Educare, cioé “tirare fuori”… il meglio!

E’ un periodo intenso e affascinante questo, da un punto di vista del mio impegno nell’educazione e nella formazione a tutti i livelli.

Quest’anno ho incominciato dai Laboratori nelle scuole superiori, che mi impegnano quasi ogni mattina con un progetto sull’Ecologia solidale, che punta a promuovere la consapevolezza della stretta interconnessione fra le diverse prospettive della sostenibilità ambientale, della giustizia sociale, dei diritti, della pace e della nostra qualità di vita.

Una riflessione che apro con la messa in discussione del PIL, come indicatore di benessere, attraverso il celebre discorso di Bob Kennedy agli studenti dell’Università del Kansas nel 1968, per poi proseguire – sempre attraverso metodologie attive e partecipative- con la presentazione dei diversi indicatori di sostenibilità, dallo zaino ecologico, all’impronta ecologica per mostrare quanto essi ci aprano a riflessioni su pace, diritti, cooperazione e soprattutto sulla felicità!

A breve inizierò anche i Laboratori didattici sulla mondialità nelle scuole elementari e medie inferiori.

In parallelo stanno partendo diversi progetti di formazione.

Questo lunedì 12 novembre sarò a Ravenna, presso la Casa delle Culture, per una giornata di formazione con le insegnanti sul tema della creatività.

Martedì 13 sarò a Cervia, presso il Centro Risorse, per un incontro all’interno del nostro Corso per genitori “E adesso… che facciamo?” promosso grazie al sostegno dell’Assessorato alle politiche giovanili del Comune.

Sabato 17 sarò a Padova, per un incontro formativo con i giovani dal titolo “La globalizzazione, ma io che c’entro? promosso dalla Pastorale giovanile diocesana e dal Centro missionario diocesano, in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Rio de Janeiro nel prossimo luglio.

Mercoledì 21 a Ravenna per il primo di tre incontri di un percorso formativo con i mediatori culturali, dal titolo “Testimoni del mondo che verrà”, promosso dall’Associazione Terra Mia.

Martedì 27 sarò invece a Campo Darsego, vicino a Padova, per un incontro promosso dall’AGESCI sulla relazione educativa, all’interno del percorso “RESTYLE 2012” sugli stili di vita.

Mercoledì 28 ancora a Ravenna per il secondo incontro con i mediatori culturali (il terzo incontro sarà mercoledì 5, sempre presso la Casa delle Culture).

Giovedì 29 a Faenza per un incontro formativo rivolto ai genitori, dal titolo “Ho diritto di ricevere un abbraccio”. L’incontro è promosso dalla nostra Cooperativa sociale Kaleidos, all’interno di un ricco cartello di iniziative promosse dal Centro per le famiglie del nostro Comune in occasione della Giornata italiana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Un secondo incontro, sempre presso la nostra sede, si terrà giovedì 6 dicembre sul tema “Ho diritto a riconoscere la qualità”.

Dedichiamo queste due serate alla figura di un grandissimo educatore da poco scomparso: Gianfranco Zavalloni. Nel ringraziarlo per quanto ci ha lasciato, di cui sapremo far tesoro e che cercheremo di portare avanti con passione ed entusiasmo, non posso nascondere la mia gioia per questo impegno che amo.

Ricordo sempre, infatti, che educare deriva dal latino “ex-ducere” che significa “tirare fuori”, ovviamente il meglio dalle persone. Per questo il mestiere dell’educatore è meraviglioso e assomiglia molto a quello dell’ostetrica, che non porta il bimbo in grembo, per cui non può dare la vita, ma può aiutare a farla nascere, così come l’educatore può aiutare a far nascere la consapevolezza e a scoprire i propri talenti, da mettere in gioco nella relazione con gli altri.

A quanti insistono nel ripetere “Prima il dovere e poi il piacere!” io voglio chiedere semplicemente: “E perchè mai non dovrebbero andare insieme?”

Si riparte, con un gran movimento dentro

oursì,dune,deserto,sahel,burkina,sabbia,paesaggioSono appena tornato dal Burkina Faso, dopo 24 giorni intensi che mi hanno portato -insieme ad un gruppo di amici e alla mia famiglia- a toccare con mano tante realtà diverse, lungo gli oltre 3.000 km che abbiamo percorso, in buona parte su piste di terra rossa e non di rado alluvionate per le pioggie.

Era la mia ventesima volta in Africa ed è stata per me l’occasione di reincontrare tanti vecchi amici, ma anche per conoscerne di nuovi e scoprire alcune situazioni che davvero non riesco a togliermi dagli occhi.

miniere,oro,burkina,lavoro minorile,diritti,infanziaPenso ai bambini lavoratori nelle miniere d’oro di Tiebelé, nel sud del paese, che ci hanno stretto il cuore e lasciato dentro un misto di indignazione e voglia di cambiare quest’assurdità; un’assurdità che viene in qualche modo legalizzata quando l’oro viene acquistato regolarmente dagli acquirenti autorizzati a farlo, chiudendo non uno ma due occhi rispetto ai diritti violati nell’estrazione.

E’ quello stesso oro che noi troviamo luccicante nelle nostre gioiellerie, senza renderci minimamente conto di quale storia possa avere dietro di sé.

 

profughi,mali,tuareg,rifugiati,gandafabou,frontieraPenso alle decine di migliaia di profughi maliani, quasi tutti tuareg, rifugiati a Gandafabou e nei villaggi circostanti, che abbiamo incontrato all’estremità nord del Burkina, vicinissimi al confine con il Mali dal quale sono fuggiti spesso senza avere la possibilità di portare nulla con sé.

E’ stato un incontro davvero toccante, su cui mi riserbo di scrivere qualcosa più approfonditamente nei prossimi giorni, anche perché nessuno parla di questa situazione in Italia.

 

Penso ancora alla difficile situazione di molti contadini burkinabé, per le pioggie che sono arrivate con quasi un mese di ritardo e hanno rovinato tanti raccolti. E questo mi conferma nella consapevolezza di quanto siano importanti i progetti che abbiamo realizzato in questi anni, con Mani Tese e con altre associazioni amiche, che hanno liberato centinaia di migliaia di persone da questa vulnerabilità, portando autonomia alimentare ed economica ad intere comunità!

colori,mercato,africa,burkina,spezie,cucinaE poi ho ancora negli occhi i volti, i colori, gli orizzonti sconfinati del Sahel…

e tanto altro ancora, per cui ora non trovo le parole.

Porterò tutto questo con me, nei prossimi mesi, in giro per l’Italia.

 

Lo porterò nei laboratori con i ragazzi, nei corsi di formazione con insegnanti, educatori e mediatori culturali, nelle tante serate pubbliche per i libri o legate al mio impegno sociale e politico, così come nella mia vita quotidiana, quando vado a fare la spesa, gioco con i miei figli o incontro un amico o una qualunque persona per strada.

bimbo,africa,sguardo,volto,burkina,mammaA volte penso che il mio grande movimento fuori rispecchi questo grande movimento che sento dentro.

E devo dire che non mi dispiace affatto e spero con tutto il cuore di riuscire ad invecchiare senza mai adattarmi alle tante ingiustizie che affliggono il mondo.

Se ne facessi la metà…

Mi spiace di avere un po’ trascurato il blog nelle ultime settimane, ma è un periodo particolarmente intenso questo!

Mentre proseguono i Laboratori didattici nelle scuole, al mattino, sono iniziati anche numerosi Corsi di formazione serali che mi vedono coinvolto, come quello per genitori che è iniziato anche a Cervia con uno straordinario successo di partecipazione o quello per educatori a Faenza che proseguirà per cinque lunedì consecutivi.

incontro,Jesi,libro,equo,anticasta,comuni virtuosiE si susseguono incontri pubblici in giro per l’Italia: il primo marzo sono stato ad Ancona per inaugurare la nascita di una Agorà (un circolo territoriale) di “Ecologisti e Reti civiche-Verdi Europei” e il giorno successivo a Lugo, per la stessa ragione.

Il 3 marzo a Riolo Terme ho tenuto un intervento presso le Terme, nella serata di lancio del ricchissimo calendario di eventi “Parks Romagna Life” promosso da Trail Romagna.

Questa sera sarò ad Alfonsine per un incontro sull’intercultura e il valore della diversità presso la Parrocchia di S.Maria.

Venerdì 9 a Poggio Rusco, invitato dall’Agesci per un incontro pubblico presso la biblioteca comunale sul tema “Piccoli gesti quotidiani per un mondo migliore” in occasione del thinking day.

Il 15 sarò a Fognano sul tema “Non solo economia: la crisi è anche sociale e culturale. Quali le speranze?”

Nel frattempo stanno partendo diversi progetti culturali di video e libri, che mi appassionano e di cui sono molto contento.

Con Lia Montalti, Assessore all’ambiente e alle politiche giovanili di Cesena, stiamo lavorando ad un libro e ad un video in collaborazione con Flatmind Video Production, sui progetti europei a sostegno delle politiche virtuose in campo ambientale e rispetto alle politiche giovanili.

Insieme a Patrizio Bolgan di Video Multimedia stiamo iniziando la produzione di una serie di puntate sulle fonti rinnovabili di energia e sul risparmio energetico, dal livello della ricerca e della sperimentazione fino alle applicazioni pratiche.

Con gli amici Fabio Taroni e Gilberto Borghi stiamo terminando di raccogliere il materiale per un manuale sulle metodologie partecipative nella formazione, che uscirà fra qualche mese per la nostra editrice Kaleidos.

E nonostante tutto riesco ancora, nel pomeriggio, a giocare con i miei bambini.

Mia moglie Jeannette (“Santa subito!”) dice che se ne facessi la metà sarebbe già troppa! Forse non ha tutti i torti…

Solo che io amo la vita, le relazioni, la poesia, la giustizia, la cultura, l’impegno sociale. Cosa posso farci se non riesco proprio a dire di no a quello in cui credo?

Oltre il ricordo, per cercare di comprendere

Si celebra oggi la giornata internazionale della memoria, in occasione dell’anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz.

Non è facile scrivere qualcosa su questo tema, tanto fu l’orrore.

Giornata.jpgQuando alcuni anni fa visitai a Trieste la Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio nazista in territorio italiano, non riuscii a condividere nulla di quello che provai attraverso questo blog.

Troppo assurdo, disumano, incredibile… la stessa sensazione che avevo provato alcuni anni prima a Ouhidah, in Benin, visitando un fortino portoghese da cui partirono milioni di schiavi verso le americhe: senza parole.

Solo a distanza di un anno riuscii a trovarle quelle parole, in una riflessione che oggi voglio riprendere, per i tanti amici che da poco hanno iniziato a visitare questo blog.
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“In questa giornata un po’ ovunque si sono tenuti importanti momenti di celebrazione e ricordo di quello che fu l’orrore dell’olocausto. Milioni di alunni si sono fermati per non dimenticare! E questo è un primo passo fondamentale. Ma a mio avviso non sufficiente.

Liquidare la questione parlando della “follia di Hitler” e del suo disegno, infatti, non aiuta a capire cosa avvenne e come evitare che possa accadere ancora!

Non è sufficiente ricordare, occorre anche riflettere per cercare di capire e per questo vorrei provare a porre alcune domande che possano aiutarci ad inquadrare la Shoah e le sue origini:

1) quali idee stavano alla base del disegno di società nazista?

2) perché si diffusero fra il popolo al punto di legittimare un tale orrore?

3) come vennero diffuse queste idee?

Pongo la prima domanda perché prima di diventare azione, tragedia, il nazismo fu un’ideologia, una visione della vita e della storia fondata sull’idea che la diversità -in tutte le sue forme- fosse un problema, una minaccia, un intoppo da eliminare.

Del resto, secondo le idee deliranti dei teorici razzialisti dell’epoca, la selezione naturale avrebbe comunque finito con l’eliminare i più deboli, selezionando i membri migliori della società… tanto valeva darle una piccola mano, accelerando un processo che appariva comunque come “naturale”.

Fu su queste idee che Hitler fondò la sua visione di una società perfetta, in cui tutti avrebbero dovuto essere uguali, puri, non contaminati dai “diversi”: non solo gli ebrei, infatti, ma anche i nomadi, gli omosessuali, i dissidenti politici, gli apolidi, gli handicappati… chiunque fosse diverso, da qualunque punto di vista, finì nel mirino della follia nazista.

contrassegni-lager.jpg.
Riassumendo molto possiamo dire che l’idea di fondo era quella di cancellare la diversità, per creare una società perfetta nel domani.

Per questo io ritengo ogni percorso educativo fondato sul valore della diversità il migliore antidoto contro questa e contro qualunque altra forma di ideologia!

Che si rifletta sulla diversità culturale -attraverso l’intercultura- sulla biodiversità -in biologia- sul pluralismo -come rispetto delle diverse opinioni- qualunque progetto volto a mostrare esplicitamente la diversità come una ricchezza contribuisce a creare gli anticorpi necessari contro ogni forma di discriminazione.

Anche la seconda domanda mi pare centrale: perché si diffusero queste idee fra la popolazione?

Perché qualcuno strumentalizzò le differenze per creare dei mostri, alimentare le paure, additando alcuni come nemici da combattere…

In questo modo la popolazione, un po’ alla volta, finì per assorbire la proposta nazista come una valida “soluzione al problema” che si era voluto creare!

Vi fu cioè una sorta di “legittimazione preventiva” che creò le basi perché la visione nazista potesse essere accettata favorevolmente dal popolo.

Come avvenne questo? Attraverso la propaganda! Hitler capì che la Germania aveva perso la prima guerra mondiale sul piano della comunicazione e decise che non avrebbe commesso una seconda volta questo errore. Così stabilì di investire enormi cifre nella creazione di filmati, riviste, supporti di ogni genere volti a creare consenso e una presunta legittimazione scientifica per la sua visione.

 Fermiamoli.jpgCredo che sia fondamentale oggi, se davvero vogliamo trarre una lezione dalla storia, essere sempre attenti a quanto ci circonda, per sapere riconoscere i segnali che paiono riproporre queste logiche e non tacere di fronte ad essi.

Come diceva Martin Luther King: “Non ho paura tanto delle parole dei violenti, quanto del silenzio degli onesti.”

E soprattutto ritengo indispensabile continuare ad essere propositivi, mostrando in modo chiaro ed inequivocabile il valore della diversità in ogni sua forma!

 

» Per quanti pensano che il razzismo in Italia sia “ormai” scomparso…

L’arte di ascoltare si può imparare!

Uno dei problemi più grandi della nostra società, secondo me, è l’incapacità di ascoltare. Niente di cui stupirsi considerando che nessuno ce l’ha mai insegnata.

Spesso ho la sensazione di trovarmi di fronte a tanti monologhi, più che a dei veri dialoghi. Non stupiamoci quindi se i nostri ragazzi non ci ascoltano… da chi dovrebbero imparare?
Su questo punto mi concentro spesso nella mia attività formativa, attraverso metodologie attive, giochi, aneddoti, stimoli audio e video… per invitare a riflettere e sperimentare possibilità diverse.
Fra le altre cose, mostro frequentemente l’ideogramma cinese che indica il verbo “ascoltare”, imparato dall’amico Arnado De Vidi:

ascoltare,cina,ideogrammi,scrittura,simbolo,orecchio,occhio,altro,cuore“Se noi volessimo rendere il verbo ascoltare in modo pittorico, rappresenteremmo un orecchio stilizzato. È questo che anche i cinesi disegnano. Ma non si fermano qui: vi aggiungono un simbolo che indica l’alterità (il rispetto per l’altro e la sua identità); quindi il simbolo dell’occhio (e c’è sotto tutta la filosofia del volto di Lévinas); e infine anche il cuore (perché si ascolta bene solo con il cuore). Oh, l’arte di ascoltare!”
Voglio oggi condividere con voi anche questo elenco di “regole” per l’ascolto attivo, steso dalla professoressa Marianella Sclavi, che ho trovato davvero illuminante:

arte,ascoltare,marianella sclavi,ideogramma,cina,formazione,maradona,esercizio,regole1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.

2. Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi. Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare prospettiva.

3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a capire come e perché.

4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.

5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché incongruenti con le proprie certezze.

6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.

7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad   ascoltare, l’umorismo viene da sè.
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Proviamo a sperimentare queste semplici regole nella nostra vita quotidiana.

In fin dei conti, neppure Maradona fece mille palleggi la prima volta che prese in mano la palla!!! Tutto si impara, è solo questione di esercitarsi.

Chi l’ha visto?

Qualche amico che mi segue su questo blog si starà chiedendo dove io sia finito e come mai in questo mese sia stato così assente.

Molti penseranno che sia semplicemente per le ferie. Certo ho dedicato un po’ di tempo al riposo e alla mia famiglia, come è giusto che sia, ma in realtà non è che mi sia fermato molto questa estate…

libri,video,diversità,educazione,formazione,scuola,virtuosi,ecologisti,civici,fieraApprofittando di un periodo di calma per quanto riguarda gli incontri pubblici, sto lavorando infatti a diversi progetti, di cui voglio farvi parte.

Sto iniziando la stesura di due libri: il primo insieme all’amico e collega Fabio Taroni, che vorremmo intitolare “Sbagliando non si impara“, un tema sul quale avevo già scritto un post tempo fa e rispetto al quale abbiamo moltissimo materiale che utilizziamo nei nostri corsi di formazione e che ora vorremo condividere con tutti. Sarà un libro incentrato sulla crescita della persona, con un taglio prevalentemente, ma non esclusivamente, educativo.

Il secondo è ancora agli inizi, perché vorrei coinvolgere molti illustri ospiti e questo richiede tempo e pazienza.

Vorrei intitolarlo “Elogio della diversità” e presentare il valore della diversità in tutti gli ambiti.

Questa è la struttura che vorrei sviluppare:
– Biodiversità, come elemento essenziale per la vita, in biologia
– Intercultura, come valore straordinario nell’incontro fra le culture
– Diversità di genere, come ricchezza nella complementarietà delle visioni
– Pluralismo, in democrazia, come antidoto contro ogni forma di despotismo
– La diversità nell’arte, il ruolo che svolge rispetto al processo creativo
– Il ruolo della diversità nella storia
– La diversità possibile nei modelli economici e di società
– Disabilità o diversa abilità? L’integrazione possibile
– Dialogo inter-religioso, il valore della diversità nell’incontro tra le fedi
– Diversità, cuore della sostenibilità ambientale

La mia idea è di produrre il testo in maniera dialogica, attraverso delle conversazioni con alcune figure illustri dei rispettivi settori. Ho già intessuto diversi rapporti e iniziato a prendere contatti.

Io credo che la diversità sia una prospettiva decisiva attraverso cui osservare e analizzare il mondo.
Ogni problema, in qualunque ambito, mi pare riconducibile ad una negazione della diversità in qualche sua forma e sono fermamente convinto che una società più giusta, fraterna e pacifica non potrà che fondarsi su una cultura della diversità intesa come ricchezza!!!

Se avete idee, spunti di riflessione o aneddoti simpatici su questi due temi, mi raccomando scrivetemi!!!

Contemporaneamente sto rimontando il videoUna scuola diversa è possibile” insieme ad Andrea Bosi di FLATMIND. Dovrebbe infatti andare in onda a breve in tv, non voglio anticipare in quale canale per scaramanzia.
Lo renderò pubblico a tempo debito.

jacopo-fo_interna.jpgNel frattempo ho lavorato sodo per organizzare e promuovere il Seminario di Ecologisti e Civici su “Disarmo, diritti umani, immigrazione e cooperazione” che si terrà questo week-end a Gubbio, presso la struttura di Alcatraz gestita dall’amico Jacopo Fo.

Sarà un momento importante di partecipazione democratica, per l’elaborazione condivisa dei contenuti programmatici del nostro percorso politico attraverso la metodologia partecipativa dell’Open Space Tecnology.
Il seminario sarà anche trasmesso in diretta web e ci sarà la possibilità di intervenire da casa via chat.

Un altro progetto in cantiere è un video che dovrebbe uscire allegato ad un libro sui Progetti Europei legati alla sostenibilità ambientale e ai nuovi stili di vita, a cui sto lavorando insieme all’Assessore all’Ambiente di Cesena, Lia Montalti.

L’idea è quella di avvicinare l’Europa, che ai più appare oggi molto lontana, e far capire che ci sono possibilità di sviluppare importanti progetti, coerenti con le linee guida europee e molto vicini allo spirito dei Comuni Virtuosi.

Ma l’estate volge al termine e già stanno ricominciando gli incontri pubblici e l’attività educativa e formativa!

277137_255619244467810_1833045_n.jpgSabato scorso ero a San Ferdinando di Puglia per un incontro nella bellissima piazza, all’interno della “Festa MOCA” promossa dagli amici del Movimento per un Comune Virtuoso.

L’8 settembre sarò alla Fiera Millenaria di Gonzaga per un incontro su “Ecologia e Solidarietà” organizzato dal consorzio di cooperative sociali Sol.Co. Mantova e da GEO consorzio stabile.

Il 10 e 11 sarò a Badia Prataglia per presentare il mio spettacolo “Sogno e son desto”.

E poi ricomincia l’Anno Scolastico e riprendono i Laboratori didattici, i Corsi di formazione, il Consiglio Comunale dei Bambini a Cervia… e naturalmente sta entrando nel vivo il percorso di Ecologisti e Civici!!!

Credo che anche quest’anno non mi annoierò.

E’ un viaggio bellissimo!

Un altro anno scolastico volge al termine. E l’estate incomincia.

E’ stato un anno ricco ed intenso, fra i tanti Laboratori didattici sulla pace, sui diritti umani, sull’intercultura… e i Corsi di formazione con gli insegnanti, i genitori, gli educatori, i mediatori culturali.

Con grande soddisfazione ho portato avanti anche l’esperienza stupenda del Consiglio Comunale dei bambini e delle bambine a Cervia e in parallelo il percorso di progettazione partecipata del Festival della Cittadinanza di Padova, senza mai smettere di girare per i numerosi incontri pubblici.

http://www.immaginalomazzo.org/images/stories/festalastweb.jpgMa il viaggio non si ferma con l’estate e così nelle prossime settimane avrò ancora diversi appuntamenti in giro per l’Italia.

Questo sabato 4 giugno sarò a Lomazzo, per una bellissima iniziativa, una Festa promossa dall’Associazione culturale “Immagina Lomazzo” e dal Gruppo d’Acquisto Solidale SottoSopra.

L’11 giugno sarò a Mantova per una testimonianza in notturna all’interno della Veglia di Pentecoste promossa dalla Diocesi.

Il 18 sarò a Caltanissetta in un incontro su “Ecologia e solidarietà” promosso da Intesa Civica Solidale, una delle tante realtà promotrici dell’esperienza dei Movimenti Civici Siciliani.

Il 19 ritornerò ad Agrigento per un momento di formazione sul tema “Nostalgia di futuro: è tempo di nuovi stili di vita” all’interno del Meeting Missionario di Fraternità promosso dalla Diocesi.

Il 21 giugno sarò ad Alfonsine per proporre il mio incontro-spettacolo “Sogno e son desto!”.

Il 7 luglio sarò a Jesi per presentare “L’anticasta” ad “Equa la festa” insieme a due amici: Luca Fioretti, presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni Virtuosi e ad Alessio Ciacci, Assessore all’ambiente di Capannori.

L’8 luglio ritornerò a Fusignano per presentare il mio ultimo libro “Dudal Jam, a scuola di pace” all’interno del “Grido della farfalla”, il Meeting dell’Informazione Indipendente, al quale ho partecipato anche lo scorso anno, promosso dal Gruppo dello Zuccherificio.

E’ un viaggio bellissimo, che mi permette di incontrare sempre nuovi amici e scoprire tante realtà stupende -e spesso invisibili- del nostro Paese.