Ho ancora negli occhi…

Sono rientrato tre giorni fa dal Burkina Faso e -come sempre mi accade- mi ritrovo ancora abbastanza spaesato e mi chiedo cosa ci faccio qui.

Sarà per i 30 gradi di differenza, o forse per il brusco cambio di colori che dal rosso della terra e dall’azzurro dei cieli africani hanno lasciato posto ad un grigio che fonde all’orizzonte l’asfalto con la nebbia.

4129166280_b4613f148e.jpgQuello che è certo è che ho ancora negli occhi gli sguardi persi dei minatori vicino ad Essakane, in pieno Sahel, che cercano l’oro in buche scavate a mano fino a 50 metri di profondità, in un’angosciante roulette russa fra la ricchezza e la morte, dentro a gallerie che in ogni momento potrebbero aprirsi a vene del prezioso metallo come chiudersi seppellendo tutto e tutti.

Ho ancora negli occhi la gioia delle donne nel villaggio di Andega, che esplode danzando per il pozzo che abbiamo appena realizzato.

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Un pozzo che dà vita e alleggerisce il loro carico di lavoro quotidiano, liberando tempo prezioso per prendersi cura dei figli, avviare piccole attività di artigianato o anche solo per un po’ di raro quanto sacrosanto riposo.

Ho ancora negli occhi la disperazione, avvolta da un nugolo di mosche, e nelle narici l’odore nauseabondo che emanava la gamba in cancrena di un ragazzo di appena 28 anni che ha bussato alla nostra porta a Ouagadougou, per chiederci disperato il costo del trasporto per poter rientrare a morire al suo villaggio, accanto alla sua famiglia e ai suoi due figli ancora piccoli.

E ho nitida negli occhi la luce della speranza che si è riaccesa in lui quando gli abbiamo detto che avremmo fatto di tutto per curarlo e da subito abbiamo iniziato ad occuparcene concretamente!

4129173694_979ba6d471.jpgHo ancora negli occhi la soddisfazione e la determinazione degli orticoltori di Tangzougou in mezzo alla distesa immensa dei loro orti, dove ancora pochi anni fa non c’erano che erba secca e terra arida, mentre ora crescono frutti.

E mille altre immagini fortissime che si sono impresse nel mio animo come su una pellicola e che certamente non si cancelleranno in pochi giorni…

4129175458_2339b98789.jpgTutto questo mi riecheggia dentro e mi parla del diritto ad un lavoro degno e alla salute, di acqua come diritto universale, di solidarietà, cooperazione e politiche volte all’autosufficienza… della necessità di liberarsi da logiche di sfruttamento e dipendenza dall’estero in un cammino di giustizia internazionale e di fraternità universale.

E così mi ricordo perché mi appassiona tanto il mio impegno nei campi della formazione, dell’informazione e della politica intese come servizi alla comunità e partecipazione alla creazione di un futuro migliore per tutti.

Mi ci vorrà ancora qualche giorno, certo, ma ora mi sento un po’ meno spaesato di prima.

Ho ancora negli occhi…ultima modifica: 2011-01-17T15:09:00+01:00da micheledotti
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Un pensiero su “Ho ancora negli occhi…

  1. che gioia leggere queste righe e poter dire che in alcuni di questi momenti c’ero anch’io! E’ straordinario fino a che punto la partecipazione effettiva, in carne ed ossa, agli eventi sblocchi la mente da falsità, pregiudizi e stereotipi. Se non fossi venuta con te in Burkina, non avrei mai apprezzato fino in fondo la bellezza e la complessità del Paese dalla terra rossa! Il rientro è stato tanto più duro quanto più gli spazi, dal Burkina all’Italia, si rimpiccioliscono e si riempiono di cemento e asfalto (senza nulla togliere alla necessità dell’asfalto in certe tratte, beninteso…). E però, più ancora degli spazi ristretti, mi ha sgomentato la nullità del tempo italiano: tempo speso a correre, ad evitarsi, a timbrare, produrre e dimenticare. Mi manca il gusto del tempo burkinabè, che, per quanto affaticato da disagi e malattie, lascia intatto lo spazio per la creazione, per il gioco e per il conversare.

    Grazie per averci accompagnato in Burkina con serietà, allegria e amicizia. Ti sono sinceramente grata e naturalmente continuo a seguirti!

    Un abbraccio a tutta la famiglia

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