In camper per incontrare l’Italia che cambia

Lo confesso, sto seguendo con molta attenzione questo viaggio in camper attraverso l’Italia, che di tappa in tappa diventa sempre più intenso e appassionante!

viaggio,italia,cambia,camper,giovane,coraggio,speranza,reagire,problemi,sambiiga,fratelloOccorre riconoscerlo: per vivere mesi in un camper è necessaria davvero una grande motivazione e specialmente per un giovane abbandonare un porto sicuro per navigare in mare aperto è indice di un “coraggio che è più forte della comodità” e di una capacità di “speranza che prende il posto della rassegnazione!”

Sono proprio queste le caratteristiche che sta dimostrando Daniel Tarozzi (ma a chi stavate pensando?!?), un carissimo amico giornalista e videomaker, con il suo progetto “Viaggio nell’Italia che cambia”.

viaggio,italia,cambia,camper,giovane,coraggio,speranza,reagire,problemi,sambiiga,fratelloUn’esperienza che lo porterà a percorre lo stivale in lungo e in largo per 5 mesi, per andare ad incontrare e poter così raccontare attraverso un libro e un documentario quell’Italia che cerca di reagire ai problemi economici, ambientali e sociali, senza aspettare che siano altri a risolverli.

Perché per cambiare il mondo occorre anche cambiare se stessi. E questo non si può certo farlo da soli, ma soltanto in relazione con gli altri, in particolare con chi già ha iniziato a cambiare se stesso, e quindi anche il mondo.

A Daniel, con il quale tre anni fa ho avuto la fortuna di condividere un altro meraviglioso viaggio -in Burkina Faso- per realizzare il progetto “Sambiiga-altro fratello”, faccio i migliori auguri di saper cogliere in profondità l’umanità che incontrerà, per poterla condividere con tutti noi.

Il viaggio continua…

gmg2010.jpgMentre proseguono numerosi i laboratori didattici che porto nelle scuole e in parallelo il Corso per genitori “Ma tu come fai?”  entrambi promossi, con grande soddisfazione, insieme alla Cooperativa Kaleidos, non si interrompe il mio viaggio nell’Italia che si impegna per un domani migliore, sempre ospite dei settori più attivi della società civile, per portare un contributo di idee e una testimonianza delle alternative concrete possibili!

 

Questi sono gli incontri che ho in programma nelle prossime settimane:

 

Sabato 27 marzo giocherò in casa. Insieme ad alcuni dei compagni di viaggio che sono venuti in Burkina Faso a dicembre-gennaio presenteremo il progetto “Sambiiga – Altro fratello” al Teatro di S.M.Maddalena di Faenza, all’interno di un evento organizzato per la XXV Giornata Mondiale per la Gioventù.

 

Giovedì 8 aprileCastiglione del Lago, vicino a Perugia, sarò ospite del Circolo del PD, per un incontro nato da una riflessione (Non è un paese per giovani…) che avevo presentato proprio su questo blog. Il tema sarà quello del rapporto fra le generazioni, delle sfide e delle opportunità connesse a questo argomento.

 

anticasta_roma.jpgVenerdì 9 aprile sarò a Roma, per una giornata all’insegna delle buone pratiche amministrative.

 

Al mattino presso il Liceo delle Scienze Sociali “Carducci”, per presentare e commentare il video “Viaggio nell’Italia dei Comuni a 5 stelle”.

 

Di sera invece al Teatro India in una serata organizzata dal Circolo di Roma del Movimento della Decrescita Felice e dalla Rete Regionale Rifiuti del Lazio per presentare il libro L’anticasta insieme all’amico Marco Boschini e riflettere sulle buone prassi dei Comuni Virtuosi.

 

ponti_non_muri..jpgSabato 8 maggio a Padova interverrò sul tema dei Nuovi Stili di Vita all’interno del Festival della Cittadinanza.

Il Festival è nato nel 2009 come prosecuzione di CIVITAS il salone del terzo settore, che dopo oltre 15 anni esce dalla sede della Fiera di Padova ed invade il centro storico cittadino. Nella scorsa edizione ha riunito cittadini, professionisti, istituzioni, imprese profit e non profit, associazioni, con oltre 200.000 presenze e più di 70 appuntamenti tra convegni, seminari, spettacoli, laboratori…

 

Giovedì 13 maggio a Brescia parteciperò all’incontro “Ponti della speranza: un mondo diverso”, promosso dai Missionari Comboniani in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano e la Commissione scuola della Diocesi.

 

La cosa meravigliosa è scoprire ogni volta, lungo il cammino, quante persone stupende ci sono!

 

Ci vediamo a gennaio…

Domattina parto per il Burkina Faso!!!

 

Finalmente, dopo due anni, torno a mettere piede sulla terra rossa che tanto amo e che ormai è divenuta la mia seconda patria (non solo metaforicamente, visto che ora ho anche la cittadinanza burkinabé…).


Saro’ giù per un mese, fino al 12 gennaio. Fra quattro giorni io e Jeannette festeggeremo il nostro decimo anniversario di matrimonio, in una grande festa insieme ai parenti e a tutti gli amici che in questi anni ci sono stati “vicini”; si fa per dire, siamo a 4.000 km di distanza… ma il cuore non conosce confini e come dice un proverbio africano: “Il cammimo attraverso la foresta è lungo solo se non si ama la persona che si va a trovare.”

 

E a partire dal 24 dicembre ci raggiungerà uno splendido gruppo di 11 persone, che ci accompagneranno in un viaggio di conoscenza e condivisione alla scoperta del Burkina, della sua popolazione, dei sogni, dei progetti, di quella incredibile ricchezza umana e culturale che questo Paese sa offrire a chi si avvicina con rispetto e sincerità.

 

Cercheremo di raccontare tutto questo attraverso il progetto “sambiiga, l’altro fratello“, il prima reality show responsabile!

 

Il mio blog, quindi, non sarà aggiornato fino a metà gennaio, ma vi invito tutti a seguirci nel nostro viaggio attraverso il blog dell’ALTRO FRATELLO!!!

 

Ci saranno testi, foto e collegamenti via radio tre volte alla settimana. E al nostro ritorno monteremo -con il linguaggio del reality- tutto il materiale video girato durante il viaggio da Andrea e Daniel, due operatori professionisti che saranno in Burkina insieme a noi…


Da uno degli incontri di preparazione alla partenza insieme ai compagni di viaggio, abbiamo tratto questo breve video in cui invito a riflettere sull’enorme scarto economico fra noi e i fratelli burkinabè e sulla possibilità che una partita di calcio, per un attimo almeno, possa cancellarlo e possa farci sentire tutti uguali.

 

E’ nato “SAMBIIGA, l’altro fratello”: il primo reality show responsabile…

 

Dalla collaborazione fra diverse realtà della società civile italiana è nato “SAMBIIGA, l’altro fratello”, il primo reality show responsabile, che accompagnerà il viaggio di 15 italiani in Burkina Faso, dal 24 dicembre 2009 al 12 gennaio 2010.

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Si tratta di un progetto di comunicazione integrata che attraverso internet, radio e video vuole dare voce alle realtà straordinarie che i partecipanti scopriranno lungo il loro cammino, invitando così ad una riflessione su quell’Africa normalmente invisibile nei mass-media e sul senso del viaggio come opportunità di incontro fra culture diverse.

 

“Sambiiga” è un’espressione della lingua moorè del Burkina Faso che significa “fratello”, non tanto però come fratello di sangue, della stessa famiglia, quanto piuttosto come “Fratello” in senso più ampio, con riferimento alla fraternità umana universale.

 

In questo senso traduce perfettamente lo spirito del progetto “L’altro fratello”, che si fonda proprio su questa visione dell’umanità intesa come una grande famiglia, che va al di là di ogni frontiera fra gli uomini.

 

Ognuno di noi è “sambiiga”… con tutti i fratelli del pianeta.

Alle già feconde diversità culturali, fonti di mille potenziali scoperte, si aggiunge -ovviamente- l’enorme scarto economico fra i “turisti” e le persone che incontreranno -nel terzo paese più povero del mondo- che li porterà inevitabilmente ad interrogarsi sugli squilibri economici e sulle cause della povertà, più da un punto di vista intimo, esistenziale, che sociologico ed economico.

 

Ogni membro del gruppo in questo senso farà un percorso, sia fisico che personale ed interiore, che lo porterà a conoscere il Burkina Faso e le sue genti, a confrontarsi con esse e ad affrontare i possibili cambiamenti interiori che ne deriveranno.

 

Sambiiga intende mostrare attraverso un linguaggio filmico giovane e divertente, anche certi aspetti di grande importanza sociale e culturale, che difficilmente trovano spazio nei mass-media.

 

Alcune tappe del programma di viaggio, in particolare, si prestano a trattare certi temi chiave:


oursi_hu-beero.jpg– gli scavi archeologici di Oursì Hu-Beero, considerati oggi fra i più importanti di tutta l’Africa, per avvicinarsi ai temi dello schiavismo e della colonizzazione in una prospettiva di memoria storica;

 

– il cotone, di cui il Burkina è uno dei primi produttori mondiali e che si presta ad una riflessione semplice e chiara sull’ambiente (monocolture, ogm…) e sulla globalizzazione (esportazione, debito estero, commercio internazionale…), attraverso l’incontro con i produttori;


– i progetti di sviluppo di Mani Tese che i viaggiatori scopriranno, incontrando la popolazione dei villaggi che li gestisce e ne beneficia, per comprendere la modalità di intervento che li anima, volta all’autonomia delle popolazioni coinvolte;


wouol.jpg– i produttori del commercio equo e solidale, in partnership con la centrale Commercio Alternativo di Ferrara, per meglio capire la filosofia del commercio equo e solidale attraverso le parole dei suoi attori;

 

– il Centro inter-religioso e interculturale DUDAL JAM (in lingua peul “Scuola di Pace”) che sta sorgendo a Dorì per opera del vescovo e dell’imam locali, sostenuto anche dal Cem Mondialità; un bell’esempio di convivenza possibile delle diversità, dopo tanti esempi negativi che sono stati trasmessi in questi anni;

 

– il tema dell’acqua, con tutte le sue implicazioni, in termini di diritti, salute, economia e ambiente, anche attraverso l’utilizzo da parte dei viaggiatori della super-borraccia depuratore Lifesaver;

 

– l’incontro con i dignitari touareg a Gandefabou, al confine con il Mali, per riflettere insieme sui problemi dei nomadi del Sahel, sulla siccità e sui cambiamenti climatici;

 

– la collina sacra di Pitogdò, a Tangaye, che racchiude in sé la storia della colonizzazione, la spiritualità animista, la resistenza della popolazione ai colonizzatori;

 

– le miniere d’oro di Essakane, impressionanti, che si prestano a una riflessione forte sul lavoro minorile e sui diritti umani in generale.

 

Il Progetto, promosso da T-ERRE in collaborazione con Mani Tese, ha trovato l’appoggio di realtà importanti come la centrale del commercio equo e solidale Commercio Alternativo, il Cem Mondialità, la Fondazione Culturale Responsabilità Etica e di alcuni media-partner come Afriradio e il social network ZOES.

 

 

Per seguire gli sviluppi del progetto: www.altrofratello.it