Energitismo: il rinascimento dell’ecologia

In questo momento di profondo pessimismo per l’industria e per l’energia solare, un gruppo di piccole e medie imprese decide di cambiare radicalmente strategia e porta avanti una iniziativa che va assolutamente controcorrente. 

eolic,energy,art,modern,energitismoSi tratta di imprese che hanno deciso di scommettere sul binomio “arte-energia” rileggendo la tecnologia con la lente della bellezza per ornare ville, palazzi e alberghi di prestigio di tutto il mondo.

L’idea è nata attorno ad un manifesto culturale lanciato da “Energitismo” lo scorso anno, in cui si esortavano le imprese a non piegarsi alla logica della speculazione finanziaria che nel campo dell’energia solare ha prodotto grandi distese di orribili pannelli fotovoltaici, a vantaggio quasi esclusivo dell’industria cinese. 

fotovoltaico,arte,moderna,bello,energitismoIl manifesto sostiene che le tecnologie possono diventare gioielli per le nostre case e che dobbiamo essere orgogliosi di esporle.

E’ un messaggio positivo lanciato a tutte le PMI italiane, il motore del nostro paese, soffocato dalla mancanza di liquidità, dallo strapotere delle grandi imprese e da una burocrazia che soffoca ogni iniziativa.

Continua a leggere nel mio blog sul FattoQuotidiano.it …

L’arte di ascoltare si può imparare!

Uno dei problemi più grandi della nostra società, secondo me, è l’incapacità di ascoltare. Niente di cui stupirsi considerando che nessuno ce l’ha mai insegnata.

Spesso ho la sensazione di trovarmi di fronte a tanti monologhi, più che a dei veri dialoghi. Non stupiamoci quindi se i nostri ragazzi non ci ascoltano… da chi dovrebbero imparare?
Su questo punto mi concentro spesso nella mia attività formativa, attraverso metodologie attive, giochi, aneddoti, stimoli audio e video… per invitare a riflettere e sperimentare possibilità diverse.
Fra le altre cose, mostro frequentemente l’ideogramma cinese che indica il verbo “ascoltare”, imparato dall’amico Arnado De Vidi:

ascoltare,cina,ideogrammi,scrittura,simbolo,orecchio,occhio,altro,cuore“Se noi volessimo rendere il verbo ascoltare in modo pittorico, rappresenteremmo un orecchio stilizzato. È questo che anche i cinesi disegnano. Ma non si fermano qui: vi aggiungono un simbolo che indica l’alterità (il rispetto per l’altro e la sua identità); quindi il simbolo dell’occhio (e c’è sotto tutta la filosofia del volto di Lévinas); e infine anche il cuore (perché si ascolta bene solo con il cuore). Oh, l’arte di ascoltare!”
Voglio oggi condividere con voi anche questo elenco di “regole” per l’ascolto attivo, steso dalla professoressa Marianella Sclavi, che ho trovato davvero illuminante:

arte,ascoltare,marianella sclavi,ideogramma,cina,formazione,maradona,esercizio,regole1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca.

2. Quel che vedi dipende dalla prospettiva in cui ti trovi. Per riuscire a vedere la tua prospettiva, devi cambiare prospettiva.

3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a capire come e perché.

4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico.

5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti perché incongruenti con le proprie certezze.

6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti.

7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad   ascoltare, l’umorismo viene da sè.
.
Proviamo a sperimentare queste semplici regole nella nostra vita quotidiana.

In fin dei conti, neppure Maradona fece mille palleggi la prima volta che prese in mano la palla!!! Tutto si impara, è solo questione di esercitarsi.

La memoria, dipinta nella sabbia

Non ho parole per descrivere questa meraviglia assoluta. Ma forse non servono neppure.

Voglio solo dirvi che lei si chiama Kseniya Simonova, è una giovane artista ucraina di 25 anni che dipinge con la sabbia e nel 2009 ha vinto l’ Ucraina’s Got Talent raccontando in questo modo l’invasione nazista del suo paese durante la seconda guerra mondiale.

La rabbia, che a tratti si alterna alla dolcezza nelle mani di Kseniya, ci parla di quasi 1 milione di ebrei ucraini sterminati dai nazisti.

Per non dimenticare mai.


» Giornata della memoria: ricordare non basta! .» “Joyeux Noel”: la fraternità umana, oltre le trincee…

Dipingere la musica

In un’epoca di grandi effetti speciali e produzioni dai costi esorbitanti, c’è chi riesce invece a produrre una meraviglia assoluta come questo video con mezzi semplicissimi, tanta fantasia e un tocco di rara poesia.

Le mani della disegnatrice – Alice Ninni – sembrano quasi liberare le immagini dalle note musicali del brano “Lacrime di Giulietta”, prodotto dal giovane compositore torinese Matteo Negrin.

Potrebbe anche essere un interessante stimolo da cui partire per avviare dei laboratori artistici con gli alunni, un po’ come avevo suggerito tempo fa anche in questo post.

» Anche questo passerà… .» A volte basta poco… .» La poesia ci ricorda che siamo stati tutti bambini!

A volte basta poco…

Nel post precedente abbiamo visto un’opera straordinaria, il videoclip degli OK Go, che dimostra cosa sia possibile realizzare quando ci si impegna davvero, con passione, in un progetto.

Qualcuno però, giustamente, potrebbe pensare fra sè e sè che non tutti abbiamo tempo e mezzi simili per realizzare un’opera così faraonica.

 

Vorrei mostrare allora che a volte questo non occorre affatto. A volte basta poco, persino pochissimo, per esprimersi artisticamente attraverso idee semplici e capaci di mantenere fresca la nostra mente, promuovendo la creatività.

 

Mi pare il caso delle opere di un concorso un po’ speciale, che sono state esposte in una galleria d’arte a Washington.

L’unica regola imposta agli artisti è stata quella di usare un solo foglio di carta bianca per il proprio lavoro.

 

Guardate un po’ cosa sono riusciti ad inventare!

Per sfogliare l’album cliccate nell’angolo in basso a destra, dove si alza il foglio.