Il bavaglio alla scuola

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare”.


Bertolt Brecht

 

 

 

 

Non possiamo più tacere di fronte a questa situazione!!!

 

Se anche avete finito la scuola da qualche anno e magari non avete figli o nipoti in età da studio, parlatene comunque con amici, parenti, colleghi, anche sconosciuti, parlatene ovunque, in strada, in piazza, al mercato, in posta, dal pediatra, in spiaggia, al parco giochi…

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E soprattutto parlatene con gli anziani che non hanno altro mezzo di informazione che la tv (è tutto un programma…) e chiedete loro se questi modi non ricordino per caso qualcosa che purtroppo si è già visto in Italia, quando loro erano giovani.

 

L’Italia merita ben altro!
E’ ora di prendercelo.

 

 

Il bavaglio è il segnale chiaro che il potere scricchiola!!! Musica per le nostre orecchie…

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grido_farfalla.jpgDopo la meravigliosa serata di mercoledì al “Grido della farfalla“, il 2° Meeting dell’informazione libera, in un clima di grande partecipazione e con un profumo di libertà straordinario che aleggiava fra le 2.000 persone presenti nel parco Primeri di Fusignano, oggi è il giorno del silenzio di tutta la stampa.

Un silenzio che grida contro il tentativo di imbavagliare la libertà, proprio da parte di chi se ne proclama paladino.

Tutte le limitazioni alla libertà di espressione e di informazione, comunque, mi paiono dei segni di debolezza e non di forza, reazioni scomposte che mettono a nudo la paura che attanaglia il potere, il quale si sente vacillare di fronte alla crescente sete di libertà e informazione dei cittadini.

Una moltitudine crescente di persone, infatti, si sta svegliando e non aspetta più passivamente le informazioni, ma se le va a cercare su internet, libri, riviste o canali satellitari alternativi.
E’ in corso una grande decentralizzazione dell’informazione, guidata principalmente -ma non esclusivamente- da internet, il cui potere democratizzante è sempre più evidente tanto che tutte le dittature nel mondo lo vietano o ne limitano fortemente l’utilizzo.

Ma la storia ci insegna che quando inizia questo processo, quando cioè il potere sente il bisogno di censurare, occultare, mistificare -o più semplicemente e subdolamente “distrarre”- è molto vicino alla fine del suo ciclo. E’ qualcosa di inarrestabile, valido anche per le dittature e a maggior ragione per i paesi democratici.

Ecco perché sono ottimista, perché girando l’Italia per i miei numerosi incontri respiro una crescente sete di verità. La stanchezza e lo scoraggiamento che hanno paralizzato il nostro paese negli ultimi anni si stanno rapidamente traformando in una straordinaria energia di rinnovamento dal basso, capace di mobilitare le parti più attente e sensibili della nostra società e anche di coagulare ampi consensi quando sa mostrarsi credibile nelle proposte.

Basti pensare, a titolo di esempio, allo straordinario successo della campagna di raccolta firme per l’acqua pubblica, che ha superato 1 milione di firme raccolte nonostante l’assordante silenzio delle tv al proposito!
Mi sembra la dimostrazione evidente del fatto che si sono creati e si stanno consolidando canali di informazione e comunicazione alternativi e non meno efficaci di quelli tradizionali.

Ciò non di meno credo che occorra vigilare con attenzione e contrastare con forza ogni tentativo -vergognoso- di ridurre la libertà di espressione e di informazione nel nostro paese e più in generale in ogni parte del pianeta!