Torna “Il grido della farfalla”

Dopo la bellissima edizione dello scorso anno, torna per il terzo anno consecutivo “Il grido della Farfalla“, il meeting dell’informazione libera organizzato dal Gruppo dello zuccherificio dal 7 al 9 luglio al parco Primeri di Fusignano, in provincia di Ravenna.

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Questo è il programma di quest’anno, al quale io avrò ancora una volta il piacere di portare un mio contributo:

giovedì 7 luglio
ore 20.30 – “Dossier: le Mafie in Emilia Romagna”
ore 21.15 – “Segni particolari: antimafia” con Pino Maniaci (giornalista e fondatore di Telejato), Gaetano Saffioti (imprenditore calabrese, sotto scorta per essersi opposto alla ‘ndrangheta) e Gaetano Alessi (giornalista, vincitore del Premio Pippo Fava 2011)

il-grido-della-farfalla-tre-giorni-a-fusignan-L-ZW37CI.jpegvenerdì 8 luglio
ore 20.30 – “Dudal Jam, a scuola di pace” con Michele Dotti
ore 21.15 – “Un Mondo di informazione” con Maso Notarianni (direttore di Peace Reporter e della rivista di Emergency E-il mensile), Michele Dotti (autore de “L’Anticasta, l’Italia che Funziona”) e Giorgio Fornoni (collaboratore di Report e autore di “Ai confini del mondo”)

sabato 9 luglio
ore 20.30 – “L’Aids non va più di moda”
ore 21.15 – “Potere e contropotere” con Anna Vinci (autrice di “La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi”), Loris Mazzetti (capostruttura Rai3 e autore di “Che tempo che fa”) e Giuliano Turone (magistrato, ha scoperto gli elenchi della P2 insieme a Gherardo Colombo)

Non mancate, saranno altri interessanti momenti di approfondimento e di confronto, in una cornice davvero splendida!!!

E’ un viaggio bellissimo!

Un altro anno scolastico volge al termine. E l’estate incomincia.

E’ stato un anno ricco ed intenso, fra i tanti Laboratori didattici sulla pace, sui diritti umani, sull’intercultura… e i Corsi di formazione con gli insegnanti, i genitori, gli educatori, i mediatori culturali.

Con grande soddisfazione ho portato avanti anche l’esperienza stupenda del Consiglio Comunale dei bambini e delle bambine a Cervia e in parallelo il percorso di progettazione partecipata del Festival della Cittadinanza di Padova, senza mai smettere di girare per i numerosi incontri pubblici.

http://www.immaginalomazzo.org/images/stories/festalastweb.jpgMa il viaggio non si ferma con l’estate e così nelle prossime settimane avrò ancora diversi appuntamenti in giro per l’Italia.

Questo sabato 4 giugno sarò a Lomazzo, per una bellissima iniziativa, una Festa promossa dall’Associazione culturale “Immagina Lomazzo” e dal Gruppo d’Acquisto Solidale SottoSopra.

L’11 giugno sarò a Mantova per una testimonianza in notturna all’interno della Veglia di Pentecoste promossa dalla Diocesi.

Il 18 sarò a Caltanissetta in un incontro su “Ecologia e solidarietà” promosso da Intesa Civica Solidale, una delle tante realtà promotrici dell’esperienza dei Movimenti Civici Siciliani.

Il 19 ritornerò ad Agrigento per un momento di formazione sul tema “Nostalgia di futuro: è tempo di nuovi stili di vita” all’interno del Meeting Missionario di Fraternità promosso dalla Diocesi.

Il 21 giugno sarò ad Alfonsine per proporre il mio incontro-spettacolo “Sogno e son desto!”.

Il 7 luglio sarò a Jesi per presentare “L’anticasta” ad “Equa la festa” insieme a due amici: Luca Fioretti, presidente nazionale dell’Associazione dei Comuni Virtuosi e ad Alessio Ciacci, Assessore all’ambiente di Capannori.

L’8 luglio ritornerò a Fusignano per presentare il mio ultimo libro “Dudal Jam, a scuola di pace” all’interno del “Grido della farfalla”, il Meeting dell’Informazione Indipendente, al quale ho partecipato anche lo scorso anno, promosso dal Gruppo dello Zuccherificio.

E’ un viaggio bellissimo, che mi permette di incontrare sempre nuovi amici e scoprire tante realtà stupende -e spesso invisibili- del nostro Paese.

Prossimi incontri in agenda

Nelle prossime settimane ho in programma diversi incontri pubblici:

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26-27 marzo – Agrigento: Week-end di formazione regionale per animatori missionari sul tema dei “Nuovi stili di vita”.

30 marzo – Meldola – incontro promosso dall’Agesci dal simpatico titolo: “La storia siamo noi! La geografia invece la lasciamo agli altri… Come rendersi utili e fare la propria parte nel mondo”.

2 aprile – Caiazzo, presso la Fattoria biologica SelvaNova per un incontro pubblico sulle esperienze dei Comuni Virtuosi.

8 aprile – Venezia: presentazione del libro “L’anticasta” insieme a Edoardo Salzano presso la Libreria Marco Polo, all’interno del ciclo di incontri “Decrescita e felicità: percorsi e idee per un’alternativa possibile“.

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9 aprile – Camigliano (Caserta): presentazione del libro “L’anticasta” insieme all’amico Vicenzo Cenname.

15 aprile – Cesena: ospite di Damiano Zoffoli, insieme a Marco Boschini per l’incontro “Le buone prassi: esperienze a confronto”, all’interno del ciclo “La buona politica: al centro la persona e la comunità“.

Saranno occasioni per incontrare tanti vecchi amici e conoscerne dei nuovi…

Ricomincia il viaggio!

L’estate volge al termine, ripartono la mia attività educativa nelle scuole con la Coopertiva Kaleidos, la formazione con insegnanti e mediatori culturali e anche i miei incontri pubblici in giro per l’Italia.

 

michele_foto_incontro.jpgE’ una grande fortuna per me poter scoprire tante realtà splendide, e così diverse fra loro, che si muovono sul proprio territorio per costruire un domani migliore!

 

Sono davvero su un osservatorio privilegiato che mi permette di scorgere un universo associativo meraviglioso e variopinto, spesso invisibile nei mass media.

 

Quello che cerco di portare come contributo con i miei interventi e tesimonianze è sempre meno di quanto io riceva dalle persone che incontro, che non finirò mai di ringraziare.

 

Questo pomeriggio, sabato 4 settembre, sarò a Cesena presso la Libreria Coop per presentare “L’anticasta”, mentre alla sera andrò a Meldola, alla Festa del PD, sempre insieme all’amico Marco Boschini.

 

Mercoledì 8 sarò a Padova per coordinare il primo incontro di un percorso partecipativo aperto a tutte le Associazioni per l’elaborazione condivisa della prossima edizione del Festival della Cittadinanza.

 

Martedì 14 interverrò in diretta web dal Liceo Ariosto di Ferrara per l’inaugurazione dell’Anno Accademico, in un collegamento con 10 Istituti della Provincia.

 

Giovedì 23 sarò a Cervia per un incontro di formazione per i mediatori culturali del Progetto “Testimoni privilegiati”.

 

Venerdì 24 tornerò nuovamente al Liceo Ariosto di Ferrara per la proiezione del video “Una scuola diversa è possibile” in una serata-dibattito a cui parteciperanno anche il Sindaco di Ferrara, la Presidente della Provincia e l’ex rettore dell’Università di Ferrara.

 

Martedì 5 ottobre sarò a Cervia per il primo incontro del Consiglio Comunale dei bambini e dei ragazzi di questo nuovo anno scolastico.

Non vedo l’ora, è un’esperienza bellissima!!!

 

Giovedì 7 andrò a Pesaro per l’incontro “Le diversità in dialogo e in cammino veso la pace” all’interno della Settimana Africana Regionale; sarà anche l’occasione per presentare il mio nuovo libro “Dudal Jam, a scuola di pace”.

 

Venerdì 15 a Sant’Ignazio (Padova) per un incontro sul tema “L’economia solidale come risposta alla crisi economica”, promosso dal Coordinamento missionario di S.Giuseppe.

 

Venerdì 22 e Sabato 23 sarò a Roma insieme a Marco Boschini per presentare “L’anticasta” in un tour de force intorno alla capitale, ad Albano, Labico, Ostia, Aprilia, Genzano…

 

Domenica 24 sarò a Teano, per presentare il “sogno” davanti all’assemblea, in plenaria.

 

Da Teano andrò direttamente a Procida, lunedì 25 e martedì 26 per un incontro pubblico e uno nelle scuole.


Mercoledì 27, all’interno della Nona giornata ecumenica del Diaologo Cristiano Islamico, presenterò il mio ultimo libro “Dudal Jam, a scuola di pace” presso il Centro di Cultura Islamica di Faenza, in via Boaria 84/4

 

Venerdì 29 a San Giovanni Valdarno a presentare “L’anticasta” e riflettere sui “beni comuni”, a partire dall’acqua.

 

Sabato 30 a Empoli per tenere due Laboratori sulla creatività presso la Biblioteca Comunale, in occasione della “notte bianca.”

 

 

Ricomincia il viaggio! Prepariamoci per l’avventura.

Lingua mooré: a scuola di vita…

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“In Africa quando muore un anziano brucia una biblioteca”  ..

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Amadou Hampâté Bâ  ..

 


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Forse molti conoscono questa celebre frase di Hampâté Bâ, un grande poeta del Malì, che riassume splendidamente l’importanza dell’oralità nelle culture africane.

La parola infatti è tutto nella comunità di villaggio!

 

E’ attraverso la parola che si prendono le decisioni comuni e si trasmette tutto il sapere antico, le conoscenze, la cosmogonia, la saggezza degli anziani che parlano ogni sera in un cerchio, intorno al fuoco, con i bambini che ascoltano attenti i loro racconti.

 

E anche le donne, che difficilmente prendono la parola in un’assemblea, hanno un loro spazio per esprimersi in una maniera più intima ma non per questo meno profonda ed incisiva: dice un proverbio moagà … “la Barba decide al mattino ciò che la Treccia ha suggerito durante la notte”!

 

Ma quanto ne sappiamo di questa parola? Di queste lingue africane che sono l’espressione di un popolo e lo specchio della sua cultura?

 

Vorrei analizzare solo alcune espressioni in lingua mooré, la lingua dei mossì etnia principale del Burkina Faso, per vedere come queste ci mettono in discussione e ci aprono nuove prospettive e chiavi di lettura.

 


Quale sviluppo? Somwata!


Consideriamo la traduzione che propone Bernard Lédéa Ouedraogo per la parola “sviluppo” in lingua mooré:

 


“Se si dovesse tradurre il termine “sviluppo” in lingua mooré,
nel linguaggio dei contadini, si impiegherebbe l’espressione
“somwata” che significa: “le buone relazioni e i benefici aumentano”.
Non è forse abbastanza chiaro? “

 

Uno sviluppo inteso non come raggiungimento del benessere economico – cioè come crescita materiale – ma di un benessere globale, che privilegia le relazioni sociali e l’armonia della comunità.

 

Se prendessimo questa concezione dello “sviluppo” come metro di riferimento, chi risulterebbe “sottosviluppato”?
Gli africani che dedicano tanta attenzione ai rapporti sociali o noi che salutiamo a fatica i nostri vicini di casa?
Un mio amico italiano mi ha detto: “Se è davvero così, allora sono loro che devono venire da noi a fare “progetti di sviluppo”, per insegnarci a riscoprire la ricchezza dei rapporti umani!”

Forse non ha tutti i torti.

 


Quale benessere? Lafi!


Ma c’è un’altra espressione in lingua mooré su cui vale la pena riflettere: “lafi, onnipresente nei saluti, che significa al tempo stesso “salute fisica”, “pace interiore” e “pace” nella comunità e nel paese, intesa come assenza di guerra o conflitti interni.

Non esistono tre parole distinte per esprimere questi concetti che risultano quindi legati indissolubilmente in una concezione del “benessere” che racchiude gli aspetti sia fisici che psichici e morali, e non può esistere se non è condiviso dalla intera comunità in cui viviamo.

 

Quanto siamo lontani dalla cultura consumistica che ha creato una società dell’abbondanza con una concezione del ben-essere (o meglio “ben-avere”!) esclusivamente individualistica e materiale, che però si scopre sempre più insoddisfatta e stressata.

 

E’ interessante notare come nella società tradizionale moagà esistesse una figura particolare, il “saaba” (fabbro) che particolarmente temuto per la sua capacità di domare il fuoco, fosse responsabile del mantenimento della pace nel villaggio; tutto ciò ben prima della creazione di mediatori di pace, forze di interposizione e caschi blu vari…

 


Chi gestisce il potere? Nàaba


Presso i mossì il potere (naam) viene normalmente gestito dagli anziani in funzione della loro età e dello status sociale della famiglia cui appartengono.

L’anziano non è però espressione di un potere personale fine a se stesso, ma rappresenta la parola degli antenati, che deve far rispettare, e conseguentemente la legge e la legittimità del gruppo.

 

Possiamo osservare come, in lingua moré, il termine “Nàaba” abbia contemporaneamente il significato di “capo” e di “servitore”.

 

Secondo la tradizione, inoltre, il potere di un capo è sancito dalla totale mancanza di beni materiali: chi possiede tutto, non ha bisogno di possedere niente.

 

Una leggenda moagà racconta di tre fratelli che si videro distribuire ciascuno una borsa che conteneva il simbolo della loro attività futura.
La borsa del primo fratello conteneva grani di miglio, ed egli infatti divenne agricoltore. La borsa del secondo fratello conteneva ferro, e questi divenne fabbro. La terza borsa, infine, non conteneva nulla: il terzo fratello divenne infatti un capo.

 

Quanti nàaba, intesi in questo senso, riusciremmo a trovare in Italia?

Quanti candidati avremmo alle elezioni se questi dovessero essere servitori in un’ottica che ci ricorda Gandhi, e poveri come San Francesco d’Assisi?

 



Brano estratto dal libro “DUDAL JAM, A scuola di pace”, Edizioni EMI, 2010.