Tutti parlano, anzi gridano, ognuno certo di aver trovato la verità. Mi guardo intorno e spesso non vedo dialoghi ma solo tanti monologhi.
Io credo invece che sarebbero opportuni un po’ di umiltà e di ascolto. Reciproco anzitutto, ma forse ancor più della natura, che cerca in ogni modo di comunicarci qualcosa.
Dopo aver cercato per secoli di trasformare la natura secondo le nostre ideologie, con evidenti catastrofici effetti, è giunto il momento di ribaltare completamente il nostro approccio ed iniziare ad improntare la costruzione delle nostre società sulla base di quello che io amo chiamare il “linguaggio della vita”, che la natura parla da sempre e che grazie all’ecologia noi iniziamo negli ultimi decenni a conoscere sempre meglio!
Come ci ha insegnato il grande Fritjof Capra, ci sono alcuni principi che sorreggono ogni sistema vivente, dai quali non si può in alcun modo prescindere. Andrebbero insegnati a scuola a partire dalle scuole elementari!!!
I principali sono questi:
1) diversità: è una vera costante in natura, essenziale in qualunque organismo vivente, dal più minuscolo dei batteri fino al più grande degli ecosistemi. E’ un valore imprescindibile, invece spesso ci viene presentato come un problema.
2) interdipendenza: siamo tutti collegati fra noi e con tutti gli altri organismi viventi del pianeta. Chi parla di indipendenza non ha un’idea di cosa essa sia. Provate a immaginare a quali condizioni noi potremmo essere indipendenti da un punto di vista delle materie prime, tanto per intenderci. Non avremmo rame, ferro, alluminio, stagno…
3) cooperazione: pensate al nostro corpo; se i diversi organi seguissero la logica della competizione (su cui sembra fondarsi tutta la nostra società) moriremmo immediatamente! La vita è possibile perché c’è cooperazione fra i diversi organi, tutti collegati fra loro.
4) ciclicità: tutto in natura è ciclico, dall’acqua all’energia, dalle stagioni alla nostra respirazione… l’aver interrotto i cicli a favore di una visione lineare è una delle grandi fonti di catastrofi moderne!!! Dalla folle gestione dei rifiuti al dissesto idrogeologico, passando attraverso le fonti di energia non rinnovabile e l’idea delirante di una crescita illimitata in un mondo limitato.
Occorre prendere coscienza che il consumismo è una malattia! C’è una sola cosa che in natura si moltiplica all’infinito, senza limiti: è la cellula tumorale. E sappiamo bene, purtroppo, cosa questo comporti.
Einstein diceva che “l’uomo intelligente risolve i problemi, ma l’uomo saggio li previene”. Io credo proprio che avesse ragione e che oggi più che mai ci sia bisogno di cambiare prospettiva e rivedere completamente il nostro modo di organizzare le società, impostandole sulla base di questi elementari principi vitali.
Si tratta di una rivoluzione culturale più che tecnologica. Abbiamo già tutto quello che occorre per una conversione ecologica delle nostre società, mancano solo una corretta educazione e informazione che creino le condizioni per una matura volontà di cambiamento.
Non è facile, lo so perfettamente, ma se abbiamo chiara la direzione in cui camminare siamo già a metà del cammino.
» L’arte di ascoltare si può imparare!
Bravo Michele. Ottime osservazioni. Io faccio l’educatore e penso proprio che una rivoluzione culturale (quella che trova radici nella coscienza di tanti pensatori moderni e contemporanei, a partire da Bateson fino a Langer, attraversando lo sviluppo della Psicosomatica e della psicologia junghiana) sia proprio quello che sta accadendo e che dobbiamo nel miglior modo accelerare.
Pensi che “il consumismo è una malattia! C’è una sola cosa che in natura si moltiplica all’infinito, senza limiti: è la cellula tumorale”; non potresti dire più correttamente. Il linguaggio della vita ci insegna questo. E noi possiamo, attraverso l’aiuto dei simboli, riscoprirlo: non solo nel corpo, dove le malattie non ci parlano (purtroppo) più dei vissuti e dei progetti del corpo stesso ma solo dei farmaci che dovremmo prendere; dovremmo riscoprirlo anche nella psiche, dove gli stessi movimenti vitali della natura e del corpo si presentano sotto altra forma. E dunque, per chi si occupa di educazione, si aprono infinite domande…
Caro Michele, è molto bello quello che scrivi.
in fin dei conti, perché porsi dei limiti e voler iniziare dalla scuola elementare e non… dalla scuola materna?
prova a parlarne nel circuito dei comuni virtuosi, magari si riesce ad impostare qualcosa da subito.
un abbraccio
guido
Concordo in tutto tranne sulla possibilità di restaurare una perfetta ciclicità (che in realtà non è mai esistita).
C’è una sola cosa che, inesorabilmente, aumenta sempre: l’entropia.
A parte l’interpretazione termodinamica (per addetti), può essere intesa in tanti modi: diminuzione di ordine, ma anche come livellamento delle differenze, azzeramento da parte della natura di quanto impostole dall’uomo ecc. Ma non tutto ciò è negativo.
Noi possiamo col nostro impegno far andare l’acqua in salita, ma nella consapevolezza che prima o poi tornerà a valle …e l’entropia trionferà.
Ma, ripeto, non tutto ciò è negativo.