Inizia la scuola, ma non per tutti

Lunedì per mio figlio Francesco sarà il primo giorno di scuola, è emozionatissimo; sua sorella Eleonora incomincerà invece la quinta elementare.

E’ stupendo osservarli, tutti presi nella preparazione degli zaini, degli astucci, dei pennarelli…

Potete dunque immaginare quali emozioni io abbia provato leggendo questa lettera, inviata da una mamma al Comitato Donne per Taranto, e perché abbia deciso di condividerla con tutti voi attraverso questo blog.

donne,taranto,parma,diossina,pil,salute,figlio,lavoro,vita,comitato“Scrivo da Parma in uno dei miei soliti viaggi della Vita per curare mio figlio da un male che sappiamo tutti avere una causa ambientale.

Le ragioni che cercano di impormi non mi bastano, io so solo che mio figlio oggi non ha potuto iniziare la sua PRIMA MEDIA e il suo zaino nuovo (“perchè ora sono grande mamma!”) comprato con tanto entusiasmo è rimasto nella sua cameretta che ormai vede così raramente perchè è sempre in corsie d’ospedale.

E’ questa la vita che vogliono imporci? E’ questa la vita che vogliono dare ai nostri figli? Siamo ancora disposti a far pagare a loro la nostra incapacità di tutelarli fino in fondo?

Io non ci sto e per il mio ometto lotterò fino allo stremo delle forze perchè a lui venga ridata la Vita e agli altri bambini di Taranto non gli venga mai più negata.

Non ci sono ragioni che tengano: la salute di mio figlio non vale il posto di un operaio, nè il pil che vogliono far girare. Provi qualcuno a dirmi ancora questa cosa e gli farò vedere le braccia di mio figlio!

Lui oggi doveva essere tra i banchi di scuola e non con una flebo nel suo debole e fragile braccino.

Grazie per tutto ciò che fate per noi, non stancatevi di lottare e fatelo anche per il mio piccolo ometto”.
.
Io mi domando, come faceva anche Bob Dylan nella splendida Blowin’ in the wind: quante volte un uomo può voltare la testa fingendo di non vedere?”