Piccoli consiglieri, inarrestabili

Neanche la pandemia è riuscita a fermarci!!!

Lo dico con un pizzico d’orgoglio e tanta gratitudine.

Siamo arrivati oggi in fondo al percorso del Consiglio Comunale dei Bambini e delle Bambine” a Poggio Torriana, per questo Anno Scolastico.

Grazie alla tenacia e alla passione educativa di educatori, insegnanti, dirigenti e dell’amministrazione pubblica, siamo riusciti -anche in questi mesi difficili- a portare avanti il progetto, ovviamente a distanza, e questa mattina i bambini hanno presentato al Sindaco di Poggio Torriana, Ronny Raggini e alll’Assessore alla scuola, Francesca Macchitella, il percorso svolto e le proposte elaborate.

Il cammino verso un pieno protagonismo giovanile non si arresta.

Ma la strada è ancora lunga: sono “solo” 200 i Consigli dei bambini in Italia, su quasi 8.000 Comuni. Cosa aspettano tutti gli altri?Poggio-Torriana-foto

Rivoluzione green in 67 anni? Forse no, se partirà un’azione dal basso

rinnovabili-scontateNon ci girerò tanto intorno. Perché questi non sono tempi per sofismi.

Tutti oggi parlano di ambiente come opportunità di rilancio. Eppure secondo una recente analisi del “Coordinamento Free” (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), che raccoglie tutte le principali Associazioni del settore in Italia, “occorrerebbero 67 anni per realizzare gli obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima, se il tasso di autorizzazioni per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili dovesse rimanere quello del 2017-2018″.

“Tempi inconcepibili” ha affermato il Presidente del Coordinamento Free GB Zorzoli “sia per la crisi climatica, ma anche e specialmente per il contributo che le rinnovabili devono dare per far uscire il Paese dalla situazione di crisi economica provocata dal Coronavirus.”

Il Covid-19 ha infatti creato una crisi senza precedenti nella storia contemporanea, con un altissimo rischio di una grave recessione per il nostro Paese, così come per molti altri; e in questo caso, vista l’interdipendenza dei mercati globali, non si può affatto dire “mal comune, mezzo gaudio”. Una recessione che rischia di acuire le disparità e le difficoltà già esistenti, aggravando ulteriormente quella odiosa “guerra fra i poveri” che sta incattivendo il Paese e creando lacerazioni profonde nel suo tessuto sociale.

Se c’è una possibilità di rialzarsi, possibilmente senza indebitarci ulteriormente, è quella di “rinascere rinnovabili”, eliminando gli sprechi (che il Comitato Scientifico di Ecofuturo, così come l’ufficio studi della Cgia di Mestre, ha stimato in 200 miliardi di euro all’anno, quasi il doppio dell’evasione fiscale), cogliendo l’opportunità straordinaria che la storia ci pone dinanzi di semplificare, sburocratizzare e fare così ripartire l’economia, finalmente in chiave green.

continua a leggere nel mio blog su ilFattoQuotidiano.it
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Quale futuro per il Giornalismo ambientale?

Il mio intervento, in qualità di Direttore del bimestrale “L’Ecofuturo Magazine“, all’interno dell’incontro svoltosi il 7 marzo 2020 organizzato dall’ENEA, con il Ministero dell’Ambiente, ISPRA e FIMA, per mettere l’Ambiente al centro dell’Informazione.

Si è avviato così un percorso che vedrà il primo giro di boa durante il Festival del Giornalismo Ambientale quando, a giugno, ci ritroveremo insieme al Ministro Sergio Costa, agli editori e ai direttori delle principali testate giornalistiche, per sottoscrivere un vero e proprio “patto green per l’informazione”!

QUI è possibile vedere il video dell’intera mattina.

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Siamo tutti disabili

La nostra società è piena di barriere architettoniche: non solo scalini e marciapiedi… molte di esse sono invisibili!

Cerchiamo di abbatterle tutte, perché -in fin dei conti- siamo tutti un po’ disabili in qualcosa.

 

“L’Ecofuturo Magazine” riparte: il bruco è diventato farfalla

Amici, dopo le difficoltà iniziali che il nostro nuovo progetto editoriale aveva riscontrato in edicola, sembrava impossibile proseguirne la realizzazione.

Il sistema distributivo delle edicole si è mostrato infatti inadeguato per consentire a una nuova rivista di nicchia di un piccolo editore la sostenibilità necessaria. Per raggiungere tutte le edicole italiane è necessario stampare oltre 25 mila copie, con tutti i costi fissi – stampa, distribuzione e resi – che ciò comporta. Si tratta di economie che non consentono alle nuove iniziative di decollare.

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L’ECOFUTURO MAGAZINE: SECONDO NUMERO

Ma convinti della qualità del prodotto e della necessità di diffonderne i contenuti e la prospettiva, noi non ci siamo arresi e con mesi di impegno abbiamo ripensato completamente -insieme agli amici di EcoFuturo– il modello distributivo della rivista, la quale d’ora in avanti uscirà in formato digitale interattivo e sarà distribuita gratuitamente attraverso una vasta rete di contatti sul web che ci permette di raggiungere oltre 600mila persone attraverso newsletter e diversi milioni fra siti e social network.

Il passaggio non è stato certo facile, ma dopo lunghi mesi di traversata del deserto ora siamo finalmente pronti a ripartire, con rinnovato entusiasmo e con grande fiducia in questa nuova modalità distributiva.

Eccovi dunque il secondo numero della rivista « L’ECOFUTURO MAGAZINE », che d’ora in poi uscirà in formato digitale interattivo, sempre con cadenza bimestrale.

(Prendetevi due minuti per imparare a navigare sul Flowpaper attraverso il menù in alto. La modalità con due pagine è ottima per sfogliare la rivista, mentre quella con la pagina singola è migliore per leggere l’articolo.)

Ci scusiamo per il lungo periodo intercorso, ma siamo convinti che apprezzerete la qualità di questo nuovo progetto editoriale e vorrete aiutarci a diffonderlo!

Chiunque infatti può contribuire a distribuirlo, in una logica cooperativa di rete, non solo sui social, ma anche attraverso le proprie newsletter e volendo anche incorporando la rivista nel proprio sito/blog.

Grazie di cuore a quanti (giornalisti, sponsor, reti associative, grafici, informatici…) non hanno mai smesso di crederci e hanno reso possibile -stando al nostro fianco- ripartire insieme.

È possibile visualizzare anche il primo numero della rivista a questo link:
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Frate vento

In questa immagine meravigliosa c’è tutto: il passato e il futuro, la nostra storia, i valori che dovrebbero ispirarci e gli obiettivi che dobbiamo darci per salvare il pianeta!

Cartolina-Verna-eolica

È il 1928, siamo al Santuario francescano della Verna e questa è la turbina eolica che forniva acqua ed elettricità al santuario. La scritta sulla coda della pala è emblematica: “Laudato sii mio Signore per frate vento.”
Sono le parole di San Francesco, patrono d’Italia e da sempre riferimento spirituale per la difesa e la tutela dell’ambiente.

E sarà proprio il 3 ottobre -alla vigilia della data consacrata al Santo di Assisi- che, alla Sala Auditorium del Ministero dell’Ambiente, si terrà l’evento “Pillole di EcoFuturo”, da noi promosso per presentare una selezione ragionata di ecotecnologie per decarbonizzare il pianeta, efficaci, efficienti, rinnovabili, sostenibili finanziariamente ed energeticamente.

Saranno con noi -insieme agli amici Jacopo Fo e Fabio Roggiolani, cofondatori di EcoFuturo e al Direttore di Qualenergia Sergio Ferraris- tanti imprenditori lungimiranti, ricercatori, scienziati ed ecologisti del fare, per presentare al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e al Presidente della Commissione Industria del Senato Gianni Girotto il grande patrimonio di idee e ecotecnologie costruito in sei edizioni del festival.

Per saperne di più e prenotare un posto CLICCA QUI