Una scuola diversa è possibile!

Abbiamo finalmente concluso il montaggio del video sull’esperienza straordinaria del Liceo Ariosto di Ferrara!

 

E’ il frutto di un lungo lavoro partecipativo insieme agli alunni della scuola stessa, che sono stati coinvolti attivamente in tutte le fasi della realizzazione, dalla sceneggiatura alle riprese, fino al montaggio…

Questo è l’articolo che scrissi all’inizio del progetto, a novembre, sul mio blog.

 

L’attività ricchissima promossa da questo Istituto è la dimostrazione concreta che può esistere una scuola pubblica di qualità, che merita di essere sostenuta e raccontata onestamente per potere essere replicata ovunque!

Un po’ con la stessa prospettiva che ci ha animato nella realizzazione del video sull’esperienza dei Comuni Virtuosi

 

Sarebbe bello che qualche tv decidesse di estrarre una parte di questo video -in tutto sono 40 minuti!- come spunto da cui partire per avviare una riflessione sulla scuola in Italia, in una prospettiva più costruttiva di quanto spesso non avvenga.

 

Un grazie particolare a tutti quelli che hanno partecipato, insegnanti, alunni, volontari che seguono le attività pomeridiane dell’Istituto, e ad Andrea Bosi di FLATMIND, che ancora una volta mi ha accompagnato in questo “viaggio dentro alla scuola che funziona”.

 

Ne carico oggi l’introduzione. Altre parti seguiranno nelle prossime settimane…

 

Buona visione.

 

A scuola con passione!

Sto lavorando in questi giorni ad un progetto davvero entusiasmante: la realizzazione di un video (nuovamente insieme ad Andrea Bosi, di FLATMIND) sull’esperienza straordinaria del Liceo Ariosto di Ferrara, attraverso il coinvolgimento diretto di un gruppo di alunni in tutte le fasi, dalla stesura della sceneggiatura, alle riprese, fino al montaggio.

 

L’idea di questo video è nata quasi per caso a marzo di quest’anno, quando fui invitato in questo Liceo a presentare il mio libro “Non è vero che tutto va peggio” all’interno della rassegna “Galeotto fu il libro”.

Una rassegna che ha ospitato nel corso degli anni molti ospiti illustri, intervistati direttamente dagli alunni dopo un percorso di preparazione che passa dalla lettura del testo che viene presentato e da una riflessione critica su di esso.

 

Quel giorno, appena entrato, mi resi subito conto di qualcosa di strano: si respira infatti, all’Ariosto, un clima molto particolare, di entusiasmo, di partecipazione, di straordinaria apertura che traspare già a partire dai rapporti fra gli alunni e i docenti.

 

archeologia_ariosto.JPGVi sono poi le mille iniziative che animano questa scuola, non solo in orario scolastico, ma anche di pomeriggio, in un grande fermento culturale: dai laboratori di educazione ambientale e alimentazione naturale, a quelli di cinema, teatro, archeologia, fino ad un gruppo spontaneo antimafia, autogestito dai ragazzi che organizzano iniziative, incontri e si ritrovano a discutere sui temi della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata.

 

Si è sviluppata anche un’intensa attività di educazione ai diritti umani, recuperando la memoria storica dei fatti tragici che videro proprio in questa scuola l’espulsione degli alunni ebrei con l’emanazione delle leggi razziali del fascismo. Si è creato inoltre un gemellaggio con delle classi argentine e con le madri de plaza de mayo per la questione dei desaparecidos.

 

C’è poi il rapporto con il territorio, attraverso stages formativi presso aziende o enti, sia in estate che durante l’anno scolastico, che permettono ai ragazzi di sperimentare concretamente quanto hanno studiato sui banchi, di scoprire i propri talenti e di avere un primo impatto col mondo del lavoro.

 

Non manca neppure l’arte con una corale che coinvolge alunni, insegnanti, genitori ed ex-alunni, che si esibisce anche in veri spettacoli a teatro!

 

Per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente il Liceo Ariosto è stato il secondo Istituto superiore in Italia ad ottenere la Certificazione EMAS per l’impegno ambientale volto al risparmio di energia, carta ed acqua attraverso percorsi di coinvolgimento attivo dei ragazzi e dei docenti. Non si tratta quindi soltanto di soluzioni impiantistiche, come l’impianto fotovoltaico sul tetto, ma di una serie di piccole abitudini quotidiane che vengono monitorate dai ragazzi stessi, opportunamente sensibilizzati e formati al proposito.

 

Il coinvolgimento degli alunni, del resto, è il punto di forza di tutte le esperienze che questa scuola propone ai ragazzi.

 

studenti_ariosto.jpg

Ragazzi che dichiarano apertamente di venire a scuola volentieri, di divertirsi da matti, di rendersi conto che tutte queste esperienze li aiutano a crescere come persone, a formarsi uno spirito critico, al punto che molti di loro restano anche di pomeriggio per i corsi o addirittura si prenotano un aula (è possibile anche questo all’Ariosto) per incontrarsi con amici e compagni a studiare o ad organizzare qualche iniziativa insieme.

 

E lo stesso fanno i dirigenti scolastici e gli insegnanti che in questa “isola felice” traggono dal proprio impegno, in larga parte anche volontario, una gratificazione che va ben oltre quella del loro salario! Questi insegnanti sono davvero orgogliosi del proprio lavoro, che vivono con passione ed entusiasmo, come una vera e propria vocazione.

 

Altro che “fannulloni” come li definirebbe il ministro Brunetta, con l’intento ormai manifesto di preparare il terreno ai “tagli della scuola”, legittimandoli preventivamente e facendoli passare così come dei “tagli agli sprechi”…

 

Anche l’utilizzo degli spazi è un esempio di intelligenza e grande attenzione; si è arrivati infatti a trasformare i problemi in opportunità.

 

La scuola appare accogliente e molto ampia (i ragazzi lo sottolineano spesso nelle interviste raccolte) mentre in realtà è l’Istituto con la minore disponibilità di spazio per alunno di tutta Ferrara! Com’è possibile questo? Attraverso un saggio utilizzo degli spazi disponibili che fa ruotare continuamente i ragazzi, un po’ come all’Università, fra le varie aule disponibili.

Anche la scelta dei i banchi  disposti in cerchio, per massimizzarne la capienza ha finito per condizionare positivamente la didattica in un senso più democratico e partecipativo.

 

Tutto questo dimostra che può esistere una scuola diversa da quella che la tv ci racconta ogni giorno, una scuola che funziona e che merita di essere raccontata in maniera onesta e sincera, una scuola che si potrebbe realizzare ovunque in Italia.

Un modello di scuola però che rischia di scomparire, con i continui tagli che il Governo impone alla pubblica istruzione, o perlomeno di dover ridurre fortemente la propria offerta formativa.

 

I ragazzi e gli insegnanti dell’Ariosto lanciano un messaggio chiaro e forte, a nome di tutte le scuole d’Italia: “una scuola diversa è possibile!”

 

Del resto il Liceo, che il prossimo anno compirà 150 anni è sito, emblematicamente, in via “Aria nuova”, forse proprio per l’aria che tira…



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