Le rinnovabili stanno vincendo!

Nonostante la rapida crescita delle rinnovabili negli ultimi anni, fino ad oggi c’era un problema: con tutta la buona volontà, crescevano meno rapidamente delle fonti convenzionali.

Non c’era troppo da stupirsi di questo fatto, con la Cina che metteva in funzione una nuova centrale a carbone ogni mese, o giù di li’.

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Come conseguenza, secondo le proiezioni dell’IEA (International Energy Agency) le rinnovabili non avrebbero mai dovuto avere un impatto significativo sul panorama energetico mondiale. Era un altro tassello che reggeva la diffusa opinione che “le rinnovabili non riusciranno mai a sostituire i fossili”.

 

Ma ora le cose sono cambiate. Nel 2008, infatti, per la prima volta la crescita delle rinnovabili ha superato quella delle fonti fossili sia in Europa che negli USA.

I dati li possiamo leggere nel rapporto di REN21, un’agenzia che si occupa delle energie rinnovabili. E sono dati molto incoraggianti. Di tutte le varie fonti rinnovabili, il fotovoltaico è quello che cresce più rapidamente (addirittura il 70% in più nel 2008, rispetto al 2007). Ma anche il vento cresce bene (+29% nel 2008) e, in generale, tutti i dati sono incoraggianti.

 

Ma c’è anche un altro cambiamento epocale nel 2008: secondo i responsabili del programma ambientale delle Nazioni Unite gli investimenti in energie rinnovabili hanno superato per la prima volta quelli in combustibili fossili.

I dati sembrano in netta controtendenza con il difficile momento che sta vivendo l’economia mondiale. Secondo il rapporto “Tendenze mondiali degli investimenti in energia sostenibile 2009” l’anno scorso si sono investiti nel mondo 155 miliardi di euro, soprattutto in progetti eolici e solari: una cifra record che fa ben sperare per il futuro. “Il 2008 è stato il primo anno in cui ci sono stati più investimenti in fonti energetiche che non usano combustibili fossili, rispetto a quelle in fonti ad alto uso di carbonio e nucleare – ha dichiarato il responsabile per il programma ambientale dell’Onu Achim Steiner – E’ un risultato molto significativo”.

 

eolico.jpgQuesto avviene soprattutto grazie al ruolo dei paesi emergenti, come Cina e Brasile. Pechino è passata infatti in pochi anni da essere un paese senza energia eolica a diventare il maggior produttore mondiale del settore: i nuovi investimenti cinesi sono aumentati infatti del 18% rispetto al 2007, a quota 15,6 miliardi di dollari.

In crescita anche le spese del Brasile, con uno stanziamento di 10 miliardi di dollari per la produzione di etanolo, e quelle indiane, in salita del 12% con 4 miliardi di dollari. Importante contributo anche dai paesi africani, che per la prima volta nella storia hanno superato il miliardo di dollari in investimenti.

 

In Italia, nel frattempo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge 27 febbraio n.13/2009, il nostro simpatico governo -convinto di poter fermare la storia- ha cancellato l’obiettivo del 25% da rinnovabili entro il 2012, come prevedeva invece la legge 244/2007.

 

L’energia eolica comunque, tanto per fare un esempio, ha conosciuto in Italia nel 2008 un incremento del 35% arrivando a oltre 6 TWh di energia prodotta.

 

Energia pulita pari al fabbisogno domestico di oltre 6 milioni di abitanti!