Un caffè per Djoassin!

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Sono molti i volontari e gli amici che negli ultimi anni hanno visitato insieme a me il villaggio di Djoassin, in Burkina Faso, e conosciuto di persona i suoi abitanti.

 

Da vari anni, infatti, esiste un rapporto di collaborazione con questa comunità che ha portato a frutti davvero significativi!

 

L’esempio più chiaro è forse il pozzo, che ha dato acqua potabile a tutto il villaggio, portando ad un grande miglioramento nelle condizioni di salute e ad una drastica riduzione della mortalità infantile.

 

acqua_pozzo_Djoassin.pngNella foto qui accanto potete vedere com’era l’acqua che bevevano prima dello scavo del nostro pozzo.

Ma sono state realizzate anche altre attività, dalla riforestazione al microcredito… fino ad arrivare alla realizazione della scuola, da parte di Mani Tese, che ha permesso di soddisfare uno dei diritti di base, quello all’istruzione, per tutti i bambini del villaggio!

 

Prima della costruzione di questa scuola nessuno era mai andato a scuola da questo villaggio sperso nella brousse.

 

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L’inaugurazione della scuola è stata una data storica per questa comunità.

 

Durante il nostro ultimo viaggio, gli amici di Djoassin ci hanno presentato un problema che affligge la loro comunità, specialmente durante la stagione delle pioggie: la distanza dal dispensario e dalla maternità più vicina, a Tangaye, già normalmente proibitiva (più di 12 km!), quando le pioggie riempiono il torrente, sbarrando la pista e costringendoli ad un giro ancora più lungo, diventa davvero inaffrontabile.

 

I tempi si allungano e per un ammalato grave o per una donna che deve andare d’urgenza alla maternità questo può essere davvero fatale.

 

Ci siamo impegnati ad aiutarli, insieme all’Associazione T-ERRE, cercando di raccogliere la somma necessaria (circa 2.000 euro) per l’acquisto di una moto-ambulanza, prima dell’inizio della stagione delle pioggie, a fine maggio.

 

moto-ambulanza.jpgLa popolazione di Djoassin si è impegnata a contribuire in parte all’acquisto e a garantire la corretta manutenzione della moto in avvenire.

 

Abbiamo già realizzato in altri villaggi (come Sapeò e Gandafabou) questo stesso intervento, davvero piccolo ma assolutamente decisivo per centinaia di persone che ogni anno devono essere trasportate con urgenza al dispensario o alla maternità.

 

Da questo blog passano regolarmente più di 2.000 persone al mese.

 

Ad ognuno di voi non chiedo altro che di offrire un caffè agli amici di Djoassin.

 

Se ognuno lo farà, in meno di un mese -prima dell’inizio delle pioggie- avremo raccolto la cifra sufficiente a realizzare questo aiuto, piccolo ma concreto!

 

Io so che ce la faremo! Non ne ho dubbi. Quando nel 2004 lanciai un appello

simile via mail, a quanti erano stati in Burkina con me negli anni passati, in poche settimane raccogliemmo addirittura 24.000 euro per realizzare una scuola elementare.

 

Ma è necessario che ciascuno faccia la sua parte, evitando il rischioso pensiero che… “ce la faranno anche senza di me”.

 

Un caffè. Vi chiedo solo un caffé. Sarà il più buono e profumato di tutta la

vostra vita!

 

Potete offrire questo caffè (anche più di uno se lo ritenete!), precisando bene la causale, attraverso il conto corrente di T-ERRE:


T-ERRE Turismo Responsabile

IBAN: IT62 S085 4223 7030 0700 0157 859

presso Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese

ag. Borgo, Faenza (Ra)


T-ERRE ha aperto per l’occasione anche un conto PayPal con il quale potete effettuare la vostra donazione on-line:

CLICCA QUI PER EFFETTUARE LA DONAZIONE ON-LINE

E’ nato “SAMBIIGA, l’altro fratello”: il primo reality show responsabile…

 

Dalla collaborazione fra diverse realtà della società civile italiana è nato “SAMBIIGA, l’altro fratello”, il primo reality show responsabile, che accompagnerà il viaggio di 15 italiani in Burkina Faso, dal 24 dicembre 2009 al 12 gennaio 2010.

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Si tratta di un progetto di comunicazione integrata che attraverso internet, radio e video vuole dare voce alle realtà straordinarie che i partecipanti scopriranno lungo il loro cammino, invitando così ad una riflessione su quell’Africa normalmente invisibile nei mass-media e sul senso del viaggio come opportunità di incontro fra culture diverse.

 

“Sambiiga” è un’espressione della lingua moorè del Burkina Faso che significa “fratello”, non tanto però come fratello di sangue, della stessa famiglia, quanto piuttosto come “Fratello” in senso più ampio, con riferimento alla fraternità umana universale.

 

In questo senso traduce perfettamente lo spirito del progetto “L’altro fratello”, che si fonda proprio su questa visione dell’umanità intesa come una grande famiglia, che va al di là di ogni frontiera fra gli uomini.

 

Ognuno di noi è “sambiiga”… con tutti i fratelli del pianeta.

Alle già feconde diversità culturali, fonti di mille potenziali scoperte, si aggiunge -ovviamente- l’enorme scarto economico fra i “turisti” e le persone che incontreranno -nel terzo paese più povero del mondo- che li porterà inevitabilmente ad interrogarsi sugli squilibri economici e sulle cause della povertà, più da un punto di vista intimo, esistenziale, che sociologico ed economico.

 

Ogni membro del gruppo in questo senso farà un percorso, sia fisico che personale ed interiore, che lo porterà a conoscere il Burkina Faso e le sue genti, a confrontarsi con esse e ad affrontare i possibili cambiamenti interiori che ne deriveranno.

 

Sambiiga intende mostrare attraverso un linguaggio filmico giovane e divertente, anche certi aspetti di grande importanza sociale e culturale, che difficilmente trovano spazio nei mass-media.

 

Alcune tappe del programma di viaggio, in particolare, si prestano a trattare certi temi chiave:


oursi_hu-beero.jpg– gli scavi archeologici di Oursì Hu-Beero, considerati oggi fra i più importanti di tutta l’Africa, per avvicinarsi ai temi dello schiavismo e della colonizzazione in una prospettiva di memoria storica;

 

– il cotone, di cui il Burkina è uno dei primi produttori mondiali e che si presta ad una riflessione semplice e chiara sull’ambiente (monocolture, ogm…) e sulla globalizzazione (esportazione, debito estero, commercio internazionale…), attraverso l’incontro con i produttori;


– i progetti di sviluppo di Mani Tese che i viaggiatori scopriranno, incontrando la popolazione dei villaggi che li gestisce e ne beneficia, per comprendere la modalità di intervento che li anima, volta all’autonomia delle popolazioni coinvolte;


wouol.jpg– i produttori del commercio equo e solidale, in partnership con la centrale Commercio Alternativo di Ferrara, per meglio capire la filosofia del commercio equo e solidale attraverso le parole dei suoi attori;

 

– il Centro inter-religioso e interculturale DUDAL JAM (in lingua peul “Scuola di Pace”) che sta sorgendo a Dorì per opera del vescovo e dell’imam locali, sostenuto anche dal Cem Mondialità; un bell’esempio di convivenza possibile delle diversità, dopo tanti esempi negativi che sono stati trasmessi in questi anni;

 

– il tema dell’acqua, con tutte le sue implicazioni, in termini di diritti, salute, economia e ambiente, anche attraverso l’utilizzo da parte dei viaggiatori della super-borraccia depuratore Lifesaver;

 

– l’incontro con i dignitari touareg a Gandefabou, al confine con il Mali, per riflettere insieme sui problemi dei nomadi del Sahel, sulla siccità e sui cambiamenti climatici;

 

– la collina sacra di Pitogdò, a Tangaye, che racchiude in sé la storia della colonizzazione, la spiritualità animista, la resistenza della popolazione ai colonizzatori;

 

– le miniere d’oro di Essakane, impressionanti, che si prestano a una riflessione forte sul lavoro minorile e sui diritti umani in generale.

 

Il Progetto, promosso da T-ERRE in collaborazione con Mani Tese, ha trovato l’appoggio di realtà importanti come la centrale del commercio equo e solidale Commercio Alternativo, il Cem Mondialità, la Fondazione Culturale Responsabilità Etica e di alcuni media-partner come Afriradio e il social network ZOES.

 

 

Per seguire gli sviluppi del progetto: www.altrofratello.it

Mi sento un po’ tuareg anch’io…

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Sarà per il fatto di avere da poco ricevuto i documenti -di cui sono davvero orgoglioso- che attestano la mia cittadinanza del Burkina Faso, il “Paese degli uomini integri”, o forse perché sono sempre più nomade, con il vento sulla pelle e la valigia in mano per i tanti incontri.

 

Ad ogni modo, ultimamente mi sento un po’ tuareg anch’io e nell’attesa di ritornare, in dicembre, nel mio amato Sahel burkinabè, continuo a girovagare lungo lo stivale per i miei tanti incontri…

 

Venerdì 6 novembre sarò a Ravenna, per presentare L’Anticasta in un incontro organizzato dal Villaggio Globale presso il MAMA’S CLUB – Performing Arts Cafè, il circolo ARCI di Via San Mama 75.

 

Giovedì 12 e venerdì 13 novembre sarò a Reggio Calabria per due incontri, di cui uno presso l’Università, organizzati dall’Associazione AZIMUT Alta Formazione.

 

Sabato 14 novembre ore 18,30 ritornerò a Faenza per un intervento alla Fiera “Semi di futuro“, al Palazzo delle esposizioni.

 

Lunedì 16 e mercoledì 25 sarò a Cervia per condurre il Consiglio Comunale dei Bambini e delle Bambine.

 

Martedì 24 sarò a Casola Valsenio, ancora una volta per presentare l’Anticasta e le esperienze Virtuose che questo Comune ha deciso di volere sviluppare.

 

Sabato 28 presenterò il libro alla Fiera del libro di Mogliano Veneto, dove il sindaco leghista ha concesso il patrocinio del Comune alla presentazione del libro “Gentilini, un sindaco sceriffo”, biografia ufficiale del vicesindaco di Treviso condannato per istigazione all’odio razziale, accendendo le proteste di molte associazioni di volontariato locali.
Al Festival la rappresentanza sociale sarà nutrita; oltre a me ci sarà Oliviero Beha e altre presentazioni di autori libanesi e palestinesi. Lo sponsor dell’evento sarà una famosa catena in franchising di Kebab.

 

Domenica 29 sarò al M.E.I. – Meeting delle Etichette Indipendenti, per presentare L’anticasta all’interno della Casa di Booklet.

 

Il 3 dicembre a Forlì per una relazione alla Scuola di politica internazionale, cooperazione e sviluppo organizzato dall’LVIA.

Il mio intervento sarà sul tema “Educazione allo sviluppo: conoscenza dei contesti culturali.”

 

L’11, il 19 novembre e il 4 dicembre insieme ad Andrea Bosi di FLATMIND, sarò a Ferrara per la realizzazione di un video sull’esperienza straordinaria del Liceo Ariosto, attraverso un percorso partecipativo che coinvolgerà gli alunni in tutte le fasi, dalla stesura della sceneggiatura, alle riprese, fino al montaggio.

 

E quasi ogni mattina sono in una scuola diversa per i Laboratori didattici che conduco con la Cooperativa Kaleidos!

 

Come diceva un mio caro amico poeta: “Voglio assaporare il vento sulla pelle…”

Un aiuto agli sfollati del Burkina Faso

alluvione_burkina_faso1.jpgNei giorni scorsi piogge torrenziali e alluvioni hanno colpito i paesi dell’Africa occidentale: la situazione è molto grave in Burkina Faso e in Niger, dove sono segnalate diverse vittime e decine di migliaia di sfollati.

Sulla base dei bilanci forniti nelle ultime ore dal primo ministro del Burkina Faso, Tertius Zongo, nella regione di Ouagadougou le acque hanno travolto e ucciso almeno sette persone.

 

Sempre secondo il governo, sono invece 150.000 i residenti costretti a lasciare le loro case e a trovare riparo in edifici scolastici o altre strutture messe a disposizione per l’emergenza.

 

“Le operazioni di ricerca dei dispersi nelle alluvioni sono in corso mentre le autorità provvedono a pulire le strade e le strutture pubbliche danneggiate, in primo luogo il principale ospedale cittadino”: lo ha detto alla Misna Suor Amélie, delle Missionarie NDA, raggiunta telefonicamente nella casa provinciale nel quartiere di Zogona.

 

La missionaria racconta che se l’acqua si sta ritirando e le condizioni meteorologiche più miti aiutano gli interventi dei soccorritori, le case fatte  di terra continuano a crollare. “E’ la salute dei bambini che desta maggiore preoccupazione – sottolinea l’interlocutrice, infermiera di formazione, appena rientrata dall’ospedale – sia di quelli evacuati dall’ospedale inondato che quella dei piccoli senza tetto, più esposti a carenze alimentari e a malattie come la malaria”.

alluvione_burkina_faso_02.jpgLa gravità della situazione è stata confermata dagli operatori locali di Mani Tese Burkina che hanno effettuato sopralluoghi in alcuni quartieri della città tra i più colpiti dall’alluvione.
Migliaia di persone hanno perso la loro abitazione, l’ospedale principale della capitale è stato evacuato.

Chiese, moschee e scuole sono diventate il rifugio momentaneo per gli sfollati.

 

Anche nelle campagne la situazione è drammatica: molte abitazioni sono crollate, molti i raccolti andati persi a causa delle inondazioni.

 

Mani Tese, da anni presente sul territorio, sostiene la popolazione locale portando beni di prima necessità: cibo, medicinali, indumenti. La zona di intervento è la capitale Ouagadougou e la periferia,  maggiormente colpite dalle alluvioni.

 

Leggi qui per maggiori informazioni e per sostenere il progetto.

Burkina Faso: ultimi posti disponibili per il nostro viaggio di dicembre

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C’è ancora un posto libero per te intorno a questa tavola…

 

f20fc8c7d342007e79f80ed59f2da097.jpgStiamo raccogliendo infatti in questi giorni -per avere le migliori tariffe aeree- le ultime adesioni per il prossimo viaggio di turismo responsabile in Burkina Faso (dal 24 dicembre al 12 gennaio 2010) organizzato dalla Cooperativa Kaleidos in collaborazione con Mani Tese e promosso dall’associazione di turismo responsabile “T-ERRE”.

Questo viaggio è concepito come esperienza di conoscenza e condivisione con la popolazione del paese, in particolare con quella dei villaggi, alla scoperta della ricchezza umana e culturale che il Burkina Faso può regalarci se ci accostiamo ad esso con occhio sincero.

L’attenzione viene posta dunque non solo sulle difficoltà reali che il paese deve superare, ma anche sulle potenzialità che esso racchiude, sia nelle proprie radici –andando a scoprire la storia e la cultura di diverse popolazioni che lo abitano- sia nelle prospettive di sviluppo che la società civile sta elaborando dall’interno e in collaborazione con partner internazionali.

 

Non manca anche la scoperta delle bellezze naturalistiche del paese e l’incontro con il suo meraviglioso artigianato: scopriremo il Sahel burkinabé, con le sue dune di sabbia e gli scavi archeologici a Oursì, i mercati coloratissimi a Gorom Gorom e Markoye, le miniere d’oro di Kaya; ma anche le cascate di Karfiguela, gli immensi campi di canna da zucchero a Banfora; il lago di Tengrela con le sue ninfee e gli ippopotami, le moschee di Ouahabou e Bobò Dioulassò, gli elefanti del Parco di Boromò…


CARATTERISTICHE GENERALI DEL VIAGGIO

Il viaggio è costruito insieme a Mani Tese e ad altri partner locali che operano da anni nel campo della cooperazione allo sviluppo.


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Gli accompagnatori sono volontari con una lunga esperienza in questo paese, che permette loro di porsi come mediatori culturali fra il gruppo e la popolazione con cui si entra in rapporto.

 

I trasporti sono effettuati con mezzi proprio, l’alloggio è in strutture gestite da diverse realtà associative e da campement nei villaggi.

 

L’iscrizione comprende una quota solidarietà per un progetto di sviluppo.
Il viaggio si propone di dar vita ad una costruzione comune dell’esperienza attraverso una fase di conoscenza preliminare del percorso, del gruppo dei partenti, di scambio sugli obiettivi e modalità del viaggio e di verifica sulle intenzioni e possibilità di continuare la conoscenza intrapresa.
Sono previsti quindi tre incontri di preparazione prima della partenza.
La presenza è indispensabile per la partecipazione al viaggio.


CALENDARIO DI VIAGGIO

24 dicembre 2009 – 12 gennaio 2010

Giovedì 24 – volo aereo dall’Aeroporto Marconi di Bologna; via Parigi Aeroporto  Charles de Gaulle; arrivo a Ouagadougou (capitale del Burkina Faso) ore 17,35 locali sistemazione, cena e  pernottamento.

Venerdì 25 – S.Natale nella capitale Ouagadougou; un’occasione per scroprire un modo diverso di festeggiare questa ricorrenza, che coinvolge in una unione profonda persone di ogni fede, in un grande momento gioioso.

b0a260b3d3d7f4672ff072611d9e2ad7.jpgSabato 26 – Venerdì 1 – partenza verso l’est, per il villaggio di Tangaye e alloggio presso il Campement “Sougrì noma” (“il perdono è buono”): è il momento della condivisione della vita con la gente del villaggio, l’occasione per incontrare i responsabili dei Gruppi di Villaggio, fare visita agli anziani e  scoprire i luoghi sacri tradizionali, visitare il mercato serale del villaggio ai piedi del grande baobab e i progetti finanziati da Mani Tese (barrage, fuochi migliorati, etc…); l’occasione inoltre per incontrare la gente del villaggio di Djoassin, dove sono stati finanziati un pozzo e una scuola e partecipare alla coloratissima Messa al villaggio.

Rientro in capitale passando da Laongò, con le sue roccie scolpite; cena e pernottamento.

6d6b17ca3bb2d5324d407db5355caf29.jpgSabato 2 – partenza insieme a Theophile Kaboré, responsabile dei progetti di Mani Tese, per visitare alcuni villaggi in cui sono stati finanziati progetti, e incontrare la gente che ne beneficia per meglio capire la filosofia di intervento e come la popolazione gestisca questi progetti; rientro in capitale in serata.

 

Domenica 3 – rotta verso il Sahel, nel nord del paese; sosta al mercato di Kaya, celebre per la lavorazione del cuoio e delle pelli; visita delle 7 moschee sulla collina di Banì; arrivo in serata a Koyre-Zena; pernottamento presso il Campement del villaggio.

Lunedì 4 – partenza al mattino verso Gorom Gorom (“sedetevi, sediamoci” in lingua songhai), la capitale del sahel; poi si continua su Markoye per visitare il suo coloratissimo mercato in riva al lago, a cui accorrono persone anche dal Niger e dal Mali; nel pomeriggio ci spostiamo fino a Oursì dove alloggeremo in un magnifico Campement (“Aounaf”) ai piedi delle dune di sabbia e di fronte al grande stagno dove potremo ammirare molte specie di uccelli al tramonto.

fc4b28e18b9cf89e94f2b047c7a57aef.jpgMartedì 5 – passeggiata sulle dune di sabbia e poi visita agli scavi archeologici del sito Hu-Beerò, considerati fra i più importanti dell’Africa intera; nel pomeriggio partenza per il piccolo villaggio Tuareg di Gandafabou, dove alloggeremo nel meraviglioso Campement “Edjef”, dentro alle capanne sulla grande duna di sabbia rosa.

Mercoledì 6 – “ballade” a dorso di dromedario, per scoprire il villaggio e le sue strutture: la scuola, il dispensario, la maternità; qui abbiamo finanziato un progetto di formazione per le ostetriche tradizionali; ritorno al Campement “Edjef”, cena con Muchuì, il piatto tipico dei tuareg e pernottamento.

Giovedì 7 – lasciamo Gandafabou per ritornare a Gorom Gorom, dove si svolge il grande mercato del giovedì, celebre per l’incontro di mille popoli, dai Peulh, ai Bellà, dai Tuareg, agli Haussà del Niger; nel pomeriggio rientro in capitale.

Venerdì 8 – mattina libera, per riposarsi del lungo viaggio nel nord o -per chi volesse- girare con tranquillità le vie della capitale.


IMG_361.JPGNel pomeriggio partenza verso ovest, breve sosta a Ouahabou, per visitare l’antico palazzo reale e la moschea  in bancò (argilla); arrivo in serata a Boromò dove alloggeremo al Campement Kaicedras, costruito sul fiume nel punto in cui spesso gli elefanti attraversano e gestito da un’associazione che si occupa di salvaguardia della biodiversità.

Sabato 9 – ancora più a ovest, passando per Bobò-Dioulasso, fino a Banfora, poi attraverso i campi di canna da zucchero fino ai “duomi di Fabedougoù”, particolari conformazioni rocciose della zona, per poi tuffarsi nelle meravigliose cascate di Karfiguelà; rientro a Banfora e alloggio.

225aeb1db80e4196fc28aa5768679dce.jpgDomenica 10 partenza al mattino presto per il lago di Tengrelà; giro in piroga fra le ninfee, per osservare gli ippopotami; rientro a Banfora, per una breve visita al mercato, quindi si torna a Bobò-Dioulasso per visitare la grande moschea, poi si continua su Ouagaougou; sulla strada brevi soste a Boni, per ammirare la splendida chiesa con un’enorme maschera bobò come facciata; arrivo in capitale in serata, sistemazione, cena e  pernottamento.

Lunedì 11 – mattina insieme agli artigiani del commercio equo e solidale, per meglio capire la filosofia di questo tipo di commercio, conoscere come lavorano (batik, legno, bronzo, tessuti bogolan…) e avvicinarsi all’arte africana; nel pomeriggio preparativi e partenza alle ore 23,25 per Parigi

Martedì 12 – arrivo a Parigi Aeroporto Charles de Gaulle alle 6,10 di mattina; partenza alle 7,20 e arrivo all’Aeroporto Marconi di Bologna alle ore 9,00.

per qualunque informazione: mikuel@fastwebnet.it