità, in un’angosciante roulette russa fra la ricchezza e la morte, dentro a gallerie che in ogni momento potrebbero aprirsi a vene del prezioso metallo come chiudersi seppellendo tutto e tutti.

Ho ancora negli occhi la gioia delle donne nel villaggio di Andega, che esplode danzando per il pozzo che abbiamo appena realizzato.

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Un pozzo che dà vita e alleggerisce il loro carico di lavoro quotidiano, liberando tempo prezioso per prendersi cura dei figli, avviare piccole attività di artigianato o anche solo per un po’ di raro quanto sacrosanto riposo.

Ho ancora negli occhi la disperazione, avvolta da un nugolo di mosche, e nelle narici l’odore nauseabondo che emanava la gamba in cancrena di un ragazzo di appena 28 anni che ha bussato alla nostra porta a Ouagadougou, per chiederci disperato il costo del trasporto per poter rientrare a morire al suo villaggio, accanto alla sua famiglia e ai suoi due figli ancora piccoli.

E ho nitida negli occhi la luce della speranza che si è riaccesa in lui quando gli abbiamo detto che avremmo fatto di tutto per curarlo e da subito abbiamo iniziato ad occuparcene concretamente!

4129173694_979ba6d471.jpgHo ancora negli occhi la soddisfazione e la determinazione degli orticoltori di Tangzougou in mezzo alla distesa immensa dei loro orti, dove ancora pochi anni fa non c’erano che erba secca e terra arida, mentre ora crescono frutti.

E mille altre immagini fortissime che si sono impresse nel mio animo come su una pellicola e che certamente non si cancelleranno in pochi giorni…

4129175458_2339b98789.jpgTutto questo mi riecheggia dentro e mi parla del diritto ad un lavoro degno e alla salute, di acqua come diritto universale, di solidarietà, cooperazione e politiche volte all’autosufficienza… della necessità di liberarsi da logiche di sfruttamento e dipendenza dall’estero in un cammino di giustizia internazionale e di fraternità universale.

E così mi ricordo perché mi appassiona tanto il mio impegno nei campi della formazione, dell’informazione e della politica intese come servizi alla comunità e partecipazione alla creazione di un futuro migliore per tutti.

Mi ci vorrà ancora qualche giorno, certo, ma ora mi sento un po’ meno spaesato di prima.

Sogni che concretizzano i primi passi

green_way3.jpgGiovedì scorso è stato un giorno importante.
Si è tenuto infatti al Teatro Eliseo di Roma il grande evento The green way, promosso dalla Costituente Ecologista, insieme a molti ospiti illustri dell’ecologismo europeo e mondiale, da Daniel Cohn Bendit a Alejandro Sanchez, fino ad Antanas Mokus dalla Colombia.

 

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E’ stato un giorno di confronto pulito e schietto, dove la società civile, gli esperti e la politica ecologista hanno discusso su come ricostruire una nuova Italia e dare un futuro alle nuove generazioni.

Si è dibattuto con un atteggiamento costruttivo e di fiducia reciproca.

Io sono intervenuto in rappresentanza del nostro progetto del “sogno”, insieme anche agli amici Marco Boschini, Vincenzo Cenname e Domenico Finiguerra.

Sono i primi passi di un lungo cammino, per concretizzare i nostri sogni.

Qui potete vedere il video dell’evento, con i nostri interventi, sul sito di Radio Radicale.

La rete si allarga!

In queste settimane si sono avvicinate al nostro percorso moltissime realtà stupende che già si stanno impegnando per promuovere nel proprio territorio quegli stessi principi, valori e obiettivi che animano il nostro “sogno”.

Si tratta di associazioni, comitati, liste civiche, gruppi spontanei, reti e movimenti…

Lo immaginavamo, certo, ma toccarlo con mano è una cosa diversa!

Ci stiamo così rendendo conto realmente di quali siano l’ampiezza e il valore della nostra società civile, di quanti percorsi si stiano muovendo parallelamente nel nostro paese con una visione pressoché identica, segno che i tempi sono ormai maturi per il cambiamento, spesso però all’insaputa gli uni degli altri.

Ora dunque è il momento di cucire! Di incontrarsi, conoscersi, dialogare, costruire reti fondate sulla fiducia reciproca e sul riconoscimento del valore della diversità di ciascuno, ma al contempo con una chiara volontà di avviare un percorso unitario e raggiungere una sintesi condivisa.

A tale scopo in questi giorni stiamo facendo moltissimi incontri in giro per l’Italia, cercando tutti insieme di rispondere alle centinaia di richieste e offerte di disponibilità a collaborare che riceviamo via mail, telefono, facebook, etc.

E’ un impegno enorme che sta però continuando ad allargare la rete dei nostri “compagni di sogni”.

Nel frattempo continuano ad arrivare nuove adesioni, non solo di attivisti e volontari, in gran numero, ma anche da parte di gente comune, lavoratori, precari e disoccupati, studenti, pensionati, amministratori pubblici, insegnanti, imprenditori, operai, educatori, giornalisti, liberi professionisti, artigiani, pittori, giardinieri, filosofi, avvocati, scrittori, attori, storici, dentisti, musicisti, architetti, impiegati, agricoltori, ricercatori, medici… persino uno chef! (che può sempre tornare comodo quando ci troveremo per festeggiare tutti insieme…)

Ci pare un segno chiaro di come la rete che stiamo attivando, insieme alla società civile, riesca davvero ad uscire dalla nicchia degli attivisti per raggiungere la gente comune!

Continuiamo dunque a cucire, con tenacia, umiltà e coraggio la rete del nostro “sogno” che vuole unire in un solo progetto politico la “moltitudine inarrestabile” dei mondi dell’ecologia, della pace, della solidarietà e della legalità, per ridare un futuro di speranza al nostro paese!
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