Dipingere la musica

In un’epoca di grandi effetti speciali e produzioni dai costi esorbitanti, c’è chi riesce invece a produrre una meraviglia assoluta come questo video con mezzi semplicissimi, tanta fantasia e un tocco di rara poesia.

Le mani della disegnatrice – Alice Ninni – sembrano quasi liberare le immagini dalle note musicali del brano “Lacrime di Giulietta”, prodotto dal giovane compositore torinese Matteo Negrin.

Potrebbe anche essere un interessante stimolo da cui partire per avviare dei laboratori artistici con gli alunni, un po’ come avevo suggerito tempo fa anche in questo post.

» Anche questo passerà… .» A volte basta poco… .» La poesia ci ricorda che siamo stati tutti bambini!

Il diritto di sognare

Mi sono chiesto più volte in queste settimane di impegno estremo ed inarrestabile, per tessere la rete del nostro “sogno” (fra mille telefonate, mail, viaggi, incontri…), se insieme ai “compagni di viaggio” non avessimo valicato il confine fra il sogno e la follia.

 

Certo ci incoraggiano in questo cammino l’ampissimo consenso trasversale che sta ricevendo il nostro “sogno” e le innumerevoli adesioni autorevoli che stanno arrivando all’appello, che fra pochi giorni soltanto sarà on-line sul sito www.abbiamounsogno.it.

 

Però è davvero troppo il tempo rubato alle nostre famiglie, per una sfida apparentemente folle, come tanti Don Chisciotte contro i mulini a vento.

 

Poi, per caso, ho scoperto in rete questo video stupendo realizzato da Nerea Ganzarain, con musica di “Bosques de mi mente” e con traccia parlata dal grandissimo Eduardo Galeano, che è anche autore del testo… e devo dire che mi sono riconciliato con la vita.

 

Non riusciranno mai a rubarci il “diritto di sognare”!

 

Buona visione a tutti.

 

Con la semplice coscienza del fornaio, per essere tutti parte di un colossale artigianato…

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“Ho detto più di una volta che il miglior poetahttp://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS9go5sip-Jx3AcPBFOeWTzhhoECbcBXK0LbCTXKV1D53WcOgXQ&t=1
 è l’uomo che ci dà il pane quotidiano,
il fornaio più vicino che non si sente dio.

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Lui compie il suo maestoso e umile lavoro
di impastare, mettere al forno, dorare
e consegnare il pane quotidiano
con un obbligo comunitario.

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E se il poeta arriva a raggiungere
questa semplice coscienza,
la semplice coscienza potrà anche trasformarsi
in una parte di un colossale artigianato,

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di una costruzione semplice o complicata,
che è la costruzione della società,
la trasformazione delle condizioni che
circondano l’uomo, la consegna della merce:
pane, verità, vino e sogni.”

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Pablo Neruda

E’ da distesi che si vede il cielo!

Un invito stupendo e appassionante a cambiare prospettiva… perché “la bellezza

è incominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere”.

 

Tanto, per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto!

 

La poesia ci ricorda che siamo stati tutti bambini!

Credo che una delle più grandi battaglie da combattere nel nostro tempo sia quella contro il cinismo e l’ipocrisia.
Entrambi questi veleni mi paiono il frutto di una perdita di memoria. La memoria di quando eravamo bambini, che ci porta alla consapevolezza profonda che dentro di noi lo siamo ancora (lo saremo per sempre!) e se lo desideriamo davvero possiamo continuare a guardare al mondo con quegli stessi occhi pieni di stupore.
La poesia è l’antidoto! Non solo la poesia scritta, ma la poesia vissuta ogni giorno, nei piccoli gesti, che può risvegliarci in un istante dal torpore e riportarci a quella meravigliosa consapevolezza.
E a saper guardare con attenzione, nonostante tutto, ne è ancora pieno il mondo intorno a noi…

La pace è una bambina…

Voglio condividere oggi un po’ del materiale che utilizzo nei miei Laboratori sui temi della Pace e della Nonviolenza, mettendolo a disposizione degli insegnanti o educatori che intendano trattare questa prospettiva a scuola in occasione della Marcia mondiale per la Pace.

 

SI ALLA GIOIA E ALLA PACE di Manuel 5D-1.jpg

Questo materiale va ad aggiungersi a tutto quello che ho già caricato fino ad ora nella sezione Strumenti per la didattica.

 

Iniziamo con le parole splendide scritte qualche anno fa da una bambina delle elementari, che per la loro purezza e semplicità sono assolutamente spiazzanti…

 

 

 

La pace

La pace è una bambina
che non chiede cose matte:

svegliarsi ogni mattina,
non col sangue, ma col latte.


Valentina, 8 anni

 

 

 

Continuiamo ora con una geniale vignetta del grande Quino che io uso sempre per invitare a riflettere sulla assoluta inutilità della violenza e delle prepotenza.

 

nonviolenza.jpg

Qui potete scaricarla in alta definizione, gà pronta per la stampa.

 

 

Anche la poesia può darci spunti profondi, come nel caso di queste due splendide liriche di uno dei più grandi poeti di sempre, Bertold Brecht:

 

 

La guerra che verrà


La guerra che verrà

non è la prima. Prima

ci sono state altre guerre.

Alla fine dell’ultima

c’erano vincitori e vinti.

Fra i vinti la povera gente

faceva la fame. Fra i vincitori

faceva la fame la povera gente egualmente.

 

 

 

Mio fratello aviatore


Avevo un fratello aviatore.

Un giorno, la cartolina.

Fece i bagagli, e via,

lungo la rotta del sud.

Mio fratello è un conquistatore.

Il popolo nostro ha bisogno

di spazio; e prendersi terre su terre,

da noi, è un vecchio sogno.

E lo spazio che s’è conquistato

è sui monti del Guadarrama.

E’ di lunghezza un metro e ottanta,

uno e cinquanta di profondità.

 

 

Per chi volesse sviluppare una riflessione sulla pace in prospettiva interculturale attraverso il linguaggio della poesia consiglio di leggere il ricchissimo libro “Poesia e intercultura” dell’amico padre Arnaldo De Vidi, edito dalla EMI.

 

Gandhi_1.jpg




 

“Io non ho inventato niente di nuovo. _

La nonviolenza è antica come le montagne” _


M.K.Gandhi__