150 anni e non sentirli…

Ho letto molta, anzi troppa facile ironia su questo 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Come sparare sulla Croce Rossa, di questi tempi.

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Io, in tutta sincerità, non sono mai stato animato da un particolare spirito patriottico, a meno che per Patria non si intenda il pianeta intero, nel qual caso come “cittadino del mondo” mi sento subito chiamato in causa, animato da uno spirito di profonda fraternità umana universale!

Trovo tuttavia che il modo migliore per portare rispetto a quanti si sono battuti e sacrificati nel passato sia di continuare a impegnarsi per portare avanti e rendere sempre più concreto il loro sogno di un Paese unito e migliore.

Voglio quindi rilanciare in questa ricorrenza il testo del “Patto per l’Italia”, che ho visto nascere nell’ottobre scorso a Teano, nel luogo dello storico incontro fra Garibaldi e Vittorio Emanuele, in un bellissimo incontro della società civile italiana.


L’Italia che sognamo e che vogliamo costruire:

1) È l’Italia che garantisce a tutti suoi abitanti un minimo vitale, un reddito di cittadinanza, che valorizza il lavoro e la produzione di beni socialmente utili e compatibili con l’ambiente, a partire dai valori e diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione;

2) È l’Italia che accoglie il profugo, lo straniero perseguitato, disperato, costretto all’emigrazione da guerre e disastri ambientali, da un’economia globale escludente e punitiva con i più deboli. Un Paese aperto al mondo, accogliente, multiculturale.

3) È l’Italia che protegge, cura e preserva, per le generazioni future, il suo straordinario patrimonio culturale, storico, architettonico. È il Paese dei paesaggi armoniosi, costruiti attraverso un secolare e paziente interscambio tra uomo e natura. È l’Italia della co-creazione, tra l’attività umana e questa Terra che ci è stata prestata.

4) È l’Italia che riduce i consumi, lo spreco, e valorizza il riciclaggio degli scarti di lavorazione, mentre combatte il riciclaggio del denaro “sporco”. È il Paese delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, della sovranità energetica ed alimentare.

5) È l’Italia dei mille prodotti tipici, della biodiversità agricola, gastronomica, culturale. È il Paese dalle mille reti solidali tra produttori e consumatori, che costruiscono ogni giorno un altro mercato, equo e solidale, con il lavoro e l’ambiente.


6) È l’Italia che si fa amare in tutto il mondo nel campo dell’arte, della cultura, della scienza, dello sport. Il paese del bello e/è buono, della ricerca scientifica finalizzata al miglioramento della qualità della vita, della cultura come bene comune accessibile a tutti. L’Italia che evita la fuga dei giovani all’estero. L’Italia unita come punto di riferimento della più vasta comunità euro mediterranea da costruire nel prossimo futuro.

7) È l’Italia della pari dignità tra uomo e donna, della condivisione delle responsabilità pubbliche e private, tra il femminile ed il maschile che ha reso così ricca ed affascinante la vita su questo pianeta. È il Paese del legame forte e solidale tra vecchie e nuove generazioni, che vede nell’anziano una risorsa di saperi e utilità sociali e nei giovani una pianta che ha diritto a crescere  in un terreno fertile e ricco d’acqua. 

8) È l’Italia della pace e della solidarietà e cooperazione, che si batte a livello internazionale perché la guerra sia messa al bando, il disarmo reale liberi risorse umane e finanziarie per sostenere le popolazioni più deboli, per ripristinare l’habitat degradato. È il Paese che lotta affinché sia abolita in tutto il mondo la pena di morte (Usa e Cina inclusi), perché la tortura sia messa al bando, perché le carceri siano un luogo di recupero e non un girone dell’inferno. 

9) È l’Italia che rispetta la memoria delle sue vittime, che pretende la verità e la trasparenza nella gestione della res publica. È l’Italia dei mille Comuni, dove si pratica una democrazia partecipata, dove i cittadini sono soggetti attivi e responsabili, dove la scuola ha un valore fondamentale e al prezioso lavoro dei suoi operatori è riconosciuta la giusta mercede e dignità.

10) È l’Italia di Falcone e Borsellino, di Don Diana e Peppino Impastato, di Peppe Valarioti e Ciccio Gatto, e  di migliaia di cittadini e servitori dello Stato che hanno perso la vita per non cedere al ricatto dei poteri mafiosi e di quelli occulti. È il Paese all’avanguardia nella lotta contro la nuova borghesia criminale che sta conquistando il pianeta con i suoi capitali insanguinati che sono arrivati a dominare interi Stati ed istituzioni locali e internazionali.

Caro Marchionne, noi non vogliamo fare la tua vita

Al grande incontro di Teano c’è stato un intervento, fra i tanti, che mi ha colpito profondamente e che ha toccato tutta la platea, al punto da  sollevare tutti in piedi in un lunghissimo e commosso applauso; è stato quello di Antonio Di Luca, operaio cassintegrato allo stabilimento Fiat di Pomigliano, che desidero ringraziare di cuore per la nitida lezione di dignità che ha offerto a tutti noi!

Voglio condividere con voi un breve estratto del suo splendido intervento:

antonio_di_luca.jpg“Sono padre di tre figli, monoreddito, e da oltre ventiquattro mesi in cassa integrazione. E, sembra quasi inutile dirvi che sono impegnato in una lotta quotidiana, tra un debito e l’altro, per affrontare e risolvere i problemi familiari più elementari: dalle medicine ai libri, alla spesa per l’alimentazione, alle semplici richieste dei miei figli, spesso, con mio immenso dolore senza la possibilità di sostenerle.

Devo essere sincero. Di fronte a questo stato di cose, di fronte al fatto che noi lavoratori siamo gli unici a pagare sulla nostra pelle la crisi cui ci hanno portato i padroni, le dichiarazioni di Marchionne come quella di essere un metalmeccanico o sulla sfida nel trovare un operaio disposto a fare la sua vita (con uno stipendio, voglio ricordarlo, di 435 volte il mio) suona come una disgustosa, inaudita provocazione.

Provocazione alla quale io non intendo rispondere nella maniera più logica, e cioè: «Caro Marchionne proviamo a farlo questo scambio. Noi al tuo posto, tu al nostro posto, sulla catena, ai ritmi massacranti che stai imponendo su scala globale».

images?q=tbn:ANd9GcRkJmnQ7AEM6BKHeN0Rl-n1OqDPhvyt7MInPkv1E7P6mF6QVCEOcw&t=1No, non voglio rispondere così perché, caro Marchionne, noi non accettiamo uno scambio che mortificherebbe la dignità del lavoratore.

Non lo accettiamo, anche perché non educheremmo mai i nostri figli al profitto e allo sfruttamento dell’altro, all’affossamento della democrazia, alla cancellazione della Costituzione italiana come hai chiesto di fare a Pomigliano.

Noi, desidero tranquillizzarti, non vogliamo fare la tua vita essenzialmente per una questione morale, per una questione etica.

Perché per noi la vita è un valore, non è una merce.

Dunque, ai nostri figli questo insegniamo: il valore della vita e il rispetto per gli altri. Per l’altro.”

L’Italia che sognamo e che vogliamo costruire

Dal 23 al 26 ottobre Teano, in provincia di Caserta, è stata teatro di un evento “visionario”, che ha voluto celebrare i 150 anni dello storico incontro tra il re Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi -che “fece l’Italia”- chiamando a raccolta sindaci da tutta Italia e il mondo dell’altreconomia per “ritrovare le ragioni dell’Unità” e stilare insieme un decalogo dei valori su cui fondare un nuovo patto sociale tra i cittadini italiani per costruire un’altra Italia di cui andare orgogliosi.

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Ecco il “Patto di Teano“:

L’Italia che sognamo e che vogliamo costruire:

1) È l’Italia che garantisce a tutti suoi abitanti un minimo vitale, un reddito di cittadinanza, che valorizza il lavoro e la produzione di beni socialmente utili e compatibili con l’ambiente, a partire dai valori e diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione;

2) È l’Italia che accoglie il profugo, lo straniero perseguitato, disperato, costretto all’emigrazione da guerre e disastri ambientali, da un’economia globale escludente e punitiva con i più deboli. Un Paese aperto al mondo, accogliente, multiculturale.

3) È l’Italia che protegge, cura e preserva, per le generazioni future, il suo straordinario patrimonio culturale, storico, architettonico. È il Paese dei paesaggi armoniosi, costruiti attraverso un secolare e paziente interscambio tra uomo e natura. È l’Italia della co-creazione, tra l’attività umana e questa Terra che ci è stata prestata. 

4) È l’Italia che riduce i consumi, lo spreco, e valorizza il riciclaggio degli scarti di lavorazione, mentre combatte il riciclaggio del denaro “sporco”. È il Paese delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, della sovranità energetica ed alimentare. 

5) È l’Italia dei mille prodotti tipici, della biodiversità agricola, gastronomica, culturale. È il Paese dalle mille reti solidali tra produttori e consumatori, che costruiscono ogni giorno un altro mercato, equo e solidale, con il lavoro e l’ambiente.

6) È l’Italia che si fa amare in tutto il mondo nel campo dell’arte, della cultura, della scienza, dello sport. Il paese del bello e/è buono, della ricerca scientifica finalizzata al miglioramento della qualità della vita, della cultura come bene comune accessibile a tutti. L’Italia che evita la fuga dei giovani all’estero. L’Italia unita come punto di riferimento della più vasta comunità euro mediterranea da costruire nel prossimo futuro.

 

7) È l’Italia della pari dignità tra uomo e donna, della condivisione delle responsabilità pubbliche e private, tra il femminile ed il maschile che ha reso così ricca ed affascinante la vita su questo pianeta. È il Paese del legame forte e solidale tra vecchie e nuove generazioni, che vede nell’anziano una risorsa di saperi e utilità sociali e nei giovani una pianta che ha diritto a crescere  in un terreno fertile e ricco d’acqua. 

8) È l’Italia della pace e della solidarietà e cooperazione, che si batte a livello internazionale perché la guerra sia messa al bando, il disarmo reale liberi risorse umane e finanziarie per sostenere le popolazioni più deboli, per ripristinare l’habitat degradato. È il Paese che lotta affinché sia abolita in tutto il mondo la pena di morte (Usa e Cina inclusi), perché la tortura sia messa al bando, perché le carceri siano un luogo di recupero e non un girone dell’inferno. 

9) È l’Italia che rispetta la memoria delle sue vittime, che pretende la verità e la trasparenza nella gestione della res publica. È l’Italia dei mille Comuni, dove si pratica una democrazia partecipata, dove i cittadini sono soggetti attivi e responsabili, dove la scuola ha un valore fondamentale e al prezioso lavoro dei suoi operatori è riconosciuta la giusta mercede e dignità.

10) È l’Italia di Falcone e Borsellino, di Don Diana e Peppino Impastato, di Peppe Valarioti e Ciccio Gatto, e  di migliaia di cittadini e servitori dello Stato che hanno perso la vita per non cedere al ricatto dei poteri mafiosi e di quelli occulti. È il Paese all’avanguardia nella lotta contro la nuova borghesia criminale che sta conquistando il pianeta con i suoi capitali insanguinati che sono arrivati a dominare interi Stati ed istituzioni locali e internazionali.

 

È questa l’Italia che sogniamo e che vogliamo costruire.
Da qui, da Teano, nasce questa nuova responsabilità collettiva, questo “Patto per l’Italia”.

Una settimana splendida!

Sono appena rientrato da un tour straordinario di 6 giorni fra il Lazio e la Campania, che mi ha permesso di conoscere tante persone davvero stupende!!! A tutti va il mio sincero ringraziamento per la calorosa accoglienza e l’impegno profuso nell’organizzazione di questi eventi pubblici.

Fra i colli romani, insieme a Marco Boschini abbiamo presentato “L’anticasta” in 6 eventi differenti in due giorni soltanto, fra venerdì e sabato, tutti coordinati da 10 Associazioni del territorio, unitesi in questa avventura. Un vero miracolo che dimostra come la frammentazione possa essere superata parlando di cose concrete e in maniera costruttiva.

Da Roma siamo andati direttamente a Teano, dove si è tenuto il grande incontro che ha visto fra gli ospiti alcuni dei più importanti esponenti della società civile, del mondo della cultura e delle istituzioni locali, per stringere tutti insieme un nuovo “patto per l’Italia” che è stato sottoscritto da tutti i presenti.

Ci sono stati momenti davvero intensi ed emozionanti, come quello in cui -poco dopo aver ricordato il “sindaco pescatore” Angelo Vassallo con un minuto di silenzio- si è spezzato e distribuito fra tutti i presenti il pane di Altamura come simbolo di unità e condivisione. Mi è sembrato che fosse quasi una Eucarestia.

Fra i tanti interventi mi hanno colpito quelli sul tema del lavoro e dei diritti di Antonio Di Luca di Pomigliano e quello del professor Marco Revelli, così come l’analisi storica di Paul Ginsborg e gli interventi dei sindaci chiamati a portare una testimonianza del loro impegno virtuoso legato ai 10 punti del “patto per l’Italia”.

Grazie a Tonino Perna, l’ideatore di questo storico incontro che ha creduto nella forza del nostro progetto, io ho potuto presentare il nostro “sogno” davanti a tutta l’assemblea, raccolta in plenaria, la mattina di domenica 24.

Il giorno successivo a Procida ho tenuto un incontro insieme a Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano commissariato per avere giustamente rifiutato di abbandonare la gestione virtuosa dei rifiuti nel suo comune e di cederla ad un discutibile consorzio provinciale.

Proprio ieri sera, insieme anche al grande Alessio Ciacci, Vincenzo è stato ospite di Santoro ad Annozero, per presentare la sua storia paradossale.

Dopo l’incontro pubblico serale, al mattino ho tenuto un altro bell’incontro con gli alunni del Liceo di Procida, anche attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi quali video e musiche, sulle alternative possibili per un futuro sostenibile.

L’indomani sono rientrato a Faenza, per presentare -la sera stessa- il mio nuovo libro  “Dudal Jam, a scuola di pace” all’interno della Nona Giornata ecumenica del Dialogo Cristiano Islamico, presso il Centro Islamico della nostra città. Una bella occasione per rinnovarsi reciprocamente la volontà di dialogo e di amicizia con la comunità musulmana, che ha dimostrato di apprezzare l’approccio del mio intervento e del libro stesso.

La stanchezza è tanta, per i tanti viaggi e le poche ore di sonno, ma ancor più è la gioia per queste esperienze stupende, dalle quali ogni volta porto a casa con me davvero tantissimo!

Ricomincia il viaggio!

L’estate volge al termine, ripartono la mia attività educativa nelle scuole con la Coopertiva Kaleidos, la formazione con insegnanti e mediatori culturali e anche i miei incontri pubblici in giro per l’Italia.

 

michele_foto_incontro.jpgE’ una grande fortuna per me poter scoprire tante realtà splendide, e così diverse fra loro, che si muovono sul proprio territorio per costruire un domani migliore!

 

Sono davvero su un osservatorio privilegiato che mi permette di scorgere un universo associativo meraviglioso e variopinto, spesso invisibile nei mass media.

 

Quello che cerco di portare come contributo con i miei interventi e tesimonianze è sempre meno di quanto io riceva dalle persone che incontro, che non finirò mai di ringraziare.

 

Questo pomeriggio, sabato 4 settembre, sarò a Cesena presso la Libreria Coop per presentare “L’anticasta”, mentre alla sera andrò a Meldola, alla Festa del PD, sempre insieme all’amico Marco Boschini.

 

Mercoledì 8 sarò a Padova per coordinare il primo incontro di un percorso partecipativo aperto a tutte le Associazioni per l’elaborazione condivisa della prossima edizione del Festival della Cittadinanza.

 

Martedì 14 interverrò in diretta web dal Liceo Ariosto di Ferrara per l’inaugurazione dell’Anno Accademico, in un collegamento con 10 Istituti della Provincia.

 

Giovedì 23 sarò a Cervia per un incontro di formazione per i mediatori culturali del Progetto “Testimoni privilegiati”.

 

Venerdì 24 tornerò nuovamente al Liceo Ariosto di Ferrara per la proiezione del video “Una scuola diversa è possibile” in una serata-dibattito a cui parteciperanno anche il Sindaco di Ferrara, la Presidente della Provincia e l’ex rettore dell’Università di Ferrara.

 

Martedì 5 ottobre sarò a Cervia per il primo incontro del Consiglio Comunale dei bambini e dei ragazzi di questo nuovo anno scolastico.

Non vedo l’ora, è un’esperienza bellissima!!!

 

Giovedì 7 andrò a Pesaro per l’incontro “Le diversità in dialogo e in cammino veso la pace” all’interno della Settimana Africana Regionale; sarà anche l’occasione per presentare il mio nuovo libro “Dudal Jam, a scuola di pace”.

 

Venerdì 15 a Sant’Ignazio (Padova) per un incontro sul tema “L’economia solidale come risposta alla crisi economica”, promosso dal Coordinamento missionario di S.Giuseppe.

 

Venerdì 22 e Sabato 23 sarò a Roma insieme a Marco Boschini per presentare “L’anticasta” in un tour de force intorno alla capitale, ad Albano, Labico, Ostia, Aprilia, Genzano…

 

Domenica 24 sarò a Teano, per presentare il “sogno” davanti all’assemblea, in plenaria.

 

Da Teano andrò direttamente a Procida, lunedì 25 e martedì 26 per un incontro pubblico e uno nelle scuole.


Mercoledì 27, all’interno della Nona giornata ecumenica del Diaologo Cristiano Islamico, presenterò il mio ultimo libro “Dudal Jam, a scuola di pace” presso il Centro di Cultura Islamica di Faenza, in via Boaria 84/4

 

Venerdì 29 a San Giovanni Valdarno a presentare “L’anticasta” e riflettere sui “beni comuni”, a partire dall’acqua.

 

Sabato 30 a Empoli per tenere due Laboratori sulla creatività presso la Biblioteca Comunale, in occasione della “notte bianca.”

 

 

Ricomincia il viaggio! Prepariamoci per l’avventura.